“E se il metodo SoloUva diventasse il processo produttivo del Franciacorta?” Così Maria Brentegani, neo diplomata al Master Sommelier ALMA – AIS, conclude l’introduzione dell’elaborato che sta presentando proprio in queste ore in quel di Colorno.
Un escursus su zone, climi, filosofie (e necessità) diverse, tessono la trama che anticipa il focus di un lavoro dove i “come” ma soprattutto i “perchè” sono esposti con dovizia di particolari. A corollario, dati e considerazioni di una degustazione (quelle con noiosissime schede da compilare e campioni ripetuti alla cieca) organizzata in Enoconsulting con il supporto della sottoscritta.
Al netto di tecnicismi e dati, utili strumenti di monitoraggio, protagonista è il racconto di un diverso approccio, di altre scelte possibili (qui e altrove). In sintesi, di chi si è messo in ascolto “sopra un piccolo pezzo di terra, sotto un piccolo cielo”. Felici tu abbia scelto di dare voce al SoloUva Emy. In bocca al lupo per oggi e per ciò che verrà.
Nel mentre, c’è chi, con invidiabile destrezza, si prodiga in enoiche opere evangeliche. Spread the verb, man.
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