Giornata uggiosa di gennaio, decido di partire alla volta di Cremona, cittadina di provincia molto comoda da raggiungere dalla mia Franciacorta e molto carina da visitare. Cremona ha diversi plus che la fanno rientrare nelle mie #metepreferite per gitarelle improvvisate: è vicina, è piccola, non ci sono difficoltà di parcheggio, ci sono un sacco di siti da visitare, si mangia bene ed è rinomata per alcune specialità gastronomiche, tra queste il torrone, del quale vado matta, uno dei pochi dolci che mi posso permettere perché senza latte e che adoro, nella versione con copertura di cioccolato fondente.
Non mi dilungo troppo perché il fulcro del post è la trattoria dove ho pranzato, un posticino semplice, autentico e tradizionale, vecchia scuola direi. Sto parlando de La Resca a Vescovato, piccolo comune nella campagna (come se ci fosse altro) fuori Cremona, trovato non per caso ma su consiglio di Giada Galbignani, blogger cremonese conosciuta proprio nella sua terra in occasione di un tour della città organizzato da Regione Lombardia #inLombardia lo scorso anno. Non potevo chiedere che a lei, e ho fatto bene.
Il locale è accogliente, caldo e off limits per i vegetariani (anche se probabilmente riuscirebbero a mangiare le verdure dell’orto). Il personale è gentile e attento. Subito in tavola, anche senza ordinarlo, un piccolo tagliere con dei salumi, in attesa dell’ordine.
Tra i primi piatti il locale propone un’elenco infinito di sostanziose pietanze tra le quali i tagliolini in bianco con salse a parte (specialità della casa), tortelli di zucca oppure radicchio e ricotta, oppure ancora trippa o pasta e fagioli, gnocchi con salse ai formaggi e infine i famosi marubini in brodo, piccoli ravioli tipici di Cremona. Abbiamo optato per questi, in una giornata così grigia erano di sicuro l’ideale per scaldarsi.
Secondo piatto. L’immagine parla da sola. Un tripudio di carni bollite servite da un carrello fumante. Commovente.
Scatta la scelta delle carni da provare. Si va dalla testina di vitello al cotechino e al salame da sugo, dalla gallina al ripieno, dal cappello del prete alla lingua salmistrata o al naturale. Un assaggio di arrosti (coppa, lonza e spalla cotta) e talvolta qualche fortunato può assaggiare anche il boccone del marchese (già il nome fa capire che è una pietanza prelibata e speciale), cioè un cotechino con al centro un muscolo di spalla cotta.
Il tutto accompagnato naturalmente da mostarda, altra specialità cremonese, e salse. Tutto ottimo. Avevo proprio voglia di un pranzo così.
Il dessert fatto in casa ahimè non ci stava più, ma dopo un passeggiata per le vie del centro di Cremona c’è stato il torrone, acquistato alla Pasticceria Lanfranchi, dove resistere anche a tutto il resto è stata dura.
Trattoria La Resca
Via Padana Inferiore, 7
Vescovato CR
T. 0372830627 Cell. 3492710854