Ancora cemento, ancora Adro, ancora una cosa inutile.

La storia ci mostra straordinarie opere commissionate da lungimiranti imperatori o, –per avvicinarci al nostro tempo- da amministrazioni con un senso del gusto per le cose belle.

Il Colosseo a Roma, la Tour Eiffel a Parigi, il Chrysler Building a New York, l’Opera House di Sidney… Simboli, che piacciano o meno, capaci di identificare uno spazio, una cultura, un popolo.

Nei giorni nostri in Italia, trovare amministrazioni capaci, competenti e in grado di osservare la storia recente del cemento, che ha portato abbruttimento del territorio, che fa vittime da inondazioni e che produce più danni degli oneri incassati, rappresenta l’utopica opera umana per eccellenza.

Del resto qualcuno li ha votati ma, quando si butta cemento è necessario considerare che si stia compiendo un’operazione che non ha margini di reversibilità. Stringendo ulteriormente il raggio, è innegabile la pochezza d’animo e di specifiche competenze di moltissime amministrazioni bresciane, che negli ultimi trent’anni hanno messo in pratica politiche edificatorie degne di un muratore non vedente, piuttosto che di un tecnico.

Non mi riferisco esclusivamente al gusto estetico dell’opera ma principalmente alla sua utilità in rapporto al sacrificio di suolo. Innumerevoli i nuovi immobili invenduti oltre a quelli “vecchi” ormai dismessi. La provincia è strasatura di scatole di cemento vuote e pure brutte. Il mercato dell’edilizia è in crisi, certo, ma non è che per caso sia cresciuto troppo e senza cognizione, nell’ultimo trentennio??

Le amministrazioni comunali hanno fallito e perseverano nel loro fallimento con l’unica intenzione di fare cassa. E quando il suolo libero sarà finito, come faranno queste “lungimiranti” amministrazioni a ingrassare le casse comunali?

Un altro spettacolare esempio di totale menefreghismo per il territorio, per i suoi abitanti e per le generazioni future è dato ancora una volta dal discusso primo cittadino di Adro, al secolo Oscar Lancini.

Questa volta l’impavido “Boss Hogg” padano, ha pensato bene di voler cementare 17 ettari per un progetto faraonico denominato “La metropoli dello sport”. Grottesco. Ora, considerando che Adro conta 7mila abitanti, che magari un migliaio sono extracomunitari e che quindi non potranno usufruire dei servizi, così come quelli che hanno attraversato il Po’ dopo il 1534, non vi pare che un’opera che interessi 170mila metri quadri e 80 milioni d’investimento possa sembrare quell’attimo eccesiva, nonché l’ennesima sparata del “paesanotto” che sogna l’America?

Qui potete leggervi l’entusiastico articolo apparso su Bresciaoggi dello scorso 28 dicembre, dove Paolo Tedeschi (questo il nome del giornalista) pare dica “oh gnari, vi racconto una figata!”.

Penso seriamente che sia arrivato il momento di unire le forze e di fermare con decisione l’inutile mano dell’uomo. Serve la coscienza di tutti per capire che non finiremo sotto due metri di terra ma di cemento e la recente storia ligure, purtroppo, insegna ma evidentemente non a tutti.

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13 risposte a "Ancora cemento, ancora Adro, ancora una cosa inutile."

  1. Io che faccio l’architetto delle volte resto senza parole per l’incapacità di certi amministratori di capire che hanno una risorsa di bellezza e poesia nei loro territori che va solo salvaguardata e invece insistono a distruggerla….Sono stata un dirigente di ufficio tecnico di vari comuni in provincia di Brescia e non solo per ben quindicianni e sono rimasta talmente nauseata dai meccanismi di tale mondo da decidere di mollare carriera lavoro pur di uscirne ….. I nostri territori sono un bene di tutti noi e non è giusto che il potere di pochi possa rovinarli per sempre. Hai ragione Giovanni una volta i potenti commissionavano opere faraoniche ma che hanno modificato il paesaggio naturale in maniera da lascirci un bene aggiunto oggi non siamo più capaci di fare architettura o comunque quello che realizziamo è talmente vincolato a scelte di altri che nessuno ricorderà e ammirerà la maggior parte delle nostre “opere”…..

    1. Inviterei ad una riflessione seria su questo articolo (?) partendo dal titolo:
      “Ancora cemento, ancora Adro, ancora una cosa inutile”.

      “Ancora cemento” perché ancora? Da residente di Adro trovo che in questi ultimi anni sia stata messa in atto una pianificazione territoriale intelligente e basta passare i confini comunali per accorgersi di come questa frase si addice perfettemente ai “vicini”.

      “ancora Adro” perché? come ho appena scritto basta fare un giro in zona per notare come Adro possa vantare la NON Cementificazione selvaggia al contrario dei vicini, specialmente di chi promuove azioni legali contro il comune di Adro contro la riqualificazione di un’area da parte di una Onlus confinante con l’ennesima vera speculazione legalizzata in territorio non-adrense?

      “ancora una cosa inutile” in che senso? Nel senso che l’ultima opera pubblica realizzata ad Adro (cioè la scuola) è inutile?

      Tra l’altro “metropoli dello sport” non è il nome ufficiale ma solo il titolo provocante dell’articolo a cui si riferisce il quotidiano sopracitato che, al contrario di ciò che è scritto in questo sito, da anni è palesemente in guerra con il comune di Adro e il suo Sindaco.

      Noto inoltre che questo sito promuove la salvaguardia del territorio franciacortino e mi chiedo se ancora non abbiamo imparato che esiste uno strumento che si chiama PGT per la pianificazione del territorio?
      Nelle aree sottoposte a questo intervento non vi è un centimetro quadrato di vigne, siamo ai margini di più zone idustriali, il territorio qui non è assolutamente di pregio per la viticoltura e l’intervento non ha alcun impatto ambientale vista la tipologia dell’opera.

      Solitamente l’incapacità o la capacità degli amministratori la si misura alle elezioni.

      @Daniela: Non ho dubbi che lei sia schifata dai meccanismi e della gestione del denaro pubblico in certe istituzioni ma ogni caso è a sé. Dobbiamo renderci conto che la parola “opera” in sé può voler dire tutto e niente senza la parola “programmazione”.

      1. Premessa: questo è un blog e non un sito e quello che ha letto è un post che non ambisce a essere l’articolo di alcuna testata. Le rispondo (in ordine sparso)anche se preferisco sempre sapere con chi sto dialogando(trovo corretto l’utilizzo di nome e cognome), in quanto io non ho vergogna di dire quello che penso.

        Venendo a noi:
        Adro non è un pianeta che fluttua nella galassia ma un frammento di un territorio che tutti osservano nel suo insieme e che senza il vino, oggi sarebbe come la meno celebre Valtrompia, cioè sconosciuta fuori dai nostri confini.
        Sono ben conscio delle innumerevoli e assurde opere edificatorie dei vicini ma, non è che siccome i vicini hanno sfregiato il territorio più di voi questo costituisca l’alibi per una medesima azione.
        Guardi che il territorio non è importante solo per la viticoltura ma per la vita delle persone! O lei crede che ogni volta che piove e ci sono frane, allagamenti e morti sia attribuibile al fatto che fino a quel giorno, non fosse mai piovuto così tanto?

        Guardi che io non scritto che il giornale dal quale ho preso spunto sia in accordo con il comune… è lei che ha sentito la necessità di specificarlo. Solo, mi pare che l’autore sia contento della cosa.
        Sul perché ancora Adro e ancora cemento le ho risposto, mentre chiedo a lei di illustrarci i benefici, l’utilità dell’opera.

        p.s. purtroppo l’incapacità delle amministrazioni si evince dopo anni e dopo che hanno lasciato segni indelebili con opere inutili e che gravano sempre sui cittadini. Alle elezioni si da fiducia a un gruppo di persone che dicono di essere competenti ma che spesso si dimenticano che devono dimostrarlo.

  2. Purtroppo i blog pululano di diffamazioni telematiche che non hanno a che vedere con testate giornalistiche, in questo caso mi sono permesso di far notare le incongruenze con la realtà soffermandomi solamente sul titolo e il commento all’articolo del giornale.

    Ripeto che la stesura del titolo così è ingannevole perché (e concordo con lei quando parla di frane e allegamenti) è fuori luogo parlare di cementificazione inutile ad Adro come se fosse normale amministrazione.
    Per quanto riguarda l’enfasi dell’autore al quale si riferisce onestamente non la vedo, trovo che il pezzo in sé sia imparziale tranne il titolo beffardo, ma nelle redazioni solitamente i titoli non sono fatti dall’autore dell’articolo e questo spiega il perché della provocazione.

    Ho volutamente scritto che l’area non è di pregio per la viticoltura ma non ho mai scritto che non lo è per la vivibilità, non a caso ho sempre parlato di programmazione perché un’opera edificatoria se ben fatta non è equivalente allo sfregio di un territorio; e (torno a ripeterlo) la qualità del tessuto urbano in relazione al territorio è ciò che ha contraddistinto Adro rispetto ad alcuni comuni limitofi.

    1. Mi creda, pullulano anche di un sacco di commenti di pavidi che non si firmano, ma non per questo ritengo meno importante quello che hanno da dire.. solo credo non ci sia troppa convinzione da parte dall’autore nel sostenere la sua tesi.

      Ho preso il “titolo beffardo” del giornale e in base a quello ho fatto il titolo del post(la nostra redazione è più casereccia e all’antica: i titoli li decide chi scrive i contenuti).
      Comunque, titoli beffardi e ingannevoli a parte(come lei sostiene), non ha ancora detto nulla in merito all’utilità dell’opera. Mi dica, a che serve?

      Ci spiega, lei che “ho sempre parlato di programmazione perché un’opera edificatoria se ben fatta non è equivalente allo sfregio di un territorio” come potrà giovare alla cittadinanza di Adro(7mila anime ma se vuole inseriamo pure i comuni limitrofi) un’opera di tale dimensioni e con quella destinazione d’uso? E che sacrifica per sempre 17 ettari di suolo.

      Mi permetta una chiusa di carattere personale in merito alla scuola: non discuto l’utilità ma mi chiedo se non c’erano altre soluzioni. Da un punto di vista estetico, scendendo da Erbusco e trovandosela a destra, la trovo orribile. Poi i gusti sono personali. Pensi che un mio amico trovava “passabile” anche Luciana Turina…

  3. A parte che la firma è GCC2, comunque per quanto riguarda il giornale e le sue tendenze la cosa è risaputa, non è che lo sostengo io.

    Mi si chiede quale utilità possa avere?
    Nei miei post ho solamente evidenziato quanto poco veritiere siano certe affermazioni non ho mai ostentato una qualsivoglia utilità dell’opera.
    Ho fatto notare il poco impatto che avrebbe quella specifica opera in quella specifica area (secondo me) ma non ho mai ostentato l’utilità di quest’opera ne lo voglio fare perché può essere discutibile come può essere discutibile qualsiasi scelta intrapresa da una qualsiasi amministrazione.
    Ripeto, leggendo il pezzo ad inizio pagina ci sono supposizioni che niente hanno a che vedere con la realtà di Adro (perché è di Adro che si parla) se il discorso fosse rimasto a livello provinciale o statale sarei stato pienamente d’accordo.

    PS: Prima che mi si dica che ad Adro le vecchie scuole sono scatole vuote perché gli amministratori hanno fallito, faccio notare che il destino dell’area è deciso da tempo e (come al solito qui) il procedimento ha subito rallentamenti a causa delle solite battaglie politiche che poco hanno a che vedere con le reali capacità della giunta.

  4. Le avranno dato un nome e cognome spero, no?
    Ma lei crede davvero che l’impatto ambientale di un’opera dipenda da dove la si vuole ubicare?
    Siccome volete farla in zona industriale inquina meno? Come se la zona industriale fosse sorta naturalmente in una mattina di maggio! La prego…
    Mi perdoni, ma prima di mettere in pista un progetto mi pare logico cercare di capire se quello che si vuole realizzare possa servire o meno. Altrimenti, quella parola che le piace tanto “programmazione”, che significato ha?
    Allora costruiamo una fabbrica per la lavorazione delle banane sul monte Guglielmo! Costruiamo anche se non serve a un cazzo? Mi spieghi perché.
    Per come la mette lei pare che l’importante sia dare una concessione per costruire qualcosa che non si sa se serve. Si rende conto?
    Non è che per caso, si fa per incassare oneri, vero??
    p.s. del suo “ps” non si capisce cosa voglia dire. Pare una preventiva coda di paglia mozzata.

  5. a mio parere ad adro si è costruito tanto e male:
    si è abbruttito la zona fornaci con un un sacco di case finite da anni ancora invendute, il prefabricato “borgo principe” è brutto e (a parte le attività commerciali) semivuoto;
    si è cancellato definitivamente la bellissima valletta dove hanno piazzato la nuova scuola, luogo già violentato precedentemente dall’ovale bianco dei frati e poi dalle ville “omologate” messe sopra la collina (dove c’era il filatoio bettoni);
    ci sono poi almeno 3 o 4 cantine costruite (o in via di ultimazione) che sono state autorizzate proprio in cima ai colli o in piena campagna… ma da noi è così: W la frammentazione urbana!
    credo che “ancora adro” si riferisca alla tentata cementificazione del laghetto sala che questo blog approfondì a suo tempo e su cui avrei da scrivere pagine e pagine.
    mi stupisce che si dica che la zona delle albarelle “non è assolutamente di pregio” perché? solo perché nn ci son vigneti? ma possibile che non si veda come 20 ettari di terreno coltivo a 150m da un casello autostradale siano strategici, se ben utilizzati, per la vocazione agricola della franciacorta? sono solo io che crede nella possibilità di farci una “porta” per il territorio con un progetto AGRICOLO e non con un POLO (prima erano commerciali ora sono tematici)? e poi il paesaggio… ma ci siete stati? il monte alto incorniciato dalle prealpi e capriolo arroccato sul lato ovest… invidiabile e stranamente sgombro da brutture.
    ma d’altronde Daniela ha già detto tutto nel primo post!

  6. Beh, a suo parere si è costruito tanto e male, io la penso in maniera opposta.

    So che è un papiro e mi scuso:

    Si può discutere o meno sulla bellezza delle recenti costruzioni ma la frammentazione ad Adro non esiste, anzitutto si è costruito moderatamente e in un’ottica di omogenizzazione del centro, non alla carlona come fanno certe amministrazioni;
    le scuole evidentemente sono state localizzate in un’altra zona per ovvi motivi visto che non sarebbero bastati i tre mesi estivi per abbattere quelle vecchie e ricostruirci sopra, se la scelta è ricaduta sulla valletta sarà perché era un’area abbastanza grande più vicina possibile al vecchio sito in continuità con il centro (parte del marciapiede è stata costruita ne mancherebbe ancora un pezzo) e vicina anche a Torbiato, comunque il complesso consiste in una serie di edifici bassi moderni e un bel prato verde, a mio modo di vedere qualitativamente paragonabile agli interventi che fanno in nord europa;
    il villaggio con “ville omologate” è sorto in parte su un’area ex-industriale e attiguo ed integrato al tessuto urbano esistente (sempre per il marciapiede), tra l’altro vorrei ricordare la totale riqualificazione di via Nigoline.
    La zona fornaci trovo che sia appunto (che piaccia o no) l’esempio di una gestione intelligente del territorio perché si sviluppa in uno spazio modesto su uno snodo di una strada importante (forse la maggiore per chi da Milano e limitrofi va sul lago e in valle) senza ripercussioni negative sul traffico, ci sono abitazioni e servizi “contestualizzati” perché il borgo principe (bello o brutto) per le attività che ospita non ha avuto ripercussioni sull’abitato di Torbiato anzi;
    poi l’invenduto boh posso dire, per quel che ho sentito ma non ne ho la certezza, che alcune case hanno problemi di infiltrazioni e se così fosse (a mio parere) andrebbero colpevolizzati più gli ingegneri degli amministratori; ci sarebbe anche da dire che prima non era una zona molto raccomandabile di notte.
    Per quel che riguarda le cantine siamo in Franciacorta, è vero che sono in mezzo ai vigneti ma non vorrei neanche soffermarmi a spiegare il perché e comunque i loro spazi attigui solitamente sono autogestiti in maniera egregia.
    Beh, laghetto Sala ognuno la pensa come vuole ma se prendiamo atto che la società onlus che avrebbe costruito la struttura avrebbe dovuto pagare una penale di 25 milioni al comune in caso di vendita a terzi forse ci rendiamo conto di quanto terrorismo si è fatto,
    oltretutto il laghetto com’è ora non è usufruibile nemmeno per un picnic come mai così tanto interesse per preservarlo? A meno di 50 metri in comune di Erbusco sono spuntate le solite villette, ma il comune di Erbusco non aveva fatto ricorso al comune di Adro? Ah.. c’è chi può e chi no? Contro la causa nobile della onlus il comune di Erbusco ha veramente esagerato consentendo le solite villette ma i riflettori sono sempre puntati contro Adro.. misteri.

    La zona albarella personalmente non la paragonerei minimamente alla Franciacorta classica dell’anfiteatro morenico, non è così e non ha la potenzialità di diventare una porta della Franciacorta, se è il monte alto e Capriolo il problema appunto il tipo di intervento credo consista prevalentemente in strutture rasoterra.

    @ Giovanni Arcari:

    L’impatto ambientale di un’opera dipende da dove la si vuole ubicare?
    Generalmente no, infatti se rilegge bene ho citato l’impatto ambientale riferendomi esclusivamente alla tipologia dell’opera e non alla sua ubicazione,
    l’ubicazione la definirei “impatto logistico” ma anche quest’ultima in questo caso è comunque sinonimo di un minimo aumento di inquinamento atmosferico dato dalle caldaie e dalle auto.

    Io non “voglio farla” in quella zona; dico che, dopo le opportune valutazioni, se si dovesse costruire un impianto di questo tipo sul comune di Adro (per qualsivoglia motivo) quell’area la ritengo la zona più opportuna, a prescindere che venga utilizzata dai franciacortini o dal Real Madrid.
    Francamente non capisco perché vengo puntualmente frainteso come se dicessi che bisogna inquinare zone già inquinate, qual’è l’inquinamento di un impianto sportivo? Ci saranno delle caldaie e un po’ di traffico ok, poi? Che senso ha dire che la zona industriale non è sorta in un giorno? Si è mai chiesto come mai la maggior parte dell’industria presente in nord italia è sviluppata sul tracciato dell’autostrada A4? Per motivi di logistica se non le piace la parola programmazione, gli stessi motivi per cui una fabbrica per la lavorazione di banane non andrebbe bene sul Guglielmo e gli stessi motivi per cui un polo sportivo non potrebbe trovarsi sulla cima del monte alto.
    Se lei vede la “coda di paglia” è solo perché, di partito preso, ha paura di confrontarsi con chi ha le idee opposte alle sue e, generalizzando, crede che se io la penso diversamente da lei ogni mia sillaba deve per forza essere diversa dalla sua. Non è così.
    Io non nascondo di valutare positivamente l’operato dell’amministrazione di Adro e le dirò che in tema di ambiente è stata premiata più di una volta da alcune associazioni ambientaliste che ora la denigrano per motivi che niente hanno a che vedere con l’ambiente.

    Finora ho dato solo un parere personale sulla zona ma se lei mi chiede il perché dell’operazione le ho già risposto che non lo so e quando lo saprò deciderò se sarò favorevole o no, per intanto dico solo che in un’ipotesi di sviluppo in quel senso l’area la ritengo adatta. Parere personale.
    Mi ri-scuso per il romanzo. Saluti

    1. La mia pazienza è molto limitata e lei mi ha già fatto raggiungere il limite di sopportazione. Io a differenza sua non ho paura di confrontarmi con nessuno, neppure a schiaffi se necessario e questo a differenza sua, che non ha nemmeno il coraggio di firmarsi con nome e cognome.
      Lei ha dei problemi di comprensione: le consiglio di rileggersi quello che ha scritto e quello che io le ho risposto ma, si faccia aiutare da qualcuno.
      Mi sta facendo perdere tempo e NON MI HA ANCORA DETTO A CHE CAZZO SERVA QUEST’OPERA. Prima di pianificare qualcosa si chieda se possa essere utile! ecco l’esempio delle banane.. ma per lei sono metafore troppo elevate.
      Oltre alle caldaie ad inquinare c’è il cemento, il traffico che porterà l’opera… dai da bravo

  7. Ripeto (ancora) che sono intervenuto per evidenziare le falsità scritte in questo blog, non per entrare nel merito dell’utilità dell’opera, anche se poi mi sono allungato a dare pareri personali.
    Speravo di portare il confronto ad un livello civile invece ho sbattuto contro il solito muro dell’intolleranza ideologica.
    Mi scuso per averle fatto perdere tempo e pazienza, a volte le mie mancanze hanno sete di conoscenza e mi rendo conto di essere logorroico ma non riesco ad abbandonare le mie convinzioni con i luoghi comuni che ne derivano perché ciclicamente ottengo risposte poco costruttive come le sue.

    1. Lei ha scritto un concentrato di fesserie che trovano sostegno solo nella fantasia di chi sostiene un’amministrazione tanto grottesca.
      Non ha riportato alcun dato e ha sostenuto l’insostenibile, dichiarando che l’utilità di un opera non è rilevante al fine della realizzazione della stessa.
      Per portare il confronto a un livello civile è necessario che lei faccia conoscere la sua identità invece di vergognarsi per le cose che dice trincerandosi dietro un nik.
      Parla di intolleranza ideologica uno della lega di Adro? Si vergogni, per le figure di merda che avete fatto fare a un intero territorio e perché adesso viene a fare l’ipocrita.
      Comunque, scoprirò la sua identità e la divulgherò perché il mondo deve sapere che non siamo tutti pavidi e cialtroni come lei in provincia di Brescia.
      Lei non è logorroico è solo una persona inutile.

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