2011 vs 2012: giusto due cose

Non butto niente dell’anno che si sta chiudendo, primo perché non servirebbe a nulla e quello che è stato è stato e poi, ho sempre odiato le lacrime postume… ormai è andata.

Mi sento piuttosto di augurarmi -e di augurare- qualcosa che possa permettere ai miei nervi di rimanere sereni.

Nel 2012 mi aspetto maggior coscienza sociale da parte di chi informa in merito al vino, o da chi usa il sociale come specchietto per le allodole. Vorrei i produttori di “vino naturale” a bordo di auto elettriche invece di quelle da 3000cc in su. Meno finti preti, più professionalità e meno ingiustificato fighettismo, che altro non genera se non un’inflazione costante del messaggio. Vorrei che le infondate, indimostrabili e spesso grottesche convinzioni di certi sparissero. Vorrei che i pavidi, che usano i miei amici per farmi recapitare un messaggio, si rivelassero senza paura. Vorrei che i personaggi subdoli, quelli che capita d’incontrare a un matrimonio(anche quest’anno in linea con i divorzi, per quantità di partecipazione da parte mia), imparassero a farsi i cazzi propri. Vorrei un circo sensato intorno al vino, con meno pagliacci e più animali. Vorrei più vita, più idee, più persone davvero appassionate e non quelle che dicono di esserlo solo a parole e per denaro.

Vorrei che la smettessero di concedere inutili cementificazioni(una nuova sta per investire il comune di Adro). Vorrei una classe politica in grado di capirlo. Vorrei che i politici corrotti trascorressero almeno un anno di fame, stenti (un augurio sincero, che vuole abbracciare la loro intera famiglia) e profondo dolore perché per una volta, anche chi fatica davvero a tirare avanti, veda trionfare un briciolo di giustizia.

E poi si ringrazia.

Per il 2011 i ringraziamenti vanno senza dubbio a Lucia Bellini, che ha deciso di entrare a far parte di questo progetto con convinzione, tenacia e con un senso del Territorio che prende spazio nel suo cuore a ogni post. Grazie! Ai miei nipoti, che domani compiranno due mesi e che mi fanno capire che certe responsabilità è meglio che se le prendano altri. Grazie nanetti!

Un grazie ad Andrea che con la sua proverbiale calma dinanzi a una catastrofe, riesce sempre a farmi sorridere. A Claudio e Dario, che con la precisione che li contraddistingue mi fanno pensare ogni giorno che l’agricoltura, ha tanto bisogno di uomini come loro. A Enrico, perché quando i suoi picchi d’entusiasmo stridono con le umane e quadrimestrali avvisaglie di resa, mi fa capire ancor più che la Valcamonica è un bel posto per fare vino. Un grazie ai miei amici -quelli veri- e pure ai miei acciacchi, che mi ricordano(anche se potrebbero mostrarsi meno violenti) che il tempo passa e che solo lui conta.

Buon anno.

 

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6 risposte a "2011 vs 2012: giusto due cose"

  1. Il 2011 è stato un anno di svolta per me, ho perso il lavoro che avevo da dieci anni e sul quale mi ero letteralmente seduta, e nel quale cercavo soddisfazioni che non sono mai arrivate, e per il quale ho sacrificato (stupidamente) le mie passioni e le mie curiosità. In questi mesi ho preso confidenza con i social, con la rete, e con il mio Territorio. A Giovanni il mio più sentito GRAZIE per avermi dato così tanta fiducia, che spero sempre di ricambiare in modo adeguato. Grazie perché mi inciti a non mollare, e per essere il mio vocabolario-enciclopedia enologica, Grazie perché mi fai da Mentore.
    Grazie ad Enrico, perché è camuno dentro e fuori, perché crediamo entrambi nelle potenzialità della Valle Camonica e vogliamo urlarlo a tutto il mondo, lui con i suoi vini e io con le parole. Grazie al Vidur e all’Opol, intesi come termini dialettali, della nostra cultura contadina di montagna. BUON 2012 A TUTTI!

  2. Uno splendido “Manifesto” quello scritto da Giovanni e che condivido in pieno, far cambiare l’ipocrita modo di fare di alcune persone è forse un’impresa utopistica….ma è quanto mai giusto far capire cosa pensiamo veramente di loro! E se pensano di prenderci per i fondelli….. sappiano che noi ne siamo coscienti, non abbiamo le fette di salame sugli occhi!
    E che la Democrazia degli Appassionati di Vino su Internet sia il Cavallo di Troia per far conoscere le meraviglie enologiche che molti piccoli produttori sanno creare col duro lavoro in vigna e nelle loro cantine.
    Se i blasonati “media” snobbano queste piccole grandi realtà vitivinicole…..saranno gli Appassionati a decantarne i meriti e le qualità!

  3. un piccolo uomo, sopra un piccolo pezzo di terra, sotto un piccolo pezzo di cielo! aggiungerei con tante altre piccole persone, ognuna col suo cielo, ma su una sola terra per capire e far capire che vino, territorio e coscienza sono le diverse facce di una stessa medaglia, per far capire che una vita è troppo breve per fare tutto, ma sufficientemente lunga per fare qualcosa di bello e significativo. questo è il mio augurio per il 2012, fare qualcosa in cui crediamo, non per soldi, non per fama o gloria, ma il piacere di farlo e poterlo raccontare.

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