Il Viaggio, il Vino, la Musica

E’ vivamente consigliato far partire il video sotto, prima della lettura.

Trovarsi ancora sulla strada, quella che alla fine si cerca, si vuole, la strada che rappresenta il viaggio stesso. La prima tappa a Castellucchio, vicino a Mantova. Una serata splendida con interlocutori attenti e appassionati, per una degustazione che mi ha visto sconvolgere l’ordine di servizio dei vini. Siamo partiti con il Saten di Camossi e subito dopo il Rosè. Due vini completamente dissimili in ogni loro aspetto, espressioni uniche di due vitigni agli “antipodi”, proseguendo e terminando con il Brut Camossi e il Dosaggio Zero di Colline della Stella, entrambe vendemmia 2007. Una composizione varietale pressoché simile, per un’espressione in vino assolutamente distinta, figlia dei tratti “somatici” di due terreni differenti. Questo è quanto emerso dalle parole dei partecipanti alla degustazione.

La serata non si è dilungata troppo e quindi, verso mezzanotte ci siamo rimessi in marcia, con l’intento di avvicinarci il più possibile a Senigallia. Giunti dalle parti di Imola, dopo quasi due ore, il buon Orini opta per la soluzione Autogrill. Pareva di essere al raduno mondiale dei TIR! Ferma il camper, mi impone il silenzio e poi esclama:

Lo senti Vecio?

E io: Cosa??

Il camion frigo! Non si può dormire se nel raggio di duecento metri c’è un camion frigo! Senti!

Ascoltando bene, in realtà si sentiva un leggero ronzio, quasi una nenia, conciliante il sonno. Lui mi guarda e mi assicura che dormire, sarebbe stato impossibile. Decide così di uscire dalla “grande lingua d’asfalto” e di addentrarsi a Imola. Sono le due e trenta. Ormai le mie palpebre somigliano a dei bignè e il Nostro, decide di parcheggiare (probabilmente consigliato dal suo spirito guida) in un luogo buio, affermando:

Vecio, è il posto giusto!

Sono le tre.

Una città dinamica Imola, infatti, alle sei e trenta pareva d’essere nel mezzo del grande raccordo anulare! Una dormita senza dubbio indimenticabile.

A Senigallia le cose sono andate diversamente, ma non per la notte. Stavolta pareva d’essere a Monza durante le prove del GP.

La serata però, è stata davvero bella, lunga ma bella. Un plauso a Giovanni e Serena e tutto lo staff del Caffè Letterario “Le Boudoir” davvero ottimi interpreti della loro passione. Francesco ed io su un divanetto di velluto rosso stile Luigi XVI e alla nostra sinistra, un grandissimo Luca Francioso ad accompagnare le nostre chiacchiere e a dar voce al suo talento durante le nostre pause. Sentirlo suonare è stato terapeutico, le note parevano sedativo per l’anima e nerbo per il cuore. Indimenticabile.

Far parlare Orini per oltre quaranta minuti, non è stata cosa facile, ma alla fine “l’uomo al quale non piace parlare in generale” si è disteso e ha saputo interloquire con il pubblico, mentre improvvisavo al momento ogni domanda, facendo anche il “gioco sporco”.

La Stagione della Luce è l’itinerante lavoro che Francesco vuole portare in giro per l’Italia e che vedrà il suo culmine in un libro che racconterà di questa sua splendida avventura.

Forse, perché i “liberi pensatori indipendenti” hanno una naturale predisposizione a cambiare idea.

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7 risposte a "Il Viaggio, il Vino, la Musica"

  1. Ciao Francesco, grazie davvero per le tue parole. È stato arricchente ed emozionante anche per me. Spero ci sia presto l’occasione di un nuovo incontro. OGNI BENE, amico e buon viaggio.

  2. Chiedo venia, leggo ora che in effetti sono tue, Giovanni. Beh, grazie davvero… Quando venite a trovarmi a Padova? Così vi faccio conoscere mia moglie e mio figlio.
    OGNI BENE
    Luca

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