Ma lo sapete che ha aperto Toni di Gusto?

Com’è che diceva quel tizio? Coso, dai! Ah già, borbottava qualcosa circa l’essere affamati e visionari. Gente strana in giro..

20140626_190546-1_resized — Toni di Gusto – La Bottega

Confesso d’aver fatto più o meno questa considerazione la prima volta che parlai con Marina e Antonello. Eravamo dal Conte (uno dei miei posti del cuore. Il “Cano” è un adorabile concentrato di saperi eno/birro/superalcoolgastronomici in black metal dress. Ne parlerò prima o poi. Chiusa perentesi) e questi due ‘ragazzi’ mi avvicinano parlandomi di quella che all’epoca era solo un’idea.

Mi raccontarono una storia che sa di Valpolicella, cioccolati artigianali, mercatini d’antiquariato, lunghi viaggi in moto, dischi in vinile e birre. Mi dicono che dopo mezza vita spesa investendo il loro tempo libero in giro per bancarelle e botteghine gourmet, gli è venuta la malsana idea di aprire un posticino tutto loro dove tenere tutto quello che vorrebbero trovare nella loro bottega ideale. Un luogo dove puoi fare colazione magari non con le solite brioches ma con un bel centrifugato o del buonissimo pane alla frutta e marmellata.

Dove se ti va puoi rilassarti, mettere un vinile e ascoltare un pò di musica. Dove puoi acquistare cioccolati e praline golosissimi, ma anche caffè in chicci o macinato da una piccola torrefazione artigianale veronese. Dove puoi scegliere qualche golosità brassicola nella selezione di birre artigianali italiane (perchè Antonello è innamorato perso di quel mondo). E se proprio ti piace così tanto il lampadario ti puoi comprare pure quello. Eh, si. Ti piacciono le sedie? Se ne può parlare. Io ad esempio adoro le poltroncine in pelle che campeggiano in zona vinili (temo però che su quelle siano inamovibili).

Mi raccontano una storia che ha preso forma, ed è più o meno quella che vedete in queste foto. Un concentrato di passioni in pochi metri quadrati. Scommettere su un’idea in questo momento storico è già di per sè temerario. Aprire una bottega che, tanto per dirne una, propone birre ‘artigianali’ in una zona in cui a farla da padrone è il vino lo è ancora di più. In bocca al lupo ragazzi!