Data la situazione della giunta regionale lombarda, da qualche tempo la MINACCIA di un pericoloso impianto di smaltimento per l’amianto in Valcamonica è silente.
Nei giorni scorsi il prefetto di Brescia, Livia Brassesco Pace, ha incontrato una ventina di sindaci camuni per affrontare la gestione della sicurezza pubblica, in seguito all’ondata di furti avvenuti nei mesi scorsi sul territorio. E parlando di occupazione, il sindaco di Gianico Mario Pendoli ha cercato conferme sul fatto che il progetto del famigerato impianto potesse essere cancellato. La risposta del prefetto è stata SCONCERTANTE.
Dal Bresciaoggi, Paolo Morandini.
«Una minaccia temuta per la salute pubblica non può essere trattata in queste occasioni, la Prefettura è il luogo dove, se verrà richiesto, si potrà valutare la questione. Ma pur dovendomi opportunamente informarmi sul tema, credo che in un periodo di crisi occupazionale si potrebbe valutare se un’attività come quella dello smaltimento sia da rifiutare a priori, o invece da valutare senza pregiudizi»
In seguito il comitato NO AMIANTO di Gianico ha diffuso il seguente comunicato. Lo condivido (e invito chiunque a farlo, con qualsiasi mezzo) anche per ricordare ai Camuni che i nuovi eletti in regione ora analizzeranno questo progetto e avranno la responsabilità della nostra salute e del degrado del nostro territorio.
Ai mezzi di informazione
al Sindaco di Gianico
ai Consiglieri della Provincia e Regione Lombardia
al Presidente della Comunità Montana di Valle Camonica
ai Sindaci della Valle Camonica
all’ASL di Valle Camonica
Il giorno 21 marzo u.s. il Prefetto di Brescia, Livia Brassesco Pace, ha incontrato alcuni Sindaci della Valle Camonica per discutere il tema della sicurezza del territorio.
In quell’occasione Le è stata rivolta dal Sindaco di Gianico una precisa domanda sul progetto dell’installazione a Gianico di un impianto di trattamento di rifiuti di amianto. La risposta del prefetto, come pubblica Bresciaoggi del 22 marzo, è stata questa:
“…pur dovendomi opportunamente informare sul tema, credo che in un periodo di crisi occupazionale si potrebbe valutare se un’attività come quella dello smaltimento sia da rifiutare a priori, o invece da valutare senza pregiudizi”.
Ci pare che questa posizione rilasciata da una pubblica autorità sia superficiale e inaccettabile. Sappiamo tutti che l’amianto ha causato e continua a causare migliaia di morti e che l’impianto in oggetto non offre alcuna sicurezza.
Pensiamo che mettere in contrapposizione la difesa della salute e dell’ambiente e il diritto al lavoro non sia opportuno, come dimostrano numerosi esempi a partire da Casale Monferrato e Taranto.
La preoccupazione del Sindaco di Gianico, che pone una domanda stringente per chiedere rassicurazione per i propri cittadini, è la stessa che ha mosso il lavoro del COMITATO NO AMIANTO ed ha portato oltre ventimila cittadini di questo territorio a prendere una pubblica posizione di rifiuto di questo progetto.
Chiediamo ancora che tutte le autorità preposte alla sorveglianza e chiamate a decidere facciano propria la preoccupazione dei cittadini che hanno diritto certamente a un lavoro, ma non sono disponibili a barattarlo con la perdita della salute e il degrado dell’ambiente.
Questa posizione è sostenuta anche con fermezza dalle organizzazioni sindacali CGIL e CISL della Valle, aderenti al Comitato stesso, le quali notoriamente sono mobilitate per garantire occupazione in questo territorio.
COMITATO NO AMIANTO DI VALLE CAMONICA
noamiantovalcamonica@libero.it
Gianico, 23 marzo 2013
sicuramente si fara i partiti che hanno preso i soldi in regione per fare lo smaltimento dell’amianto sono stati votati e hanno vinto in regione chi li ha votati si mangino l’amianto che uscira dallo smaltimento.
Scusa Maggio, non si capisce niente.
il comune di Cortenuova Bg è nelle vostre condizioni , ce la stiamo mettendo tutta anche noi gruppo “NO AMIANTO A CORTENUOVA”AUGURI speriamo bene