“Nostro” di chi? Mah… degli amici che ritrovi in certe occasioni e di quelli nuovi che incontri perché alla fine, è di quelle cose che vivi tutti i giorni. Poi il vino, che è sempre uno straordinario veicolo di aggregazione che crea condivisione, che ti consente di confrontarti, di abbracciare e di divertirti in modo inaspettato. Il vino, sempre così certo nel riuscire a delineare gli incroci che la vita ti pone dinnanzi.
Grazie a Eros Buratti per avermi nutrito con i suoi fantastici formaggi e con i prosciutti di Giovanni Branchi (a sx) e di Stefano Montali . Cose inenarrabili, bisogna provare e perdersi.
E poi il grande Sommariva, che con la sua salsa di acciughe mi ha acceso il vizio!
Luigi Valori amico da tempo, che non mi ha mai mandato a fare in culo senza sorridere. Mai, da quando lo conosco. 😀
Gianluca Morino, che ogni volta che mi abbraccia ho paura mi distrugga mentre le sue Barbera mi ondeggiano con grazia nella bocca.
Enrico Sgorbati di Torre Fornello
Armin Kobler, che anche se sfuocato non potevo non mettere.
Una Barbera ottenuta anche da vigne di oltre cento anni. La Morandina.
Mi scuso con quanti ho fotografato ma che non pubblico esclusivamente perché le foto fatte con il telefono e senza occhiali e sotto i fumi dell’alcol, non è che siano uscite benissimo, per usare un eufemismo. Chiudo con un’ultima, che evidenzia lo stato confusionale ma che trovo bellissima nella sua sostanza.
Grazie a tutti
Luca Speri, Fabio Fantino, Mauro Manzone, Andrea Arici, Claudio Camossi.