L’instancabile Christo, artista che insieme alla moglie Jean Claude ha fatto la storia dell’arte creando istallazioni e impacchettando monumenti e opere architettoniche in tutto il mondo per oltre cinquant’anni, ha presentato l’altra sera a Sarnico, il suo (loro) tanto desiderato progetto “The Floating Piers”.
Ne abbiamo già scritto qui, quando ne fu dato annuncio a livello mondiale, ma durante la presentazione sono stati rivelati moltissimi dettagli tecnici e, grazie alle domande del numeroso pubblico, anche molti altri aspetti interessanti.
Riparto dall’inizio per fare il punto della situazione e per agevolare i pigri ai quali costa fatica aprire un secondo link 🙂 .
Come dice il titolo stesso dell’opera, si tratta di un molo galleggiante ricoperto di tessuto che la prossima estate collegherà la terraferma, Sulzano, a Montisola, l’isola lacustre più grande d’Europa che si trova al centro del Lago d’Iseo.
Un excursus della propria carriera attraverso la proiezione di bozzetti e scatti dei lavori ideati e/o realizzati ha condotto l’artista a spiegare l’origine del progetto floating piers, risalente tra l’altro agli anni settanta ma mai portato a compimento (sino ad ora). Altri due progetti infatti erano già stati concepiti, uno da realizzarsi in Argentina ed uno in Giappone, nella baia di Tokyo. In entrambi i paesi però successe una cosa semplicissima e curiosa se si pensa che stiamo parlando di Christo: non ottennero dalle amministrazioni ed enti coinvolti i permessi per l’istallazione… e meno male aggiungo io, probabilmente non sarebbero approdati qui nel 2015.
Christo
The Floating Piers (Project for Lake Iseo, Italy)
Collage 2014
17 x 22″ (43.2 x 55.9 cm)
Pencil, wax crayon, enamel paint, photograph by Wolfgang Volz, map, fabric sample and tape
Photo: André Grossmann
© 2014 Christo
Pochi anni fa ricominciano, in gran segreto, le ricerche per trovare il posto adatto alla costruzione del molo, individuato fortunatamente sul Lago d’Iseo. Buoni contatti locali e collaborazione da parte delle amministrazioni coinvolte hanno fatto si che il progetto finalmente prendesse vita e diventasse realtà.
The Floating Piers, come praticamente tutti i progetti di Christo, consta, proprio a detta dell’artista, in due fasi distinte: quella progettuale, decisamente impegnativa, lunga e che è iniziata decenni fa e quella attuativa, che vede la struttura realizzata, da vivere, fruire, godere e che si esaurirà nei 16 giorni durante i quali il molo galleggiante sarà montato, dal 18 giugno al 3 luglio 2016.
A detta mia, esiste una terza fase dell’opera che è semplicemente quella successiva ad essa. The Floating Piers diventerà, attraverso il ricordo, le immagini, gli scatti e le istagrammate (#thefloatingpiers), parte della storia dell’arte. Se l’opera morisse, come del resto tutti i progetti temporanei di Christo, dopo lo smantellamento non avrei potuto studiare, ai tempi universitari, le opere della famosa coppia.
Smantellamento. Una domanda interessante è stata proprio in merito a questo, o meglio, alla destinazione, dopo il 3 luglio, di tutti i materiali utilizzati per la realizzazione del molo. Recupero, riutilizzo e cambio di destinazione d’uso per tutti i componenti della struttura, dai cubi in policarbonato al tessuto colorato in fibra sintetica.
Poca roba? Non direi proprio in base ai numeri snocciolati an passant durante le spiegazioni tecniche.
3 chilometri di tessuto sull’acqua e 2,5 sulle strade di Montisola, 140 ancore sul fondo del lago, 220.000 cubi da 50 cm per lato e altrettante viti di congiunzione, 33 moduli da 16 metri di larghezza e 100 di lunghezza da collegare.
Christo (2° da sinistra), Direttore della costruzione Rossen Jeliaskov (sulla destra), Filmmaker Antonio Ferrera (a sinistra) e Vladimir Yavachev sul Lago d’Iseo, Settembre 2014
Photo: Wolfgang Volz
Numeri che ci fanno capire anche l’enorme lavoro che stanno affrontando (le attività di posizionamento delle ancore sono già iniziate) tutte le persone che sono coinvolte nella progettazione e messa in posa del molo: architetti, ingegneri, aziende produttrici (anche bresciane) e operai, oltre al personale che per tutta la durata dell’istallazione si occuperanno dell’accoglienza e dell’assistenza dei turisti che vivranno, camminandoci sopra, il floating piers. Segnalo proprio a questo proposito che è in atto la ricerca del personale, qui è possibile autocandidarsi.
“The floating Piers, come tutte le altre nostre opere, è completamente inutile. L’unico suo scopo è camminarci sopra, avere l’esperienza di camminare sull’acqua e sulla terraferma, su diversi supporti” afferma Christo.
Non definirei mai un’opera d’arte – quadro, statua, istallazione, scatto che sia – inutile. Ricavare piacevolezza ed essere pervasi da emozioni scaturite da un’opera, sopratutto se è parto della creatività e dell’estro di un’artista (di questo calibro poi), mi sembra MOLTO utile.
Vivere questo progetto, forte di una valenza paesaggistica enorme integrando ed integrandosi con l’ambiente naturale ed urbano del Lago, creato tra gli elementi terra ed acqua, arricchito dalla presenza umana, essendo l’uomo punto di riferimento per la scala del progetto stesso, sarà un’esperienza unica e non vedo l’ora di passeggiare lungo questo percorso di tessuto giallo (che mi ricorda molto il sentiero di mattoni gialli del Mago di Oz) che collegheranno Sulzano, Peschiera, Sensole e l’Isola d San Paolo.
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