I sogni non conoscono compromessi.

Chi sono io per parlare d’amore, per entrare nei ventricoli di un’unione, di sentimenti altrui e di voglia di condividere “per sempre” gli istanti della vita con qualcuno? Nessuno ovviamente e rischierei pure di essere dissacrante, ma la storia tra un vignaiolo di Langa e un’albergatrice di Caorle, la voglio almeno raccontare.

Circa un anno fa io e il Baricchi ci siamo ritrovati per una degustazione corale nei pressi di Padova. Metà mattina, io arrivo presto perché considero sempre di sbagliare strada e poi perché odio guidare. Lui arriva con sensibile ritardo e con lo spirito di quelli che sbarcarono in Normandia nel ’44. Scarica i vini, spostiamo i nomi delle rispettive aziende per metterci vicini e comincia lo show. Come due prostitute sedute su una pila di cassette della frutta inganniamo il tempo osservando la fauna e i colori che perpendicolarmente tagliano il cielo di una giornata incerta.

Ad un certo punto qualcosa, una freccia, entra obliqua nella testa del Nostro. “Uè Giò, l’hai vista quella li..? Uè Giò, a me quella li piace! Uè Giò…” Venti minuti e circa 130 “Uè Giò” dopo, Natalino era diventato un latitante. I suoi vini li servivo io e lui era ormai perso negli occhi di Francesca, divenuta da subito la sua dama bianca.

Pochi mesi dopo mi telefonano per dirmi che continuano a frequentarsi e allora li invito a pranzo al Genuisì (sopra la cantina) per offrire loro una sorta di pozione preparata da me per farli rinsavire. Alla fine si sono presi un filtro d’amore perché devo aver, erroneamente, scambiato le bottiglie.

Il gioco pareva fatto ma a loro non bastava. In un’altra telefonata di qualche tempo dopo mi raccontano di quanto sono felici e in quella successiva m’invitano a nozze. Non posso mancare, mi sono detto.

Così venerdì scorso ho caricato la macchina di vino e sono partito alla volta di Caorle.mare italiano

Un anfiteatro di sabbia spazzata dal vento alle spalle di una delle più imponenti rappresentazioni di quello che è stato il boom economico. Un tuffo nel tempo che i restauri più recenti, ingessano sul finire degli anni ’80. Lo spirito è quello giusto mi dico. La stessa sera arrivano anche i famigliari di Baricchi, che per non perdersi proprio nulla sono giunti in autobus come in una gita a Valeggio per mangiare i tortellini. Fantastici tutti, una tribù di sorrisi e allegria. Pizzata tutti in insieme nel centro di Caorle (un altro mondo rispetto al lungo mare) e fiumi di birra.wedding, marriage, italy

La mattina dopo si comincia presto, la funzione è alle 10e30. Durante il percorso dallAntoniana alla chiesa (500 metri) sono stati allestiti due punti di ristoro; il primo con la birra che produce Baricchi e il secondo con “et Voilà” -sempre suo- e ad accompagnare il tutto sarde e moscardini fritti sopra ogni cosa.

La sposa arriva in risciò e nella mia testa partono pezzi di pregio che vanno da Gino Paoli e la Vanoni, passando per Tozzi, Cocciante, Graziani, sfiorando Battisti e Dalla per poi ancorarsi saldamente a “Mare profumo di mare” sigla di quel capolavoro assoluto che è “Love Boat” cantata da Little Tony. 😉Venezia, musica, gondole

In chiesa, ad accompagnarli, le dita magiche di Valter Ferrero ad accarezzare una chitarra sublime tanto da rendere l’aria un’inutile zavorra. Grande Valter!

E poi festa vera, nostrana, con la gente che si mescolava nei tavoli e beveva (cazzo se beveva!) e io con loro. I cuochi uscivano in strada, allestivano un mini campo base e spiattavano per i centocinquanta ospiti. A servire i vini si davano il turno in quattro e non ho mai visto un assalto tanto ordinato in vita mia. Musica di ogni genere, poi, dalla Carrà ai Rolling Stone fino notte fonda e senza sosta.

Attorno a mezzanotte, dopo un centinaio di bicchieri e dopo aver ripulito il muretto davanti alla spiaggia, devo aver perso i sensi.italian marriage

Il mattino successivo mi sono alzato alle 5e45 con la testa a posto ma con un sapore in bocca che includeva anche l’acqua del mare.

Ho ripreso la strada verso casa e nella noia della guida ho fortificato l’idea che la vita è un progetto straordinario a prescindere dalle scelte che si fanno; basta che siano molto vicine ai sogni e che, come gli stessi, rinneghino il compromesso. Sono certo che i sogni di questi due pazzi amici #attempatiquarantenninondiprimopelo fossero proprio questi e non potevo mancare per guardare la loro espressione, felicemente inebetita, nella consapevolezza di un “sempre” e abbracciarli.

Auguri!

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Una risposta a "I sogni non conoscono compromessi."

  1. Bella storia della nascita di un’Amore..Bellissime parole molto affettuose dell’Amico degli Sposi,dei quali io conosco la cara Francesca…. ❤ ❤ ❤

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