Franciacorta da tutelare! Vivenzi, “no panico” per favore.

Comprendo quanto sia cara la politica a chi fa politica, ma l’incazzatura di Antonio Vivenzi uscita sul GdB qualche giorno fa è qualcosa che lui stesso dovrebbe spiegare meglio.news paper

L’articolo apre con un “furibondo” Vivenzi che si scaglia contro l’idea d’istituire il Parco Agricolo della Franciacorta e lo fa nel peggiore dei modi, accusando Silvio Parzanini di Legambiente di aver fatto la sparata del Parco esclusivamente per apparire sulle prime pagine. La classica macchina del fango che ci ricorda gli ultimi ventidue anni di politica italiana sembra partita. A questo punto è giusto aspettarci foto di Parzanini mentre se ne sta nudo al mare o mentre fa pipì vicino a un cespuglio.

Il “Parco è un’idea vecchia e obsoleta… non può ottenere finanziamenti e non è stata votata dai sindaci dei comuni coinvolti a differenza di Terre della Franciacorta”. È questo il cardine? Il finanziamento? Per fare cosa?

Mi farebbe davvero piacere se Antonio Vivenzi rispondesse a qualche mio (e mi sa che sono pure quelli dei cittadini) dubbio e perplessità che vado riportando di seguito.

Antonio, partiamo dalle cose chiare. Se da una parte il Parco può essere obsoleto, è anche vero che palese è il suo intento; fermare totalmente il cemento in un territorio devastato dagli stessi che l’hanno amministrato negli ultimi 60anni. Qui dovremmo essere d’accordo entrambe.

Il dubbio che mi pervade leggendo l’articolo è che pare che ti girino vorticosamente le palle perché sai che il parco sovrasterebbe qualsiasi decisione comunale in tema di edilizia (vedi Parco delle Colline di Brescia e chiedi a Ligresti com’è andata con Cascina Margherita e la spa che voleva farci e alla quale il comune avrebbe dato ogni permesso). Non è così, vero?

Veniamo alla tua iniziativa. Io non ho mica capito di cosa volete occuparvi tu, gli altri 17 comuni e il cda del Consorzio Franciacorta. Mi dici come utilizzerete i soldi della Regione Lombardia? Mi dici una sola decisione che avete preso (o che state per prendere) e che riguardi il territorio e i suoi abitanti?

Quando parli di “migliorare la Franciacorta a livello di paesaggio” pare tu abbia le idee chiare. Mi dici una sola idea che avete avuto a riguardo? I nuovi centri commerciali che sorgeranno, le nuove costruzioni, ecc, si faranno ma dovranno essere più bellini nell’aspetto, o non si faranno proprio? Te lo chiedo perché siamo quasi al 30% di suolo cementato e vorrei capire se c’è un numero superiore da raggiungere prima di fermarsi.

Ogni comune decide autonomamente che fare del suo territorio o esiste un documento d’intenti dov’è chiaro come si procederà? Si può vedere per cosa, di fatto, la regione stanzierà dei fondi? Possiamo leggere cosa avete firmato al quartier generale dei superamici? Parlaci di quel “percorso preciso” che avete intrapreso. Parlane come se ti dovessi rivolgere alla massaia settantacinquenne.

Credo che qualche risposta serva, altrimenti a sembrare obsolete saranno le solite idee dei soliti politici di provincia che non sanno andare oltre il solito cemento per raggranellare i soliti quattro soldi. Confido in te per la chiarezza priva di possibili interpretazioni di sorta.

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Una risposta a "Franciacorta da tutelare! Vivenzi, “no panico” per favore."

  1. che il parco agricolo previsto dalla regione si obsoleto non è proprio vero infatti quello realizzato attorno al monte netto di capriano del colle si sta affermando ed è condiviso. il nostro progetto sta trovando importanti sostenitori e noi proseguiamo sulla nostra strada. certo il ruolo dei comuni è decisivo e non ci nascondiamo il fatto che a oggi i sindaci (non tutti) non ci sentano infatti prevale lo sguardo corto della gestione quotidiana del proprio orticello perseverando su un modo di fare che dura da quarant’anni e che è la causa del disastro urbanistico franciacortino.
    certo il Parco imporrebbe uno sguardo e una conseguente politica che privilegi la gestione condivisa della franciacorta stabilendo cosa si può o non si può fare in franciacorta a cominciare dalle residue aree agricole, a nostro avviso dovrebbe essere l’abc della politica amministrativa OBSOLETA in questa zona invece ci sono resistenze ed è un peccato che sia proprio Vivenzi a farsene paladino. rimaniamo fiduciosi sul fatto che il Consorzio Franciacorta si renda conto che cosi non si va da nessuna parte e la loro preoccupazione sul futuro della franciacorta purtroppo si avvererà danneggiando anche il loro impegno quarantennale.sparzani6@gmail.com,

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