La trasferta nelle Langhe per la super festa dei Barolo Boys è stata un’ottima occasione per fare tappa ad Alba e pranzare dal tristellato Crippa che ha due locali nel centro città. In Piazza Risorgimento 4. In un unico edificio si trovano infatti La Piola, gradevole bistrot al pianterreno dove si possono assaporare piatti tipici tipici langaroli e vini del territorio, e il Ristorante Piazza Duomo, al primo piano, dove lo Chef palesa tutta la sua creatività, conoscenza delle materie prime e maestria.
Abbiamo fatto i fighi e la scelta è “ricaduta” su Piazza Duomo.
Pedinando una spaesata famiglia di inglesi abbiamo raggiunto il locale al primo piano. Spazi abbastanza ampi e luminosi, mobili moderni in legno, poltrone e stoffe in gradevoli nuance di grigio ed écru…ma non in tutti gli ambienti.
Fermi tutti. Ma che colore hanno usato per dipingere le pareti?
La sala principale è di un rosa Barbie direi…Non conosco il RAL di riferimento ma posso certamente dire che il pantone che più si avvicina è il 230C. Difficilissimo. Aggiungete poi un affresco verdognolo che si arrampica e si àncora come un tralcio di vite su tutte le dimensioni (non ho guardato il pavimento ma anche il soffitto ne è invaso) e avete trovato un ottimo sistema per distogliere attenzione dai bellissimi piatti dello Chef. Ma perché questa scelta? Estro di un famoso architetto statunitense a quanto pare in combutta con un artista napoletano. De gustibus non disputandum est est giusto? A qualcuno sarà piaciuto quindi va bene così!
Ho divagato pure troppo sul bel pantone delle pareti, è giusto quindi passare alle portate del pranzo che sono state accompagnate dal Barbaresco 2009 di Serafino Rivella e dal Barolo Ravera 2006 di Flavio Roddolo.
Gli appetizer, numerosi e coloratissimi, hanno creato molto entusiasmo. Insolite consistenze, coloratissimi petali, ingredienti esotici e “veri falsi” hanno reso l’attesa delle portate un viaggio che si vorrebbe non finisse mai.
Siamo partiti con il sorbetto di shiso, fresco e leggermente piccante, per pulire e preparare la bocca a tutto ciò che è a seguire. Gli spaghetti essiccati con le creme e i petali di fiori, le cialde di formaggio con germogli, la lattuga con la salsa di limone, una fantastica spugna verde e delle divertenti finte olive che altro non sono che tartare di manzo (la verde) e scampi (la nera).
Dopo questa kermesse infinita di piccoli tesori e la prima bottiglia, sono arrivati i piatti ordinati alla carta. La nota comune, non ci si sbaglia, la molteplicità e varietà di verdure di stagione e di piccoli fiori eduli per colorare e arricchire di sapore e stagionalità tutte le pietanze. L’utilizzo di tutte queste primizie è una delle particolarità della cucina di Crippa che coltiva e cura un orto da dove provengono queste freschissime verdure. Peccato forse che sia poco riconoscibile, all’occhio, la pietanza principale, che comunque ben si degusta in bocca.
Coniglio alle nocciole. Morbidissimo e delicato, ottimo con le varie declinazioni di nocciola.
Carbonara di gamberi. Forse il piatto che meno mi è piaciuto. Anche se di pesce la carbonara, per antonomasia è confort food, deve essere mangereccia, gustosa e piena. Ho trovato questa un po’ slegata.
Cacio e pepe. Una ricetta semplicissima ma una sfida anche per uno Chef pluristellato. Meglio questa oppure una mangiata in una trattoria a Testaccio? A voi l’ardua sentenza.
PIccione e senape. Il miglior piatto. Piccione cotto alla perfezione, carne morbida e saporita, accompagnata da queste piccole carote multicolore e da una salsa di senape molto delicata.
Branzino, sugo di pesce, ricci di mare. Anche questo piatto molto gradevole. Leggero, dal sapore delicato ma rafforzato dall’intensità dei ricci.
Porco cinturello, asparagi, tartufo nero. Molto gradevole, peccato il tartufo non si percepisse.
Congratulandoci con noi stessi per non aver ceduto nell’ordinare uno dei menu degustazione proposti (la nostra gola sì, ma i nostri stomaci non ce l’avrebbero fatta), abbiamo deciso di non ordinare il dessert anche se, come si poteva immaginare è arrivata una selezione di piccola pasticceria all’altezza della fama.
Una risposta a "Crippa, esplosione di fiori e colore (rosa)"