Quando uno decide di costruirsi una casa, la prima cosa che fa è chiedere un preventivo dettagliato dei costi. L’impresa lo fornisce e alla fine si sceglie se accettare o meno la proposta in base a quello che la stessa offre. Poi lo si confronta con quello di altre aziende e si sceglie a chi affidare l’incarico.
In Franciacorta le cose non funzionano così, o almeno non per quelli che tirano le fila del Consorzio. Dopo anni passati a crucciarmi sul perché avessero soppresso l’amata formula, eccoci arrivati ad una svolta con una richiesta alle aziende che sfiora il grottesco.
Infatti il loro entusiasmo è uguale a quello di un’allodola ferita e, invece di presentare un’idea di massima con ipotetici costi, chiedono alle aziende quanto segue:
-parte cipereste al banco d’assaggio se il costo fosse di 500euro (per azienda)?
-parte cipereste al banco d’assaggio se il costo fosse di 1000euro (per azienda)?
Un po’ come chiedere a qualcuno (che già versa somme considerevoli al Consorzio per una promozione troppo spesso inutile ai più e lontana dalla reale cultura del vino) se per una bottiglia di vino sia disposto a spendere 500 o 1000 ma senza dirgli di cosa si tratti.
Cari membri del cda, mi permetto di lanciarvi un’altra idea. Magari prima dovreste dire cosa avete in mente in maniera chiara, con i costi ben dettagliati e metteteci pure una percentuale variabile per via dei luoghi non ancora definiti. Poi li mandate alle aziende, e dividere il costo per il numero di partecipanti cosicché otterrete la quota che ogni azienda dovrà versare. Matematica di prima elementare.
Dai che ce la fate!
il “Dai che ce la fate!” è degno di considerazione 🙂