Ammetto che certi riesling mi piacciono molto e pur non facendo parte dei rieslingniani cugini dei pinoneristi (mentre io mi sento un nebbiolaro), li bevo di gran gusto quando ne trovo.
Questo in particolare, intendo proprio questa bottiglia e quest’annata, lo considero una delle migliori espressioni che mi siano mai capitate di bere di questo inconfondibile vitigno. Il fatto che sia italiano poi, mi riempie di gioia a dimostrazione che un territorio non debba necessariamente essere raffrontato a un altro per essere in grado di dimostrare qualcosa. Si riesce a fare bene realizzando qualcosa di diverso, esattamente come ha fatto Franz Pratzner con il suo Riesling 2006 che, abbinato a un’ottima conservazione, lo considero un vero capolavoro.
Pienezza di frutto nella sua perfetta maturazione e nota acida a dare slancio a una beva golosa. Impeccabile e omogeneo lo sviluppo in bocca, per una lunghezza di gusto capace di sfidare piatti decisi e di accarezzare cose più delicate e pure di essere consumato in solitaria. Se poi volessi parlare di equilibrio, sarebbe il caso di prenderlo come esempio. Il prezzo è ridicolo e dovrebbe almeno costare il doppio.
Esemplare esecuzione del saper fare il vino.
E’ curioso che in Alto Adige e Trentino il Riesling sia quasi scomparso mentre in tempi lontani (austroungarici) abbondava. Torna a casa Lassie