Marijuana libera VS ignoranza italiana

Direi un inizio anno dal verso giusto o almeno figlio di un rinnovamento certo, quello che ha fatto presagire l’assessore all’agricoltura della Lombardia, Gianni Fava, che ha tuonato a favore della liberalizzazione della “cannabis” per uso e coltivazione privata. Tutto questo dopo che il senatore Manconi (PD) ha depositato un disegno di legge per depenalizzare appunto, uso e coltivazione.

Il letargo culturale nel quale l’Italia versa da decenni è stato rotto dal fragore delle parole dell’assessore lombardo il quale ha puntato il dito sul fallimento del proibizionismo e ha spiegato come lo stesso sia “manna dal cielo” per i trafficanti e organizzazioni criminali.

La cosa è agli occhi di tutti o quasi e dopo un Maroni che prima plaude e poi ritratta (probabilmente perché non aveva inteso di cosa si stesse parlando) e un Salvini che prima deve pensare alle pensioni e al lavoro (Salvini, mostraci che oltre a pensare riesci anche a fare qualcosa), arriva il loro compagno di partito a ricordarci che anche dietro una bandiera politica discussa (oggi tutte) c’è la possibilità di trovarci qualcosa che abbia un senso.Cannabis

Legalizzare la coltivazione di cannabis aprirebbe nuovi orizzonti per l’agricoltura? Penso proprio di sì e sono convinto che una regolarizzazione in tal senso porterebbe benefici immediati e risorse, in un’Italia che perde ogni giorno valore nelle coltivazioni. L’agricoltura nel nostro paese è un cadavere che si trascina perché il valore che viene attribuito alle materie prime (attribuito da chi tali materie le acquista con l’aiuto di leggi che non tutelano i coltivatori) rende insostenibile ogni coltivazione.

Conservatori, democristiani e semplici ignoranti sono ancora convinti che una canna porti inevitabilmente a iniettarsi eroina e alla conseguente morte sui marciapiedi della città. Hanno paura che, legalizzandola, aumenti il numero di tossici pronti a sventrare finestrini delle auto per fottersi le autoradio nascoste sotto il sedile? Evidentemente si, guardate QUI.

I numeri della loro politica proibizionista invece, esprimono gli straordinari risultati raggiunti; considerate che oggi quasi tre milioni di persone in Italia consuma marijuana (il 14% della popolazione tra i 15 e i 64 anni) e che la legge Fini-Giovanardi costa ai contribuenti 2 miliardi di euro l’anno.

Il Portogallo, dove più di un decennio fa venne legalizzata ogni tipo di droga, è lo stato europeo con il minor numero di consumatori tra i giovani.

In ultimo l’Uruguay, che ha legalizzato la cannabis assestando un colpo diretto al cartello della droga e facendo cassa con le tasse che ne ricaverà. Questi dati di fatto, questi lampanti esempi non sono sufficienti nemmeno per accendere un dubbio nella testa di molti burocrati italiani che evidentemente ci tengono a far sì che la malavita organizzata, continui ad accumulare capitali in barba a leggi obsolete.

In Italia non ci resta che aspettare e vedere come gli ordini di partito (di qualsiasi partito) riusciranno ad affossare anche quest’ultima buona e utile idea.

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2 risposte a "Marijuana libera VS ignoranza italiana"

  1. man, bellissimo post. Avrai letto che stanno per legalizzare l’utilizzo medicinale nello stato di New York (notizia pubblicata negli ultimi giorni). Ormai sono più di 20 stati degli USA dove l’hanno legalizzato… quasi metà…

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