Secondo l’Economist, sicurezza alimentare non fa rima con Italia.

La notizia è apparsa QUI e mi ha fatto prudere un pò le mani.
La ricerca ,che ha coinvolto 107 Paesi, è stata effettuata incrociando i dati, qualitativi e quantitativi, di oltre 25 indicatori (non è specificato quali) che misurano i livelli di sicurezza alimentare con particolare riferimento a: accessibilità, disponibilità, qualità e sicurezza.

fonte foto : web

Ebbene, siamo al 21° posto. Sul podio USA (?!), Norvegia, Francia e Austria. Ci precedono Germania, Spagna e Regno Unito. Stiamo diventando il fanalino di coda europeo in fatto di qualità e sicurezza alimentare?

Fa però sorridere che la ricerca  sull’ “eccellenza e la sicurezza alimentare” sia stata realizzata in collaborazione con DuPont Italia, loro si che hanno a cuore la nostra salute! (qui suggerivo la lettura di un libro che narra, tra le altre, le loro gesta “eroiche” in merito).

E fanno sorridere alcune dichiarazioni di Luigi Coffano, country manager di DuPont : “I punti di forza nel nostro Paese sono l’accesso al sistema creditizio da parte degli agricoltori, (ma dai? sempre a lamentarsi, sti agricoltori ;)) la disponibilità di derrate, la sicurezza e l’eccellenza nella qualità, fattore in cui il consumatore italiano è diventato sempre più attento ed esigente e non a caso l’Italia rientra nei primi dieci paesi al mondo per la qualità dei prodotti alimentari. La nostra debolezza è legata sicuramente alla mancanza di investimenti pubblici in ricerca, aggravata dalla crisi economica degli ultimi anni, che tuttora rende difficile sbloccare tale situazione”.

Forse la miope sono io, ma continuo a vedere  “debolezza” nell’incapacità di tutelare, valorizzare e promuovere (su questo aspetto poi siamo al giurassico) il nostro ineguagliabile patrimonio gastronomico. Tipicità, tradizione e biodiversità che sempre più di frequente vengono deturpate o dimenticate.
I nostri punti di forza sono ovunque e sono sparsi lungo tutto lo Stivale. Sogno “investimenti pubblici” in tutela e promozione.

Sognare non costa nulla, per ora..

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2 risposte a "Secondo l’Economist, sicurezza alimentare non fa rima con Italia."

  1. Sono pienamente d’accordo con te. Le nostre produzioni tipiche di qualità, le nostre tradizioni gastronomiche e la biodiversità non vengono tutelate e tantomeno promosse! Sono anni che sostengo che abbiamo un patrimonio naturale, artistico e enogastronomico che potrebbe rappresentare il primo settore della nostra economia, se venisse valorizzato e promosso come si deve!
    Anch’io sogno come te….
    Giusy

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