La vendemmia 2013 in Franciacorta sta per giungere al termine, almeno per noi. Con un bel ritardo rispetto alle precedenti, l’uva era sana in tutte le zone dove teniamo vigna, con acidità da campioni e con la possibilità di raggiungere ottime maturazioni senza problemi. Qui mi fermo, in attesa di una più dettagliata analisi tecnica di Davide Camoni che come al solito tende a farsi desiderare e noi lo assecondiamo. 😉
Nel frattempo la propaganda de “sarà una straordinaria vendemmia” è iniziata molto presto per tutta l’Italia e ha incalzato non male fino a questi giorni. Alcuni mi hanno chiesto cosa ne penso di questo modo fantastico di prevedere la natura e di farne notizia da copertina e la cosa mi ha fatto piacere, perché finalmente cominciano a sorgere dubbi dopo anni d’inverosimili notizie.
Personalmente ritengo sia possibile dare un primo giudizio in merito alla qualità di un vino solo a fermentazioni svolte e quelli a venire, suddivisi nel tempo della durata di una vita. Altra cosa è parlare della qualità dell’uva e il confronto della stessa rispetto ad altre annate.
Chiunque riesca a sostenere l’eccelsa qualità di un’annata due mesi prima che l’uva sia raccolta, con oggettiva certezza, o è un pazzo o è Panoramix.
E poi il tempo! Ricordate l’annata 1996 messa in ombra da una ’97 ritenuta “indimenticabile nei secoli”? La ’96, oggi, è puro entusiasmo su ogni fronte mentre la ’97 è senza le gambe.
ciao Giovanni, ti ringrazio per aver dato per scontato il mio contributo sui dati della vendemmia 2013: per me è sempre un piacere poter tirare le somme assieme a voi e cominciare una nuova annata viticola rimettendo a posto i pensieri dopo la vendemmia, momento estenuante anche per quelli come me che, oltre a mettere a disposizione una struttura e del tempo, generalmente approfittano dei nuovi prodotti per sperimentare piccole e grandi idee che sorgono durante l’anno. Aspetto che tutti i vigneti siano stati vendemmiati (siamo attorno al 95-97% oggi secondo le nostre stime) e poi proverò a raccontarti cosa ho potuto osservare da questo angolo d’Erbusco.
Questa è stata per molti tecnici con i quali mi sono interfacciato la vendemmia dei ricordi “lontani” e dei timori.. “Ricordi lontani” perchè l’ultima vendemmia settembrina se la memoria non mi inganna dobbiamo cercarla alla fine degli anni ’90. “Timori” perchè, dopo circa 7 vendemmie in una decade in cui anche la logistica della cantina franciacortina era facilitata da vendemmie continuative ad agosto, il timore di dover arrivare a settembre poteva presentare il rischio di pianificare giorni morti tra una precipitazione e l’altra per ristabilire l’equilibrio nell’acino, oltrechè il possibile peggiorare dello stato di salute dell’uva.
Il tempo è stato clemente in questo, la terza decade di agosto è stata tutto sommato migliore di altre annate e la maturazione lenta, le ore di sole diminuite, le temperature massime mai sopra i 33-34 gradi (con una buona alternanza termica giorno-notte) ha fatto si che gran parte dei prodotti vendemmiati fossero equilibrati dal punto di vista chimico-fisico e tutto sommato, anche lo stato sanitario della materia prima ha tenuto. Dati più concreti te li farò avere nel post dedicato; non essendo io un comunicatore, (al dire preferisco il fare), i tempi della stesura di un “bollettino” sono anche dettati dal tirare assieme IN ITALIANO le considerazioni sui tremila campioni che mi sono passati in laboratorio in questi venti giorni e, ti assicuro, ogni vigneto, ogni pressatura e ogni fermentazione hanno una storia diversa; la parte più appassionante del mio lavoro è coglierne le sfumature quantificandole in numeri.
A presto