Le mani sulla tastiera e il consueto desiderio di condividere. Ma in queste emozioni shakerate trova spazio anche una mezza oncia di disagio. Quello che ti spinge a centellinare parole nel tentativo di proteggere ciò che reputi caro. Quello che trovi nella consapevolezza di essere (forse) meno obiettivo nello scrivere di amici. Non da ultimo quello sciocco meccanismo che ti fa dare per scontare le cose che ti sono familiari. Sarà forse per questi motivi che l’ Osteria Corte Zanella è rimasta li, in quel cassetto che spesso apro, ma il cui contenuto ho condiviso con pochi. C’è però anche la certezza che queste parole saranno lette da occhi tanto curiosi quanto dubbiosi, capaci di ringraziarmi o smentirmi in caso. E così, fatte le dovute premesse, lascio a voi questi pensieri a “voce alta”.
È davvero bello osservare il potere delle passioni. È loro la capacità di creare legami nello spazio di una cena, di un solo calice. È passato ormai un anno da quella cena e quel calice, ma il ricordo è come un quadro dai toni accesi, che si arricchisce via via delle fresche pennellate di esperienze condivise. Proprio un anno fa, l’ Osteria Corte Zanella riapriva i battenti con una nuova regia e, proprio in quell’occasione, avrei ritrovato e conosciuto persone che sarebbero divenute parte del mio “viaggio”.
In cucina Stefano Ghidetti, (diversamente) giovane cuoco di casa Zanella. Braccia, testa ed “heavy metal man “dei fornelli. Stefano l’ho conosciuto nel 2006, quando gestiva l’Enosteria da Stefano e Gian in quel di Sabbioneta. “Non un ristorante ma un’ idea più semplice”. E nella sua semplicità, quell’ “Orzotto di 8 anni fa”, me lo ricordo ancora. E’ stato proprio il ricordo di quel piatto a farmi riscoprire la cucina di Stefano a distanza di anni. L’esperienza in Enosteria si conclude e Il suo cammino prosegue con la lunga esperienza presso la pasticceria Antoniazzi, e ancora l’ Ambasciata, e l’ Acquila Nigra. Ma l’esigenza di investire sul “suo” sogno non l’ha mai abbandonato. E arriva il giorno in cui il tuo sogno incrocia quello di altri. Così tutto acquista senso e prende forma.
E a dire il vero la forma già c’era.
Una stupenda corte rurale a Castellucchio (non lontano da Mantova), che le sapienti mani del factotum Paolo Tonello Chiappari -proprietario della struttura- hanno contribuito a riportare agli antichi splendori. Taglia erba, taglia legna, giardiniere, restauratore, assaggiatore, albergatore (Corte Zanella è anche B&B), padrone di casa e gentiluomo. Paolo è tutto questo e di più. Se vedete un tizio in preda a deliri d’onnipotenza da “falcio dell’erba con trattore” beh, è lui.
A completare il quadro (occhio “ca muzzica”!) Enrica Prandini. Bresciana doc, accento romano, sorriso ed occhi che conquistano. La passione per il vino nel sangue (letteralmente ;)) e una vita spesa in sala o dietro un bancone. Ha iniziato giovanissima lei che si è sempre dovuta arrangiare ed ingegnare. E nonostante tutti i “nonostante”, il sorriso non le è mai mancato. Un curriculum lunghissimo, che sinceramente non ricordo (e credo nemmeno lei). Tra questi l’ Ostaria Viola e l’Artigliere, solo per citarne alcuni. Il trittico è composto ed ha un buon sapore.
Loro la chiamano cucina “semplice”, io penso che trovare appagamento ed equilibrio nella semplicità sia tutt’altro che facile. Si, perché non puoi usare molti trucchi.

Devi sapere e devi saper fare. Grande cura nella scelta del menù che guarda al territorio e alla tradizione, strizzando l’occhio alla creatività.

Una carta vini che sa farti emozionare senza per questo farti svuotare il portafogli, spesso arricchita dei racconti carichi del sapere e dell’entusiasmo travolgente di Enrica (noi che non si parla mai, eh?!). Il tutto in una cornice tranquilla, rilassata, curata e informale.

Semplicemente, un luogo dove si sta bene. E mentre tutti si riempiono la bocca con parole come “eccellenza”, il “più”, il “miglior”…io ho voluto condividere “uno dei” miei posti del cuore. Il resto lo farà la vostra curiosità.
Contatti:
Osteria Corte Zanella
Strada Carobbio 10, Castellucchio (MN)
Tel:0376439441
una descrizione fatta col cuore, come sempre del resto, caro Giovanni. Spero di poter andare a conoscere questi ragazzi, così da consolarmi un poco,dato che a Cremona, se escludiamo 2 o 3 indirizzi sicuri, non si riesce a fare una cucina di territorio coniugata con classe e creatività, In altre parole, con la conoscenza anche storica della materia prima e della tradizione e della tecnica moderna, con un occhio nuovo anche sul vino, argomento per me molto sensibile e sempre fonte di inquietudine ogniqualvolta leggo le carte dei vini dei locali cremonesi….Faccio un sospiro….
Grazie Patrizia! Il cuore c’è sempre, questa volta però cambiano le dita sulla tastiera. 😉
Penso Cremona non rappresenti l’eccezione, tutt’ altro. Tutti gli ingredienti di cui parli non sono così semplici da trovare in un unico “piatto”, soprattutto se parliamo di nuovi approcci alle proposte enoiche. Vero però anche incoraggianti segnali.
Confido nella ristorazione 2.0..
…da dove comincio…..grazie di cuore…davvero…sembra quasi che tu ci voglia un mondo di bene ;D
La tua energia sempre positiva , il tuo semplice modo di aprirti a tutti e a tutto non possono non essere cionvolgenti !
La passione che metti in tutte le tue avventure ti porteranno lontano…ahime…ma ci ritroveremo sempre a parlarne davanti ad una bollicina ….brassicola o vinicola che sia!
GRAZIE !!!
eh no!!così non vale. A voi lettori non è concesso fare ringraziamenti commoventi..
E poi lo sai che tutelo solo i miei interessi da viziosa del gusto;)
Non devi ringraziarmi.
A prestissimo Pippi!
Questo il blog giusto per tutti coloro che vogliono capire qualcosa su questo argomento. Trovo quasi difficile discutere con te (cosa che io in realt vorrei… haha). Avete sicuramente dato nuova vita a un tema di cui si parlato per anni. Grandi cose, semplicemente fantastico!