Avevo una fede: le fermentazioni da mosto d’uva. Poi sono arrivate le birre “artigianali” e ho dovuto rivedere i miei credo. Ho rimosso le traumatiche esperienze a base di birre slavate, fette di limone strizzate in colli di bottiglia, “bionde” da festa della birra “anni ’90” e e mi sono votata (anche) alle malto- fermentazioni. Che poi diciamolo, l’amore è libertà, non per forza monogamia.
Poi, le pessime compagnie che frequento, mi hanno fatto scoprire Il Gallone. Un cocktail e wine bar , da poco aperto a Mantova, che propone una selezione pressoché infinita di miscelati, una proposta vini per nulla scontata e birre. Un posto dove l’aperitivo o il dopocena possono diventare davvero un’esperienza diversa. E così, ho dovuto aggiungere un altro tassello, al puzzle esperenziale chiamato “gusti”. La prima volta che sono stata al Gallone, ignoravo completamente la tipologia del locale. Sono arrivata (in ritardo come al solito) e tutti avevano già ordinato. Dopo una rapida consultazione della lista, ho capito immediatamente di essere..nel posto sbagliato! Dove mi avevano portata sti pazzi? Io non be(ve)vo cocktail, io non amo i cocktail.
Ho letto centinaia di nomi di cocktail, di cui ignoro il contenuto. Fantastico! ma se volessi del vino? Mentre penso che mi accontenterò di uno Spritz ben fatto (Pirlo, cosa? io sono veronese e lo chiamo con il suo unico e vero nome: SPRITZ :D) , ho avvistato una lavagnetta con rassicuranti scritte in gessetto bianco: Dosaggio Zero Arici, seguito da altri ottimi compagni “classici” e fermi, italiani e francesi. “Salva” e con l’acquolina in bocca, chiudo la lista e cerco lo sguardo del bartender per ordinare, ma prima di riuscire a proferire parola, qualcuno mi blocca con un “non vorrai bere vino qui?! Qui si bevono i miscelati!”

Mi mordo la lingua e mi rassegno. E famosè sto spritz. Alla fine ho optato per uno Spritz Sarti, lo spritz “sbagliato” fatto con il Bianco Sarti, che è terminato prima di riuscire a dire “buono!”. E poi, dato che la sete non si era placata, sono passata all’Americano, ma anche quello non è rimasto molto nel bicchiere. Equilibrato, goloso, magistrale.
Ed ora è il caso di tornare seri, perché il progetto di Mirko Salvagno e la compagna Laura, che con lui gestisce questo locale, merita la giusta considerazione. Vuoi perché per loro è un sogno che si realizza, vuoi perché c’è da essere veramente coraggiosi (e un pò folli) per aprire un locale in questo momento storico. Vuoi perché l’offerta proposta è davvero interessante e aggiungici la professionalità di chi c’ ha speso mezza vita dietro al bancone, barcamenandosi tra lavoro e corsi di formazione. Certamente la sottoscritta è una “capra” in fatto di cocktail, ma per mia fortuna l’ ignoranza non ha mai la meglio sulla curiosità. All’alchemica arte della miscelazione continuo a preferire il mio calice di vino (cosa che per altro al Gallone non manca), ma so riconoscere la professionalità quando la vedo. E so apprezzare un cocktail ben fatto, naso e bocca mi funzionano a dovere.
I miei in bocca al lupo vanno a Mirko e Laura. A voi, l’invito per un assaggio in quel di Mantova. Segnate in adenda!
Contatti:
Il Gallone: via Leon d’Oro, 13 – Mantova
Tel:3334334682
mail: ilgallonemantova@gmail.com
Visto che il Nottingham Forest è lontano. Mantova è più vicina.
Già 😉