Un vigneto è un’eredità tra storia e tracce

Una delle mie fisse più ricorrenti quando mi trovo in un luogo di rilevanza storica nel quale si notano le pietre di un muro, un chiodo che spunta dallo stesso, un capitello o un semplice mattone, è di immaginarmi l’omino che ha fatto il muro, il chiodo, il capitello. Provo a contestualizzarlo nel periodo storico immaginandomi la città dell’epoca con le sue strade e i palazzi e le persone che la vivevano.

Uno scenario sociale che mi fa venire nostalgia per un passato che forse, potendo scegliere, avrei vissuto più volentieri rispetto a questo presente? Potrebbe essere.

Come mi piacerebbe conoscere la storia di quell’omino..! Vorrei sapere come ha vissuto, dove andava, con chi e pure com’è morto, in un crescente volo pindarico nel quale l’intenzione  di “farsi i fatti propri” è pura utopia.

Avere la possibilità di gestire un vigneto già esistente in un luogo nel quale da sempre si è coltivata vigna mi manda ancor più in fissa e mi vede alla spasmodica ricerca di tracce.

Stay tuned.

Arcari e Danesi

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