La possibilità di poter gestire un vigneto urbano mi ha sempre affascinato e, non lo nascondo, la cosa non è affatto difficile quando alle spalle di casa tua te ne trovi uno di quattro ettari.
Detto questo, dimenticatevi che io possa vere qualcosa a che fare con il vigneto sotto il castello, ergo il vigneto della Pusterla, ergo Ronco Capretti. Non c’entro assolutamente nulla e vi prego di non accostare il mio nome a quello che sarà il futuro di questo vigneto.
Adesso salite in Castello, raggiungete “Torre dei Francesi” e arrivati alla ringhiera, quello che vi trovate sotto il naso sono i sopra citati quattro ettari, mentre alzando il testone vi trovate dinanzi a un piccolo anfiteatro vitato alla base del quale c’è quell’ettaro e mezzo che Andrea Arici io e Nico Danesi abbiamo scelto di prendere in gestione dopo l’esperienza che dal 2004 ci vede vinificare l’Invernenga, un vitigno esclusivamente bresciano a bacca bianca.
Il vigneto è composto per il 65% da Invernenga di cui un 70% con piante molto vecchie (alcune davvero vecchissime) allevate a pergola, mentre il restante 30% a cordone speronato di circa dieci anni in prevalenza ancora Invernenga e il restante Chardonnay. Il resto è ancora una vecchia pergola a nebbiolo, marzemino, barbera e schiava, tipiche varietà della fascia prealpina.
Da questo pezzo di terra nel 2011 abbiamo ricavato poco meno di 6mila bottiglie suddivise nelle due tipologie e dopo un anno, il vino è pronto per essere venduto (a giorni arriveranno le etichette).
Abbiamo realizzato due vini a partecipazione condivisa con l’associazione “Brescia per Passione” la stessa che si occupa con noi della vendemmia e la stessa che con questi vini (con una parte del ricavato) autofinanzierà le proprie attività a favore della città di Brescia e non solo.
Le etichette sono state disegnate da Filippo Minelli (uno dei più importanti artisti contemporanei in attività) e dell’ormai moglie 🙂 Marta Comini e sono bellissime!
Per informazioni potete scrivere a bresciaperpassione@gmail.com