Clos des Goisses 1988. Oro per l’anima.

Un amico nel 2000 acquista ben sei bottiglie di Clos des Goisses vendemmia 1988 perché è l’anno in cui è nata la sua prima figlia. Poi per puro caso, il giorno in cui è diventata maggiorenne mi trovavo nei paraggi e ne abbiamo stappata una. Gli anni passano, i figli crescono le nonne invecchiano, Platini non segna più come un tempo, la ragazza si laurea e se ne stappa un’altra. Io ero ancora a gironzolare lì attorno. Domenica scorsa ha compiuto gli anni il secondo figlio -che beve ancora latte- e quale miglior occasione per stappare la terza!

Un vino del genere può essere rovinato solo da una descrizione organolettica come quelle che si leggono ogni giorno (la banana, la pesca, sta cippa e l’acidità…) e delle quali non né posso davvero più e che sono le uniche cose che, ormai, elimino a priori dalle mie letture.

Compratelo, bevetelo e godete dell’emozione di bere un vino di ventiquattro anni (di cui almeno dodici post-sboccatura) tirato con tappo sughero e di trovarlo ancora così incredibilmente integro.

Un investimento per l’anima.

p.s. Beppe e le altre tre? 🙂


3 risposte a "Clos des Goisses 1988. Oro per l’anima."

  1. non ti conosco personalmente, ma da quello che hai scritto, mi sa che hai contato gli anni e ti sei fatto trovare nei dintorni al momento giusto!!!

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