Pensate a un posto e guardate a nord, a Stoccolma. Pensate che l’acqua per lo sciacquone sia quella piovana e ciò che il vostro corpo genera diventa biogas utilizzato per alimentare i mezzi pubblici e i riscaldamenti di alcune case ma, non tutte perché altre utilizzano il calore del corpo umano e quello degli elettrodomestici.
Quasi trentamila abitanti e una vera e propria foresta nel mezzo (non il parchetto del cazzo con le panchine e le cacche dei cani), l’eliminazione dei combustibili fossili e l’idea di arrivare tra diciotto anni a non emettere gas serra e con una vera e propria indipendenza energetica pulita.
Un distretto dove l’80 % dei suoi abitanti non usa l’auto (il mio sogno) e con oltre 700 chilometri di piste ciclabili, della serie “se vuoi che non utilizzi l’auto devi darmi delle valide alternative”.
Hammarby Sjöstad è il risultato di una politica capace di guardare al futuro, alla collettività e non all’arricchimento personale dei suoi attori. È un modo intelligente d’intervenire in anticipo rispetto alla catastrofe ambientale che si sta consumando ovunque, ma è anche il risultato dell’impegno dei suoi cittadini. L’esatto opposto di quello che avviene nel nostro paese, dove il livello della comprensione dei problemi sociali è pari a zero: la politica non ne parla e il cittadino non conosce, non comprende e non potrà mai migliorarsi e rendere migliore il luogo in cui vive.
La fonte è un articolo di Marzio G. Mian apparso su “Io Donna” del Corriere lo scorso 21 luglio dove, è ribadito con chiarezza che “chiunque voglia pianificare nuovi sviluppi urbani deve partire da questo distretto di Stoccolma”.
Serve una politica capace e onesta. Serve cambiare totalmente l’attuale.
Serve una politica capace e onesta… sì, ma, in Italia, ESISTE tutto ciò? 😉
è no che non esiste, infatti ho sottolineato che “Serve cambiare totalmente l’attuale” e serve farlo in fretta 🙂