A seguito del mio post sul formaggio Tombea, ho ricevuto una mail da parte del presidente che esprime la posizione della cooperativa. Con piacere, per diritto di chiarezza, pubblico qui il testo completo;
A seguito però, alla mia richiesta di delucidazioni riguardo l’ anticipo di 10.000 € a carico di Eggiolini per lavori di ristrutturazione i toni sono cambiati, e Don Franco Brescianini ha risposto “Da quando il nostro avvocato ha avuto il vostro articolo si è caricato di ogni intervento al riguardo, perciò sarà lui a dare le notizie che riterrà utili. Da parte mia non aggiungo altro.”
Quindi per queste ed altre informazioni aspetterò una mail dal loro avvocato.
Mi permetto di far notare i toni della risposta ufficiale che trovo molto “economici” e anche “ecclesiastici”. Soprattutto in due punti: precisamente nel ” con due formaggi l’affitto è pagato” e con lo “sputanato”.
mi sa che i preti siano un gran bravi a “sputanarsi”da soli…
Mi fa molto piacere leggere la risposta che la cooperativa ha voluto dare, fin da principio ho specificato di avere ascoltato una sola campana.
L’aumento dell’affitto potrebbe anche essere congruo ma quello che abbiamo sentito da parte di Germano era l’amarezza per l’aggiunta di altre clausole tipo il dover rispondere anche delle spese straordinarie e una generale sensazione di non essere messo nelle condizioni di poter accettare il nuovo contratto, non si tratta di sputtanare ma di chiedere chiarezza perchè la vostra bella realtà e è anche patrimonio di tutti
Buonasera,
sono Stefano Mariotti, direttore responsabile del settimanale Qualeformaggio.it, primo sito web* lattiero-caseario in Italia. Scrivo nella viva speranza che Don Franco Bresciani legga queste mie parole.
Ho seguito con attenzione la questione in oggetto, per come è stata presentata su facebook e sono fermamente convinto che – al di là dell’intromissione (marginale nella sostanza ma rilevante nel numero di commenti) di varie persone accorse a dire ognuno la sua, gli interventi sostanziali (in primis quello di chi ha divulgato la questione, con il suo post, da me nella sostanza apprezzato) siano tutti stati basati sulla buonafede e mossi dall’umana determinazione ad aiutare Germano Eggiolini.
Non nascondo il mio dubbio che la sostanza di quanto lì espresso e i toni stessi del racconto possano essere stati condizionati dalle reali preoccupazioni di un padre di famiglia che si trova, angosciato, in un momento di così grave congiuntura economica, a vedere lievitare in misura non indifferente i costi di esercizio e – probabilmente – a trasferire in chi ha raccolto il suo racconto una emotività tanto comprensibile quanto condizionante la divulgazione della storia stessa.
Senza star tanto a lavorar di microscopio sulle parole usate e sulle cose da alcuni imprudentemente scritte (cerchiamo di esercitare la dote del perdono, laddove serva!), proporrei che tutte le parti che possano essere attive in una pacifica ricomposizione della cosa, e nella successiva promozione del prodotto e nella sua maggiore affermazione sul mercato (ivi incluso il turismo gastronomico che la bellezza della valle merita), scendano in campo per consentire che, stanti i soli aumenti indispensabili dei costi, si giunga ad un accordo complessivo di sostanziale condivisione.
Di mio, Don Franco, ci metto spazi pubblicitari e strumenti di promozione di mia proprietà (sul mio sito di cui in calce alla mia firma è l’indirizzo) pari a 1.200,00€/anno per il Tombea e, di conseguenza, la Valvestino. Mi impegno a coordinarmi col collega Riccardo Lagorio (che a differenza del sottoscritto opera sul territorio bresciano, e che qui fraternamente eleggo mio corrispondente) e con quanti altri vorranno collaborare mettendoci ognuno le proprie risorse, affinché il prodotto abbia visibilità agli occhi della stampa, con azioni mirate sulla piazza di Milano e con l’intento ultimo di promuovere la rinascita del turismo nella vostra zona. Ma questo a patto – permettetemi una condizione non sul vostro agire ma sulla mia disponibilità a offrire quanto di mio su descritto – che cadano le armi.
Grazie per l’attenzione usata a leggermi sin qui.
Cordialmente,
Stefano Mariotti
editore di Qualeformaggio.it
http://www.qualeformaggio.it/
direzione@qualeformaggio.it
* nel ranking di settore (cft.: http://www.alexa.com/siteinfo/qualeformaggio.it#
A onor del vero, e ne chiedo pubblicamente venia all’interessato Riccardo Lagorio, a lui va ascritto il merito di aver scoperto e valorizzato il Tombea negli anni in cui fu assessore del Comune di Castegnato e lì fautore di quella fiera – Franciacorta in Bianco – che tanto ha fatto nei suoi anni d’oro (ormai passati, ahinoi!) per valorizzare concretamente tante realtà che altrimenti ad oggi chissà se sarebbero ancora in vita.
Lui, artefice della migliore valorizzazione del certificazione De.Co. e chiaro erede in questa del mandato del compianto Luigi Veronelli mi sarà, se ce ne verrà data la possibiità, sodale in ogni azione promozionale divulgativa del prodotto e del comprensorio in cui esso è nato.
A Riccardo e a tutti quanti qui mi abbiano letto vanno le mie più sincere scuse per aver liquidato ieri in tutta fretta l’auspicata nostra collaborazione con il banale termine del “corrispondente”.
Cordiali saluti.
Stefano
essendo anche marginalmente parte in causa, spero in una soluzione positiva.