Lorenzo Nodari è camuno puro, appassionato di vino come se ne vedono pochi e poi è un ottimo pensatore. Gli ho chiesto più volte di portare un contributo al blog scrivendo quello che gli pare, ma diviso tra lavoro e famiglia non riesce ad organizzarsi e così devo spiare ciò che scrive in facebook… In questo caso riporto la sua ultima interessante riflessione.
G.A
di Lorenzo Nodari
Riflessione enoiche:
Sono passati quasi due anni, ero in provincia di Bergamo a pranzo e dopo essermi bevuto un paio di bottiglie (se non ricordo male un Riesling di Peter Pliger vendemmia tardiva 2004 e un langhe nebbiolo 2006 di Roberto Voerzio) mi sono ritrovato abbracciato all’oste nella sua cantina. Una cantina piena di cimeli ma anche di molti cadaveri.
E così, tra un discorso strampalato e molte risate, come spesso mi capita sono salito dal paradiso con in mano questo cadavere che poi fortunatamente si è rivelato un cimelio. (possono testimoniarlo Paolo Rivadossi e Umberto Barbieri con i quali l’ho gioiosamente condiviso).
E’ una malattia la mia, vengo sempre via con la boccia!!!
Ma veniamo al punto, ho contrattato il prezzo ed è stata una divertente gara al ribasso che mi ha permesso, oltre ad acquisire un nuovo amico che spesso torno a trovare, di portare a casa una “superboccia” ad un terzo del suo valore di mercato.
Considerando le ultime discussioni sui rincari del vino al ristorante, di cui con sapienza ha scritto anche Franco Ziliani, se questa contrattazione venisse fatta al tavolo invece che negli inferi sarebbe di cattivo gusto?
Forse servirebbe a ringiovanire le cantine…