Benvenuta Valtènesi D.O.C. !

di Daniele De Martis

Come molti già sapranno, con la vendemmia 2011, sulla sponda Bresciana del lago di Garda nasce la D.O.C. Valtènesi.

Questa zona fatta di colline moreniche, compresa tra Salò e Desenzano, è alla ricerca di una piu’ chiara identità territoriale da diversi anni, e sembra finalmente averla trovata con questa nuova denominazione, con la quale si è deciso di valorizzare tutti e cinque i suoi vitigni principali e non solo l’autoctono Groppello, raramente vinificato in purezza, che ne costituirà comunque la base.

Di seguito una sintesi sul disciplinare e sulle aspettative future, scritta dall’amico, e stimato produttore, Alessandro Luzzago dell’Azienda Agricola Le Chiusure di Portese.

 

I VINI

La D.O.C. Valtènesi prevede due tipologie di vino basate sul Groppello, presente con una percentuale non inferiore al 51%:

Valtènesi D.O.C.

(esclusivamente rosso anche se non specificato in etichetta)

Valtènesi Chiaretto D.O.C.

(rosato tipico della zona)

Le altre uve utilizzabili nel Valtènesi D.O.C. sono quelle autorizzate in provincia di Brescia e, oggi, più diffuse:

Sangiovese, Barbera, Marzemino, Rebo e un massimo del 10% di vitigni internazionali.

 

 

ZONA DI PRODUZIONE

La D.O.C. comprende i sette comuni della Valtènesi storica:

San Felice, Puegnago, Manerba, Polpenazze, Moniga, Soiano e Padenghe.

 

IMMISSIONE AL COMMERCIO

Il nuovo disciplinare prevede l’uscita del Valtènesi Chiaretto non prima del 14 Febbraio successivo alla vendemmia, e del Valtènesi non prima del 1° Settembre successivo alla vendemmia.

 

COME PROMUOVERLI

Il Valtènesi dovrà essere fatto conoscere come un vino territoriale a base di Groppello, niente di diverso da quello che sono, per esempio, il Chianti o il Brunello di Montalcino: vini territoriali a base di Sangiovese.

Di fronte alla necessità di una migliore identificazione presso i consumatori ed il mercato, i produttori hanno scelto di promuovere i propri vini attraverso il nome che storicamente rappresenta il territorio.

Questo significa che il nome Valtènesi dovrà inizialmente marginalizzare e, poi, completamente sostituire gli altri nomi presenti sulle etichette provenienti dal Garda Occidentale; a cominciare dal vitigno Groppello e dagli appellativi di zona come Garda Classico e Garda Bresciano.

Spero che questo testo di Alessandro aiuti a comprendere di più questa nuova denominazione del nostro territorio, e aiuti così molti dei piccoli produttori presenti in zona a farsi strada nel mercato italiano, spesso monopolizzato da realtà più grandi e meno tipiche.

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3 risposte a "Benvenuta Valtènesi D.O.C. !"

  1. Auguro agli amici della Valtenesi, che hanno introdotto una nuova Doc in un territorio in cui si sovrapponevano da anni il Garda Doc, Garda Classico Doc ,e Riviera del Garda Bresciano Doc (chiamata anche Garda Bresciano Doc) che si realizzino le loro migliori aspettative , mi permetto solo di far notare che la zona di produzione del Valtenesi DOC è molto più estesa rispetto a quella della Valtenesi storica descritta nella sintesi, si veda
    http://www.stradedeivini.it/disciplinare.asp?Titolo=VALTENESI+Doc&Regione=Lombardia
    e che comunque il tentativo di associare al territorio Valtenesi il vitigno Groppello risulta essere , a mio parere, un po’ debole con una percentuale min del 50%, soprattutto se si pensa che nella Doc Garda Classico “Groppello” la percentuale era min dell’85%.

  2. In un personale sproloquio di qualche tempo fa, che Giovanni aveva accettato di pubblicare, ho provato a raccontare la sorta di corrispondenza biunivoca tra Valtènesi e vitigno Groppello, anche per sottolineare quanto fosse necessario che i viticoltori di Valtènesi focalizzassero la loro attenzione soprattutto sul vitigno autoctono.
    http://terrauomocielo.org/2012/02/11/pezzi-di-mondo-e-porzioni-di-crosta-terrestre-e-se-in-valtenesi-il-vino-nascesse-davvero-dalla-terra/
    Sono comunque convinto che il Groppello non sia l’unico protagonista della viticoltura delle colline bresciane del garda, sia per tradizione antica sia per senso della realtà: oggi in Valtènesi, nella sua versione allargata o in quella prettamente aministrativa dei sette comuni, non esiste solo Groppello, ma ci sono i suoi storici compagni di vigna -Marzemino, Barbera, Sangiovese- e qualche altra varietà poco più che marginale.
    Escludere le varietà presenti sul territorio dal disciplinare di una Doc che si propone di raccontare in primis il territorio sarebbe una forzatura ed un tradimento della realtà.
    E’ altrettanto evidente che accanto alla nascita della nuova Doc continui la ricerca sul Groppello, per comprenderne più a fondo le caratteristiche e le attitudini e per studiarne i cloni migliori, al fine di ottenere una sua diffusione sempre maggiore nei vigneti e di conseguenza una percentuale sempre più alta, addirittura fino al 100%, nella composizione dei vini Valtènesi.
    Ma con il tempo necessario, senza forzature e storture.
    Paolo Pasini

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