Bagolino, non solo bagòss

Bagolino è una perla della valle del Caffaro, nella provincia di Brescia. Un borgo medioevale, ricco di vicoli, scalinate, strade tortuose, portici, piazze e fontane. Conosciuto ai più per la produzione del formaggio bagòss, un trionfo di profumi e di sapori che difficilmente si scordano. Ma Bagolino non si fa dimenticare nemmeno per il suo carnevale. Parteciparvi è un’emozione che continua nei ricordi dei canti, dei balli, delle bevute, dei ballerini con i cappelli preziosi e delle maschere con la palpatina intima facile.

Qualche anno fa ho avuto la fortuna di essere a Bagolino nella domenica di carnevale, che è la giornata “dedicata ai turisti”. Il vero carnevale bagoss (dei bagoss, ovvero gli abitanti di Bagolino) inizia infatti con la messa delle 6.30 del lunedì. In questa occasione le due facce del carnevale, quella sacra e quella profana, si fondono davanti all’altare, per iniziare due giorni di baldoria attesi per tutto l’anno. Dal 1500 oggi come allora.

Per capire cos’è e quanto sia sentito dagli abitanti vi lascio due filmati, uno ufficiale, e uno di una televisione on line brasiliana, a dimostrazione dell’interesse per questa forte tradizione anche dall’estero.

Al prossimo anno!

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5 risposte a "Bagolino, non solo bagòss"

  1. Il senso del Carnevale o, meglio, i sensi del Carnevale di Bagolino si riassumono, così come l’insieme dei colori dà origine al bianco, in un abbraccio; l’abbraccio che ti nasce spontaneo dopo l’ultima nota dell’Ariòsa. Chi coglie l’essenza, la spontaneità, l’ovvietà di quel gesto, chi riesce a sentire l’emozione della gente in quell’attimo, chi comprende le lacrime versate un istante dopo la fine del ballo, penso possa non solo aver capito cosa sia il Carnevale di Bagolino, ma anche sentirsi parte di esso, nonostante le proprie origini. Non so se Bagossi si nasca. Penso di no. Ho visto gente di Bagolino mantenere un atteggiamento totalmente distaccato dal Carnevale, così come persone “forestiere” piangere come bambini e sentire -alcuni lo chiamano -quel cuore che batte da dentro, viscerale, ancestrale, che è un nucleo invisibile, ma presente, che mantiene questa manifestazione immutata o quasi nei secoli. Potrei stare qui a tediarvi raccontandovi di come siano i costumi, le maschere, del fatto e del perchè vi siano 2 facce del carnevale che si intersecano in modo naturale e che fanno del nostro borgo un luogo unico. Invece non vi tedio e vi invito a vivere questo evento. Capirete da soli, senza dubbi, se vi abbia donato qualcosa… E io lo definirei così, un dono antico. Come tutti i doni, bisogna saperli accogliere per poterli apprezzare.

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