Pericoli dell’amianto: il comitato incontra i medici

INCONTRO CON IL PROFESSORE TONDINI PRIMARIO DEL REPARTO PNEUMOLOGIA DELL’OSPEDALE DI ESINE E CON IL PROFESSORE VANGELISTI MEDICO DELL’ASL DI VALLECAMONICA

L’incontro di giovedì 3 Febbraio presso la biblioteca di Gianico è stato tenuto, di fronte ad una platea attenta e relativamente numerosa, da due importanti medici: uno primario del reparto di pneumologia e l’altro esponente dell’ASL di Vallecamonica, che ha tra l’altro preso parte direttamente alla prima conferenza dei servizi tenutasi per discutere con regione, provincia (assente però all’incontro), ditta Scabi, ARPA, ASL, sindaci dei comuni di Gianico, Pisogne, Darfo B.T. la possibilità di costruire nella zona industriale di Gianico un impianto di inertizzazione dell’asbesto, meglio conosciuto come amianto.
I Professori si sono occupati di mettere in luce le pericolosità a livello della salute che l’amianto comporta, in particolare l’amianto risulta essere pericoloso nei momenti di estrazione e lavorazione, quando cioè si staccano minuscole fibre di asbesto che si disperdono nell’aria e che vengono quindi poi inalate. Nonostante le difese che l’organismo umano possiede le fibre arrivano facilmente nella periferia del corpo fino ad intaccare gli alveoli polmonari, luogo di scambio tra aria inalata e sangue, e da qui poi il sangue le porta facilmente alla pleura e in tutto il corpo. I principali fattori di rischio sono l’esposizione continua, l’intensità dell’esposizione e la tipologia di fibre di asbesto, poiché ne esistono di tipologie differenti con differenti capacità di indurre tumori.


Le malattie che l’amianto può causare sono:
– Infiammazione cronica o asbestosi polmonare, vale a dire la distruzione di tutti gli alveoli, portando ad una sempre maggior carenza di ossigeno nel corpo; si tratta di una malattia progressiva, di lunga durata, per cui non esiste una cura.
– Tumore al polmone, il cui rischio diventa altissimo se l’esposizione all’amianto avviene in un soggetto fumatore. Si tratta di un tumore particolarmente “cattivo” per cui la ricerca scientifica è riuscita ad aumentare la speranza di vita solamente di DUE MESI rispetto a trent’anni fa.
– Placche calcifiche, benigne che si sviluppano nella pleura e che spesso si trovano in persone che non sono a coscienza d’essere state esposte all’amianto.
– Mesotelioma o tumore della pleura, altro tumore molto grave per cui le cure che abbiamo oggi a disposizione sono insufficienti, la media di vita è di soli 8 mesi!
– Inoltre poiché l’amianto può essere portato dal sangue ovunque nel corpo, questo può causare alcuni tipi di leucemie, linfomi, tumori allo stomaco e al pancreas.
Tutto questo rende chiaro perché l’amianto DEVE farci paura, e soprattutto perché deve far paura in Valle Camonica, una valle chiusa, la cui conformazione orografica è totalmente inadatta ad un impianto di questo tipo e in cui è stata stimata un’altissima incidenza delle patologie tumorali ed un aumento di leucemie, linfomi e tumori cerebrali. Ricordiamo a tal proposito una ricerca svolta dall’Università di Tor Vergata dal 1997 fino al 2002 in cui è emerso come la Valle Camonica sia tra gli ultimi posti a livello nazionale per anni di vita persi per tumori, quindi per l’elevato tasso di patologie tumorali.
E’ stata poi esposta la necessità di avere alcune certezze circa quale sia il risultato di questo processo di inertizzazione, cioè entra nell’impianto come rifiuto speciale per diventare che cosa? Questo tipo di processo che risvolti crea a livello della salute e dell’ambiente? Inoltre come arriva il materiale, vi sono delle garanzie nel trasporto?
Ciò che è emerso dall’incontro è quindi che i rischi inequivocabili a cui porta l’amianto, sono di una portata e di una pericolosità altissima, con una scarsissima possibilità di cura. Per questo è fondamentale lavorare sulla prevenzione e non esporci ad ulteriori pericoli costruendo un impianto il cui progetto ha troppe lacune e punti oscuri!

Comitato No Amianto

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