FranciacortaAppassioNati: ottime considerazioni dopo il primo incontro.

È stato davvero emozionante trovarsi nella sala superiore della stazione di Provaglio, stipati all’inverosimile. Più di cinquanta ragazzi a farmi notare che il tempo passa, sebbene io mi opponga con fermezza all’ignobile costante.

A prendere la parola, in un monologo spesso arzigogolato ma brillante e ricco di sentimento, è stato Raffaello Vezzoli, il più giovane del gruppo fondatore.

Molte le idee, o meglio, molte sono quelle che ci si aspetta da tutti quelli che s’iscriveranno, in pieno stile “Urban Center”. Ognuno potrà avanzare idee da sottoporre al giudizio di tutti. Un approccio democratico esemplare, nel quale il ruolo dell’uomo è anteposto a quello delle aziende, della serie “una testa=un voto”.

Sia ben chiaro, nessuna ipocrisia: la consapevolezza di una ricaduta positiva sulle aziende è ciò che ci si auspica ma senza arroganza, bensì come conseguenza di un buon lavoro, perché l’interesse per la Franciacorta e il franciacorta -nel suo insieme- è primario.

Tra le cose dibattute una a me molto cara, ossia l’intenzione di riportare una manifestazione sul territorio (ma non chiamiamola “Festival Franciacorta”) con la formula di un tavolo per azienda, esprimendo il principio d’uguaglianza che proprio nel confronto (costruttivo), palesa le più profonde diversità di prodotto tra cantina e cantina, tra uomo e uomo nell’esaltazione dei valori.

Mi è stato impossibile, visto quel “interesse ambientale” riportato sulla lettera d’intenti, non chiedere una loro posizione in merito ad alcune -per me scellerate- decisioni che qualcuno sta pensando di attuare sul territorio, tipo la centrale a biomasse che vorrebbero costruire a Rodengo Saiano e che brucerà qualcosa come 13mila tonnellate di legna l’anno (pensate che a Brescia è vietato accendere i caminetti) e il loro “non siamo d’accordo” mi ha rincuorato molto. Una posizione che non è assolutamente politica ma etica, consapevole, che guarda a un futuro che i ragazzi, hanno capito essere merce rara e da tramandare ai posteri.

Finalmente qualcuno che ha capito di avere un debito nei confronti della terra? Pare di si.

Adesso attendiamo il primo incontro ufficiale e di conoscere il numero di persone/aziende aderenti all’associazione e poi un calendario di idee. La Franciacorta, il franciacorta e gli uomini, gli unici capisaldi per le idee da realizzare.

È già attiva la mail fan.franciacorta@gmail.com e la pagina Facebook.

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9 risposte a "FranciacortaAppassioNati: ottime considerazioni dopo il primo incontro."

      1. è solo per la location, non per il concetto in sè!
        cmq bravi ragazzi, bella iniziativa tanti tanti in bocca al lupo

      1. dipende dalla tecnologia usata.che a brescia non si possano accendere i camini dipende più dal traffico che dall’inquinamento in sè dei camini, solo che fai prima in inverno a dire alla gente non riscaldate piuttosto che andate in giro a piedi.
        tanto poi usate il gas,che lo paghi e ogni anno in inverno aumenta, la legna costo molto meno!

      2. Enri, quella dei camini era per evidenziare il paradosso…
        “dipende dalla tecnologia”: ecco, quando avranno detto quanto inquina ne riparliamo.
        se dovessero garantire che mettendo questa centrale ed eliminando altre forme più inquinanti, la qualità dell’aria e della vita miglioreranno…
        Costi e ricavi, per ora, li lascerei stare

  1. Grazie Giovanni per le belle parole espresse nel tuo articolo e per il tuo supporto alle idee che porteremo avanti in futuro…il tuo parere e le tue considerazioni per noi sono uno stmolo per raggiungere i traguardi che ci siamo posti
    Ti terremo aggiornato sulle novita’ dell’associazione
    FranciacortAppasioNati

  2. Gio, ho capito che era un paradosso, ma non ti sembra un facile paradosso?al posto di incentivare la mobilità “slow” ti dicono di non accendere il camino spostando l’attenzione da una loro mancanza ad una tua responsabilità!
    Io ci ragionerei attentamente su questo, non è uno scherzo!

    1. cosa devo fare con te? venire in Valle e strapparti il cuore? 😀
      e poi, parli a me di mobilità “slow” e di responsabilità, quando sai benissimo che vivo a cavallo di una bici.
      tra un anno partirà la metropolitana e vedremo se questa giunta(e quella che verrà) continuerà a palesare incapacità, oppure se chiuderà almeno il centro storico alle auto e se saprà insegnare al bresciano cafone che senza auto, si può vivere meglio.. mah
      per ora il problema maggiore è a Rodengo.

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