Tra Pietre Colorate e gli altri, c’è la stessa differenza che passa tra un percorso di rally ai laghi Finlandesi e il chilometro lanciato nel deserto del Kalahari.
Cose molto diverse, forse entrambe affascinanti e con un indubbio comune denominatore, il vino, ma dissimili nella profondità e nello spessore emozionale.
A volte mi basta tenere in mano Pietre, ancor prima di leggerlo, per percepire che qualcosa li dentro mi stupirà e ovatterà i miei pensieri fino a fine lettura. Conosco gli autori ed è un po’ come conoscere chi produce “quel” vino… Dopo ti piace ti più.
Pietre è l’esempio che scrivere bene non basta, così come produrre vino solo per fare qualcosa.
Serve anima e come nel vino, servono uomini con la consapevolezza che i grandi risultati, altro non sono che la logica conseguenza di un lavoro ben fatto.
Pietre Colorate è un lavoro ben fatto.