Così ha tuonato ieri, sulle pagine di Repubblica, il Ministro per le Politiche agricole Mario Catania. Non solo, dichiara guerra ai “furbetti del cibo” richiamando il recente caso dell’olio extra vergine taroccato. Dichiara che i contadini non sono quelli che vanno a Cortina con il suv…che la grande distribuzione strozza chi produce le derrate alimentare e che bisogna far funzionare meglio tutta la filiera.
Ma chi sono i “piccoli produttori” e come può fare il consumatore a identificare un prodotto agricolo-artigianale da uno agricolo-industriale? Oggi questa distinzione non viene fatta e io continuo a sostenere che sia indispensabile.
Naturalmente il discorso di Catania non riguarda solo il vino ma, una lista di produttori della new age che girano in suv pur partecipando a manifestazioni dal sapore (solo quello)reazionario e producendo vini -a loro dire- dal forte richiamo terreno, mi piacerebbe fornirgliela.
Non vorrei inoltre, com’è successo negli ultimi vent’anni quando ai contadini (veri) rimanevano le briciole perché qualche industrialotto si era messo in testa di produrre vino, di costruire cantine faraoniche e quindi riusciva sempre a spuntarla con i contributi.
Per evitare nuovamente che gli aiuti vadano sempre ai soliti è necessario che si faccia una netta distinzione tra chi campa con l’agricoltura e chi invece idealizza la stessa come una sorta di ulteriore reddito accessorio. Perché a strozzare i piccoli produttori, oltre alla grande distribuzione, c’è l’incultura e l’incapacità di un’industria del vino che non si fa troppi scrupoli.
Quoto completamente i tuoi commenti! le politiche agricole messe in campo finora dagli organismi politici fingono interesse verso la qualità, il territorio e i piccoli ma favoriscono di fatto industria (del commercio e speculativa), grandi proprietà e uniformizzazione dei sapori
Come piccolo contadino sono preoccupato dalla situazione generale. I mercati rionali hanno una grande contrazione, il vino imbottigliato NON si vende, i clienti grossi ( ristoranti ) NON pagano…LE TASSE aumenteranno, il costo del lavoro agricolo è troppo caro e quello dell’energia pure….sento di tanti miei colleghi ASSOLUTAMENTE IN CRISI….. le associazioni di categoria SONO MUTE ( forse prone ? )….Di sicuro I FURBETTI DELL’AGRICOLTURA vanno avanti e i BABBEI ( noi ) stanno a casa…..
Mi sento come ” d’autunno le foglie sugli alberi….” IN ATTESA. MINISTRO ASPETTO LEI…grazie.