SETTIMANE DELLA GASTRONOMIA CAMUNA

Dal 24 settembre e fino al 6 Novembre in circa 30 ristoranti della Val Camonica si potranno gustare i menù proposti per le “settimane della gastronomia camuna” , interessante iniziativa giunta alla decima edizione. Il Gruppo Ristoratori Vallecamonica sostenuto dalla Federazione Italiana Esercenti Pubblici e Turistici -FIEPeT CONFESERCENTI   presenta i prodotti tipici, le materie prime reperite dalle aziende della zona, e naturalmente, il vino prodotto in valle.

Mi chiedo: perché solo in alcune settimane dell’anno? Escluse poche realtà, è normale trovare nei ristoranti camuni cibi totalmente slegati dal territorio. Numerose cene a base di pesce, abbuffate di  paella, (arrivano inviti su fb) ma mai una serata dedicata, che ne so, alla salciccia di castrato. Abbiamo tante cose buone da far conoscere ai turisti e da riscoprire ai camuni, ma mangiamo gamberi (raramente una trota, o  pesce di lago).

Grandi assenti dai menù: la sopracitata salciccia di castrato, e un dolce che unisce la valle, dal lago al tonale: la spongada.

Questa pasta lievitata può essere servita “liscia” con un calice di vino dolce, ma può essere usata come base per innumerevoli semifreddi, servita con creme e mousse di ogni genere. Assente. Non pervenuta.

Positivo invece l’aver trovato, tra le proposte dell’agriturismo le frise, il fiurit, una crema ottenuta scaldando il siero avanzato dopo aver fatto il formaggio e il latì rimasto dalla produzione del burro. Al momento non ho ancora trovato un simile prodotto caseario al di fuori della valle, e qui è talmente ricercato che in malga, andandoselo a prendere (rigorosamente su prenotazione), si pagano 5 € per un litro e mezzo.

Rileggo i menù. Mi è venuta fame. 😉

Leggeteli e poi ditemi se non vi fanno lo stesso effetto.

Pubblicità

2 risposte a "SETTIMANE DELLA GASTRONOMIA CAMUNA"

  1. beh..per il fiurit vada, ma 5,00€/1,5l. di latì…mi sembra un po’ tanto considerando che basta poco perchè diventi acido..una minima variazione di temperatura…uno scossone al contenitore…

    1. Scusate, forse non mi sono espressa bene. Il latì restato dopo aver fatto il burro viene riscaldato insieme al siero avanzato dalla produzione del formaggio. Insieme diventano fiurit. 🙂

Rispondi

Inserisci i tuoi dati qui sotto o clicca su un'icona per effettuare l'accesso:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...