Erbaluce e la favola di un vino… e di un territorio!!

Sabato 8 e domenica 9 ottobre ho lasciato la mia cara Valle Camonica per trasferirmi in Piemonte, terra di grandi e famosi vini rossi, ma che sa trasmettere forti  emozioni anche attraverso i meno  blasonati vini bianchi. Ospiti del consorzio tutela vini doc Caluso Carema canavese, una ventina di blogger e “sinonimi” ,  tutti incuriositi dall’Erbaluce, vitigno nato, secondo la leggenda, dall’amore impossibile tra il sole e l’alba, con lo zampino della luna.

Muovendoci con un bus abbiamo potuto conoscere il territorio: il ghiacciaio, scendendo dalla Val D’Aosta, ha sollevato la serra morenica d’Ivrea, così dritta che pare spianata con lo scavatore da un operaio bergamasco.

In questo spazio delimitato dalle morene, dove grazie ad un microclima particolare crescono betulle e fichi d’India, abbiamo visto castelli e piccoli borghi, ascoltato piacevolmente le parole dei produttori che  ci hanno accompagnato a visitare le loro vigne, tradizionalmente allevate a pergola. Dopo la visita ai vigneti di Orsolani, abbiamo gustato un ottimo pranzo alla residenza del lago,  ed iniziato ad approcciarci all’erbaluce, che viene declinato in 3 versioni; fermo, metodo classico e passito. Tappa ventosa al castello di Masino, da dove abbiamo potuto vedere l’intera vallata e scattare foto panoramiche. Cena all’ostello del comune di Piverone, cucinata magistralmente dalla amica twittera Sandra tocco di zenzero, che ci ha proposto i sapori tipici piemontesi, come la battuta di fassona con olio di nocciola o la bagna cauda. L’erbaluce sempre protagonista: 20 bottiglie alla cieca, con qualche incursione d’oltralpe per trarci in inganno.

Cenare con i produttori  è stato molto piacevole, abbiamo potuto ascoltare le loro storie, i loro esperimenti, il loro punto di vista sul mercato, sulla comunicazione del vino e di un territorio che è riuscito a non essere sommerso da insediamenti industriali (vedi Val Camonica).

Domenica mattina all’enoteca di Caluso ci attendevano tutti i produttori: 16 aziende e una 60ina di etichette da assaggiare. Ho dedicato le mia attenzioni ai fermi e  ai passiti. Tutti di qualità, alcuni naturalmente mi sono piaciuti di più. Per i fermi:  Erbaluce di caluso doc Le chiusure 2008 di Favaro; Erbaluce di caluso docg Cariola 2001 di Ferrando; Erbaluce di Caluso doc La rustia 2006 di Orsolani; Erbaluce di Caluso doc MIsobolo 2009 di Cieck. Per i passiti: Caluso passito doc Cariola 1997 di Ferrando ; il caluso passito doc Alladium 2004 di Cieck; caluso passito doc 2003 di Giacometto Bruno; Caluso passito doc sulè 2005 di Orsolani .

L’organizzazione è stata precisa e disponibile, l’accoglienza della residenza del lago di Candia e dello Spazio bianco di Ivrea ci ha viziato e coccolato con tante piccole attenzioni.  La mia camera allo Spazio Bianco (bellissima)  era dedicata al vitigno Erbaluce, perfetto no? 😉

In chiusura, riporto una domanda fatta durante la cena da Simone Morosi e la relativa risposta di Camillo Favaro. Risposta che al nostro tavolo è piaciuta molto, parla di consapevolezza delle potenzialità inespresse dell’Erbaluce.

S: cosa comunicate e cosa vorreste comunicare voi come produttori di Erbaluce di Caluso, verso l’esterno. Esiste un messaggio comune che viene veicolato?

C: ad oggi l’erbaluce ha faticato a divenire un classico tra i bianchi italiani. La prima ragione risiede nel fatto che la casella del bianco autoctono piemontese è occupata dall’Arneis; la seconda è la percezione, purtroppo errata, che si è consolidata all’esterno. L’Erbaluce è considerata il vino del famolo strano.I produttori, per primi, non hanno piena consapevolezza, della grande uva coltivata e di conseguenza è difficile che nei vini si trovino espresse le piene potenzialità. Che ripeto sono eccezionali.

Non abbiamo visitato cantine, ma vigne, non abbiamo conosciuto imprenditori, ma vignaioli, incontrato il territorio e chi lo vive ogni giorno, ogni stagione.  E potuto apprezzare le declinazioni di un vitigno che esprime tutto questo.

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3 risposte a "Erbaluce e la favola di un vino… e di un territorio!!"

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