Pare il risultato di una partita di rugby giocata al cardiopalma, nella quale due squadre equilibrate e dalle difese alquanto discutibili, non lasciano trapelare l’esito fino all’ottantesimo.
Si sono espresse contro la decisione del consiglio consortile, le sessantadue aziende che hanno preso parte allo scorso Vinitaly.
Una sorta di voto di sfiducia nei confronti del cda, oppure è solo un incidente di percorso in merito a una questione tanto, troppo delicata per essere decisa solo da chi produce di più?
“Cosucce” -mi vien da pensare- senza entrare nel merito del risultato politico, anche se la divisione è netta e inequivocabile e quindi senza vincitori né vinti(?), ma è un grande risultato se rifletto sulla modalità con la quale si è giunti a decidere per il territorio.
Senza dilungarmi troppo, con la speranza di stimolare riflessioni (non per forza da riportare su questo blog) da parte di chi legge e di chi vive in prima persona la Franciacorta, voglio sottolineare l’importanza dello strumento referendario utilizzato e di come rappresenti il miglior modo per prendere decisioni che coinvolgono tutti, ma anche di come possa essere impiegato al fine di comprendere le esigenze di un territorio(inteso come sistema vitivinicolo produttivo) profondamente eterogeneo, soprattutto nella diversa estrazione socio-culturale dei suoi attori, ovvero dei produttori di vino.
Per esempio sarebbe interessante conoscere se le trentadue aziende che hanno voluto Vinitaly sono simili per dimensioni, oppure per altro o magari non hanno nulla a che vedere tra loro…
Il consorzio potrebbe utilizzare questo “modo di fare” per dar vita a un confronto esponenzialmente costruttivo in merito alle sorti della e del Franciacorta?
Non solo un modo per esprimere una preferenza ma un sistema utile per ridurre il margine d’errore, per distribuire le responsabilità e per crescere da ogni punto di vista? Staremo a vedere.
Sarebbe altrettanto interessante conoscere come è stato posto il quesito relativo al Vinitaly.
Gentili Soci,
riassumiamo brevemente quanto comunicato in data odierna durante la riunione in merito all’oggetto.
Rispetto a una richiesta di disponibilità di circa 2400 mq di area espositiva per la Franciacorta, Fiera di Verona e Regione Lombardia hanno proposto uno spazio pari a 1800 mq ai quali si aggiungono le aree servizio.
Poi dice che a seguito della proposta, il consiglio d’amministrazione ha deliberato per non fare Vinitaly. Verona ha rilanciato che i 2400 saranno disponibili per il 2013 e a questo punto si è deciso per il referendum(credo). Mi pare tutto corretto. No?
Sarebbe interessante sapere se i “30” andranno al vinitaly nonostante la volonta’ del consorzio
Io credo di si, in quanto non avremo 2400mq, ma rispetto allo scorso anno l’area espositiva aumenta di 500mq(se non sbaglio) e si spera che i corridoi abbiano dimensioni umane. Anche il servizio dovrebbe migliorare grazie alla collaborazione diretta tra Consorzio e Verona Fiere.