Scrivo questo post, che potrà risultare un po’ lungo e noioso, perché ritengo necessario precisare quanto è uscito sui giornali (qui e qui ), soprattutto ai miei compaesani, riguardo alla situazione venuta a crearsi a Bienno, tra la nuova amministrazione comunale e l’associazione turistica provalgrigna.
Essendo io parte direttamente interessata, ricoprendo la carica di consigliere della sopracitata associazione, voglio spiegare chiaramente cos’è successo dalle elezioni amministrative del 15 e 16 Maggio (anzi prima) ad ora.
Campagna elettorale: la lista che si oppone all’amministrazione uscente parla di collaborazione, sostegno alle associazioni, sottolinea le cose positive da salvare assolutamente, le persone valide da mantenere (sono stata “corteggiata” da persone consce di non guadagnare il mio voto), soprattutto i volontari impegnati nell’organizzazione di manifestazioni, nel mio caso della mostra mercato (manifestazione che attira in paese 150.000 persone in nove giorni, record per la Valle Camonica e tutta la provincia bresciana). Ero parte del comitato, e come volontaria mettevo a disposizione CON GIOIA i mesi precedenti per l’organizzazione, e due settimane di full immersion prima e durante la stessa.
A metà Maggio i miei concittadini affidano il comune alla lista “Bienno è anche tuo” decisione da me non condivisa, ma rispettata. Nei giorni immediatamente successivi il neo eletto sindaco Massimo Maugeri e alcuni suoi rappresentanti incontrano la presidentessa della Pro Loco, Maria Pedretti, chiedendo verbalmente un “passaggio di consegne” piuttosto anomalo, informazioni riservate come l’elenco degli associati, l’accesso ai conti correnti o le chiavi dell’ufficio turistico, sede dell’associazione.
Con a cuore il bene di Bienno l’associazione mette a disposizione l’ufficio, le due impiegate, i materiali tutti per l’organizzazione e la logistica in particolare della mostra mercato, che si svolge a fine Agosto e che, al momento delle elezioni, è stata in parte già organizzata dalla Pro Loco. Con la condizione, minima, indispensabile fiscalmente e giuridicamente per utilizzare la partita IVA e i conti correnti, di poter visualizzare ed approvare il bilancio preventivo della manifestazione (questa la lettera del 17/06 della presidente della Pro Loco all’amministrazione).
Per tutta risposta il 23 giugno ricevo una lettera dal sindaco (per un attimo ho pensato alla convocazione del comitato mostra mercato…) in cui si chiede, ben consapevoli di parlare ad un’associazione giuridicamente indipendente, le DIMISSIONI di tutto il consiglio. OHIBO’. Motivazioni: “Per fare questo (attuare il programma elettorale) ho bisogno di avere una dirigenza della Pro Loco di mia fiducia, che condivida i miei progetti elettorali e faccia di tutto per realizzarli.”
Come ben espresso al sindaco e ai giornali dal pres. dell’ UNPLI regione Lombardia Michele Sparapano, “il mandato della presidente e dell’intero consiglio di amministrazione della Pro Loco promana dall’assemblea dei soci, ed è a loro che, se del caso, i precitati dovrebbero rassegnare le dimissioni, non all’amministrazione comunale che non ne può evidentemente disporre”.
Lo spirito collaborativo millantato in campagna elettorale, che avrebbe portato ad un naturale e graduale passaggio di consegne od un eventuale vera collaborazione, è svanito nel nulla. Il clima “terroristico” che si respira nei pressi dell’ufficio turistico, non agevola l’intenzione dell’ associazione Pro Valgrigna di continuare il proprio lavoro di promozione e valorizzazione turistica. La nostra capacità organizzativa è ammirata dai paesi limitrofi, tanto che abbiamo richieste di collaborazione da pro Loco e comuni vicini. Inoltre si vede vacillare il posto di lavoro di due donne, che hanno maturato un know how di tutto rispetto nella gestione degli eventi turistici e promozionali, cosa che avverrà non appena il comune toglierà (come annunciato) i finanziamenti all’ufficio turistico. Per poi aprirne un altro? Manco fossero ministeri da trasferire.
Ritengo SGARBATO che il mio nuovo sindaco mi chieda le dimissioni, anche POCO INTELLIGENTE che scriva che sa di non poterlo fare, ma che lo fa lo stesso…. Avevo un po’ di fiducia in lui, ora ne resta veramente poca….
E forzare in questo modo le cose non giova di certo al clima che si respira in paese, e non agevola il lavoro delle associazioni, che si sentono minacciate di “chiusura” se la presidente non rassegnerà le dimissioni.
Quindi, in conclusione, vorrei che qualcuno mi spiegasse dove la Pro Loco ha negato la collaborazione, o abbia messo i bastoni tra le ruote alla nuova amministrazione e in particolare all’organizzazione della mostra mercato.
Alla nuova associazione “Bienno eventi” faccio i miei migliori auguri, perché riescano a mantenere lo spirito della manifestazione e perché no, migliorare l’evento. Ma se diventerà una fiera qualsiasi, come purtroppo è stato scritto nel programma elettorale, e perderà la magia che piace ai turisti che vengono da tutta la Lombardia e anche da più lontano, il misfatto non passerà inosservato.
Sono entrata nel comitato organizzatore di questo evento e poi in Pro Loco, non per la mia vicinanza all’amministrazione passata (5 anni fa non ero così vicina), ma per l’evento in quanto tale. Invece di stare al bar e criticare cosa non mi piacesse, ho preferito darmi da fare e proporre quello che poteva a mio parere migliorare la mostra mercato. Questo è lo spirito con il quale ho messo il mio impegno negli scorsi anni, mi auguro che sia lo stesso che spinga il nuovo gruppo in questa difficile avventura, non solo il voler dimostrare di essere più bravi.
Leggo il lunghissimo e un po’ noioso thread che si è creato su facebook e vorrei uscire da chi-è-colpa-di-chi per esprimere un parere del tutto personale.
La mostra-mercato di Bienno ha bisogno di una profonda riforma, da eseguirsi dopo attente e serene discussioni. Quella attuale è invecchiata, attira solo orde di tursti famelici, promuove pochi o nessun affare, svilisce la portata architettonica del centro storico, inserisce elementi di “autentica falsificazione”.
Detto questo, nemmeno la pro-loco è esente da critiche: ad esempio perchè è chiusa il sabato e la domenica che, casualmente, sono i giorni in cui arrivano i turisti? Mi è capitato in almeno due occasioni di accompagnare due organisti stranieri per Bienno (i cui concerti grazie al cielo non sono a carico della mano pubblica) e volevano acquistare pubblicazioni sul paese. Non volevano credere che l’ufficio turistico fosse chiuso. Così non si fa promozione turistica, si gioca.
Concludo affermando di non aver votato l’attuale amministrazione ma non per questo non vedo le manchevolezze della precedente che pure ha fatto un buon lavoro.
Giulio mi fa piacere conoscere il tuo punto di vista.
Il motivo per cui sono entrata nel comitato mostra 5 anni fa è per proporre le mie idee riguardo all’evento. Ero stanca di stare al bar tra amici a far commenti che nel migliore dei casi cadevano nel vuoto di una conversazione inutile, vista la sede in cui si teneva. Esisteva un comitato, forse c’è ancora, dove chiunque, maggioranza, minoranza, volontari e membri di associazioni potesse esprimere le sue opinioni, discuterle, approvarle o meno. Io ho messo quello che pensavo fosse adatto, in particolare per gli spettacoli, ma nessuno nel comitato ha mai mosso un’ obiezione in merito, gli spettacoli sono sempre stati approvati, anche dalla minoranza, che a mia buona memoria, in sede di comitato mostra mercato, non ha mai lamentato l’eccessivo costo degli stessi. Per poi però scriverlo in programma elettorale, insieme all’idea (folle) di creare gruppi di sbandieratori a Bienno. La mostra era organizzata da chi metteva il suo tempo e le sue idee, se poi non sono condivise da tutti è normale, ma esiste(va) la possibilità di esprimersi nel comitato. L’unica cosa su cui si basano le mie critiche preventive sono le stesse uniche informazioni in mio possesso, cioè il programma elettorale, in cui non mi pare che si punti alla valorizzazione architettonica del borgo, ma al solo creare entrate (sono questi gli affari a cui ti riferisci?) per il paese. E credo che anche su questo ci sia da riflettere.
Sono pienamente d’accordo con te (e con l’attuale amministrazione) riguardo agli orari festivi dell’ufficio, c’è solo da valutare l’aspetto economico, probabilmente non si è fatto per quello.
Auguro al nuovo gruppo organizzatore di fare la mostra più bella di sempre, ne sarei comunque orgogliosa e sarò la prima a far loro i complimenti e a scriverne qui. ho però seri dubbi, a mio parere ragionevoli, che sarà difficile che ciò avvenga. Essere esclusa dal comitato mi solleva da un impegno che facevo con piacere per Bienno, vorrei esserci stata per confrontarmi e mettere a disposizione l’esperienza maturata, ma se non mi hanno voluto, perché ho sempre espresso ciò che penso, non posso che prenderne atto e godermi l’estate.
preciso solo una cosa, dopo aver controllato: l’ufficio turistico è aperto anche il sabato, mattina e pomeriggio. 😀
ed i poveri palla che arrivano la domenica (cioè la maggioranza) si arrangiano
per ora sì, comunque per motivi economici.
Sono anch’io d’accordo di uscire dalle polemiche per nulla costruttive di questi giorni.
La Mostra Mercato, cresciuta esponenzialmente negli anni soprattutto nel numero di espositori e visitatori, ha perso per strada l’obiettivo per cui era nata.
Scelte piu’ o meno condivisibili negli anni l’ hanno portata ad essere una fiera piu’ che una mostra. Nata (con la scuola bottega) con l’intento principale di valorizzare l’artigianato come forma artistica, permettendo di riscoprire e valorizzare le eccellenze in questo settore (non solo Biennesi) negli anni ha perso la sua “anima”.
La presenza di “rivenditori di oggettistica” proveniente da una realizzazione artigianale dubbia, hanno portato nella impossibilità di mostrare come gli oggetti in vendita vengono realizzati. Se a questo si aggiunge che negli anni la Mostra e’ diventata “Itinerante”, non rivendicandone in modo forte e chiaro la primogenitura della sua nascita.
La Mostra Mercato, sicuramente è orgoglio dei biennesi, ma non di tutti i biennesi. Tanti sono i problemi che una parte di popolazione deve affrontare soprattutto i residenti del centro storico(non sempre ascoltati e resi sempre meno partecipi). Residenti che mettono a disposizione la loro “pazienza” in modo gratuito e che sono i primi organizzatori della Mostra.
Siamo tutti d’accordo che per realizzare e far crescere questo evento e’ importante anzi indispensabile la piu’ ampia partecipazione dei Biennesi.
Io andrei oltre gli sbandieratori, guarderei l’idea che sta dietro a questa proposta.
Già in altri Comuni (ad ex Breno, Borno, Sale Marasino solo per citarne alcuni) gli abitanti animano alcune manifestazioni, e come già dimostrato in passato (vedi collaborazione con Crucifixus) i biennesi hanno saputo esprimere le loro capacità di creatività.
Il tutto nel rispetto del lavoro svolto dai volontari che in questi anni hanno permesso la realizzazione della Mostra, sperando in una sua crescita.
“sperando in una sua crescita”.
Parto da questa tua conclusione, Raniero, e ti cito il programma elettorale riguardo alla mostra; “verranno studiati percorsi che facciano transitare i turisti anche nella parte nuova del paese, per consentire anche alle attività economiche esterne al centro storico di poter beneficiare economicamente di questa manifestazione.”
(la punteggiatura mancante e le ripetizioni sono originali, ho copiato paro paro)
la tua conclusione si scontra con quanto riportato in programma; una manifestazione che si svolge nel centro storico portata anche fuori? per questioni economiche? anche l’auspicio di avere gruppi di artisti biennesi (avete presente cosa vuol dire essere un gruppo che fa spettacoli? la professionalità necessaria? gli anni di preparazione? lo spirito con cui delle persone decidono, non certo spinti da un’amministrazione, di fare arte? e l’arte di strada non la si inventa) per coinvolgere la gente…. e per creare professionalità (????) e per risparmiare soldi. quindi gli spettacoli ai biennesi non si pagherebbero?
Il tuo ragionamento riguardo alla filosofia della mostra è noto da anni. Riportare la mostra a quella filosofia è possibile, serve solo una maggior selezione degli artigiani espositori. Le eccellenze biennesi, a me conosciute, hanno sempre partecipato alla manifestazione, se ce ne saranno degli altri che a noi erano sfuggiti, ben vengano!
Ma se non fossi ancora stata chiara, quanto programmato dall’amministrazione comunale VA IN SENSO CONTRARIO a ciò che dici tu, io posso basarmi solo su quello che c’è scritto, e non parla di crescita della manifestazione, ma in ogni punto si parla di aspetto economico per i biennesi. Quindi la filosofia con cui posso immaginare si stia organizzando non è certo quella delle prime mostre, ma solo una ricerca di reddito. Cosa dev’essere la mostra? una vetrina per Bienno, 150.000 visitatori da tutto il nord italia, o una settimana di guadagno per i commercianti biennesi? che tra l’altro, non credo possano lamentarsi dei loro profitti di Agosto….
Gli abitanti che animano le altre manifestazioni da te citate hanno tutto il mio sostegno, ma non possiamo certo parlare di professionalità. Nessuno a Bienno è all’altezza di fare spettacoli all’interno della mostra, non esiste gruppo (e non può nascere con la bacchetta magica) che faccia arte di strada di livello.
Quindi sarò preoccupata e continuerò a scrivere le mie preoccupazioni finchè arriveremo alla mostra mercato. Lo spirito imprenditoriale con il quale questa nuova amministrazione si approccia alla mostra mercato mi spaventa. Se avessero scritto di volerla riportare allo spirito iniziale, avreste letto solo elogi, anche in seguito alla diatriba con la proloco.
Se poi qualcuno di Bienno Eventi commentasse, dicendo cosa veramente si sta programmando,magari sfatando le voci dei percorsi fuori paese, e di venditori di mangimi già confermati ( Voci a cui non sto dando credito, ma che si fanno insistenti), magari mi metto il cuore e la tastiera in pace.
Cara Lucia io vorrei specificare che parlo per me stesso ma lungi da me un processo alle intenzioni,come e’ sempre accaduto il passaggio di “consegne” ha sempre creato un anno di transizione. Conosco e apprezzo la professionalità di chi con duro lavoro e professionalità realizza performance artistiche, ma provare a ricercare all’interno del paese
persone in grado di esprimere la loro creatività può essere una bella sfida. Sarei molto cauto nel sminuire tutti coloro, a volte “nemo profeti in patria”, per lavoro o per semplice passione già operano nel campo artistico.
Limitare poi la Mostra, e tutte le manifestazioni che animano il paese, a una semplice vetrina e’ il modo peggiore di concepire la promozione turistica. Chi crede in uno sviluppo turistico/culturale non solo per Bienno ma per l’intera Vallecamonica non può non tener conto dell’obiettivo unico e irrinunciabile del guadagno. Già troppe sono le iniziative o le strutture dinosauro in cui si e’ investito e che sopravvivono quasi unicamente con il volontariato. Quante sono le persone che in Vallecamonica vivono con un stipendio dignitoso che arriva dal turismo culturale. Sono forse ,ad esempio, le guide dei vari siti archeologici, musei, ecomusei? C’è sicuramente qualcosa che non va, un giochino per pochi rivolto a pochi. In Vallecamonica forse pensiamo che a Brescia si organizzi la Mostra di Matisse solo perchè da visibilità alla città? Puoi creare la più bella vetrina del mondo, ma lo scopo della vetrina e’ sempre quello, portare il cliente all’interno del negozio e fare in modo che decida di comprare qualcosa, possibilmente offrendo qualità. E’ proprio la mancanza di spirito imprenditoriale anche del pubblico che sta uccidendo la cultura, stanno per finire i tempi in cui il pubblico finanziava a pioggia ogni iniziativa.Ogni euro dei cittadini che si investe deve trasformarsi in altri euro che tornano ai cittadini. E per sfatare la leggenda ormai obsoleta che con “la cultura non si mangia” se interpretata in una chiave anche imprenditoriale rubo indegnamente alcuni passi di un articolo di Umberto Eco:
Non si mangia con l’anoressia culturale
il 27 GENNAIO 2011
in RIVISTA
Umberto Eco
Gentile ministro Tremonti,
scrivo a Lei perché qualcuno, probabilmente uno sciocco e un suo nemico, le ha attribuito la frase che la cultura non si mangia, o qualcosa di simile. Non mi risulta che Lei, a salvaguardia della Sua reputazione, abbia energicamente smentito, e quindi dovrà portarsi dietro questa leggenda metropolitana sinché vive….
E quindi indirizzo questa lettera a Lei e, se Ella è vergine di tanto oltraggio, la passi a chi di competenza – e amici come prima.
Una sola cosa voglio precisare. Fingendo che l’autore dell’infausta boutade sia stato Lei, parlerò non come si parla a un poeta ma come si parla a un economista, o addirittura a un diplomato in Scienze economiche e commerciali. Parlerò cioè in termini di Soldi, non di Valori spirituali. Farò finta che Dante e l’università, Raffaello e il liceo classico e scientifico, Morandi e Calvino, siano solo una pania per i gonzi . Non importa, mi chiederò solo quanto si mangia con Raffaello e Giuseppe Verdi.
Dobbiamo ovviamente chiarire, se vogliamo parlare in termini economici di «consumi culturali», cosa si intende per «cultura»; e non mi occuperò dell’«accezione antropologica» del termine (cultura come insieme di valori e comportamenti) per cui esiste una cultura del cannibalismo, una cultura mafiosa, o una cultura del velinismo berlusconiano. Parlerò di cultura nei termini più banali, come di produzione creativa (pittura e letteratura, musica e architettura), di consumo di questa produzione, di organizzazione dell’educazione (scuole di ogni grado) e di ricerca scientifica.
In termini economici il Louvre, il Metropolitan Museum of Art, la Harvard University (e tra poco quella di Pechino) sono imprese che fanno un sacco di soldi. Credo che, bene amministrati come sono, facciano un sacco di soldi anche i Musei vaticani. Un sacco di soldi potrebbero fare anche gli Uffizi o Pompei, e sempre mi domando come mai l’Italia, di cui si dice che abbia circa il 50% delle opere d’arte esistenti al mondo (per non dire del paesaggio, che non è male), abbia meno indotto turistico della Francia o della Spagna, e naturalmente di New York. C’è qualcosa che non funziona, qualcuno che non sa come far soldi (e mangiare) con la cultura nazionale.
Insomma, anche in termini monetari (non calcolo neppure il peso di dieci premi Nobel), con la cultura si mangia. So benissimo che non abbiamo soldi per sostenere università come Harvard, musei come il MoMA o il Louvre, però basterebbe cercare, e ferocemente, di non buttare via il poco che abbiamo.
Certo che, se in quel poco non ci crediamo, abbiamo perso in partenza. Non si mangia con l’anoressia culturale.
Inserisco anch’io il mio pensiero: concordo con Giulio e condivido quanto scritto. La Mostra ha bisogno di “tornare alle origini”, far rivivere i mestieri antichi e valorizzare gli artigiani.
@Raniero, non ho capito. riportiamo la mostra alle origini, o cerchiamo di creare più guadagni? Per come la penso io le cose non coincidono…..
Mi sembra che la situazione attuale permetta un buon guadagno a tutti i commercianti biennesi, anche quelli fuori dal centro storico…
Quelle che seguono possono essere considerate un sasso nello stagno della Mostra Mercato di Bienno, che necessita di una profonda riforma:
A chi giova questa manifestazione? A pochi e delimitati soggetti dell’ambito alimentare, che oltretutto per ragioni varie non pagano nemmeno le tasse; per i residenti solo disturbi; per gli espositori pochi e magri affari; per il benessere generale del centro storico nulla.
L’unica proposta (letta sui programmi elettorali) è quella di estenderla anche alla parte nuova del paese, evidentemente per mostrare a tutti il disordine edilizio che la caratterizza. Suppongo che verranno sino dall’Australia per vedere case a due piani in stile gotico, o chalets tirolesi in libera uscita.
Proviamo ad essere provocatori:
-nomina di un direttore artistico che abbia la responsabilità del risultato.
-chiudere il centro storico (durante la manifestazione) lasciando aperti solo alcuni ben delimitati varchi: via Luzzana, via di Mezzo, via Ripa, via Glere/Mulino, Cimitero, via San Benedetto.
Via Contrizio deve essere sigillata, nessun varco, completare la finta orribile torre con un finto orribile (ma almeno utile) muro da parte a parte. Lo scopo è quello di frazionare il flusso dei visitatori “obbligandoli” a visitare anche le parti più periferiche del centro.
-tutti i ristoranti effimeri devono essere nella parte nuova (così facciamo felici gli attuali amministratori), e nella zona industriale spiazzo “cavalli” ben arredato: chi viene a Bienno per strafo arsi mangi e se ne vada senza intasare i vicoli del centro.
-All’interno della “isola felice” che si verrebbe a creare, divieto di attività effimere (così nel tempo a qualcuno potrebbe venire l’idea di spostare la propria attività stabile nel nucleo antico, che ne ha grande bisogno), esibizione di prodotti appartenenti ad una rigorosa lista merceologica da stabilirsi.
-A questo punto i visitatori “veri” non saranno più 150.000 ma 15.000 e tutti si sentiranno meglio.
-Utilizzo di tutti gli spazi adeguati a manifestazioni: i magnifici cortili del palazzo Simoni-Fè ed il suo teatrino, Piazza Santa Maria, Piazza Roma (finalmente libera) e via discorrendo. In ogni spazio una manifestazione diversa, musicale, teatrale, illusionistica, ludica. Possibilità di sedersi e “fare comunità” con gli operatori della singola manifestazione.
-guide seriamente preparate che facciano visitare Santa Maria e SS Faustino e Giovita (quanti sanno che la Parrocchiale è lo “stand” più visitato della mostra?); preparando depliants seriamente documentati da distribuire ai visitatori.
-Se ci sarà ancora, tutte le sere apertura dell’Officina Museo con guide preparate, idem per il mulino, piccolo “museo della scossa” con esperimenti elementari nella sede della “Centralina”.
-C’è anche la sezione “da sopprimere nella culla” in cui primeggiano le fontane danzanti, gli sbandieratori, le sfilate in (falso) costume.
solo un appunto. gli artigiani espositori che conosco non si lamentano dei pochi affari, anzi…
Bella la provocazione di Giulio! Personalmente ho già fatto la proposta di spostare le mense in centro e metterle in periferia. Questo è probabilmente realizzabile anche perchè, a livello logistico, abbiamo trovato degli ampi spazi per far parcheggiare le auto e quindi rimpiazzare quelli che andrebbero persi. Spazi che lo scorso anno non c’erano…… Forse, anche i residenti, saranno un po’ più sereni e potranno godersi al meglio questa manifestazione.
Salve, mi fa piacere vedere dibattito su questo argomento e spero in futuro anche su altri.
Vivo di riflesso la realtà locale, quindi scusatemi se magari faccio delle affermazioni che possono risultare discutibili, ma esprimono il mio pensiero.
Vorrei (anche se alcune volte mi sono scontrato con sue idee, ma vi è reciproco rispetto) ricordare che il Sig. Visconti e la Scuola Bottega, hanno dato inizio a quella che ad oggi è diventato un evento da decine di migliaia di visitatori con una precisa idea, quello di mostrare artigianato ed arte durante la fase di creazione, momento che posso solo definire sublime, Possa essere la zappa, badile, dipinto, scultura, doratura o restauro etc.. La mano dell’uomo che crea… Mi ricordo da bambino quando durante certi pomeriggi mi recavo presso le vicine fucine e rimanevi stupito dalla maestria con cui l’Uomo muoveva il pezzo di ferro incandescente e ne estraeva un oggetto utile, utile ma ognuno diverso quindi ognuno un’opera d’arte. Scusate la divagazione, i tempi sono mutati, dal ’90 ad oggi le cose sono cambiate, anche il percorso fatto dalla manifestazione si è adeguato in parte al consumismo. Venire a Bienno da parte di tante persone sarebbe da analizzare a livello sociologico, ma in tutti i casi io lo ritengo un fatto positivo e me ne accorgo quando mi muovo all’esterno della Valle e scopro che conoscono il mio adorato paesello (che campanilista !!!) sono stati a Bienno per la Mostra Mercato e gli è piaciuto, torneranno, fantastico. I disagi legati alla manifestazione per i residenti (notti insonni per le cantate, disagi per raggiungere il garage o dover parcheggiare lontano, difficoltà in certi orari a muoversi in paese, vengono meno visto quello che si crea. Questa discussione, quindi è positiva, è fatta da persone che anche se politicamente non coincidono vogliono un mare di bene a Bienno, Io non ho partecipato all’organizzazione di questo evento, forse per il tempo e la voglio ( ne faccio ammenda), ma anche e spero ciò venga meno, perché purtroppo si formano delle enclave all’interno delle quali diventa difficile se non impossibile entrare. Non accade solo in queste cose e la politica oggi è l’esempio peggiore. Perché dico questo ? Lo dico basandomi sul fatto che queste chiusure favoriscono dubbi o effettuano cattive interpretazioni sul quello che alcune persone fanno. Io ho sempre rispettate e sempre le rispetterò, perche un impegno sia politico sia legato a manifestazioni come le Mostra Mercato richiedo impegno e dono del proprio tempo.
Grazie ragazzi per quel che avete fatto e che farete siate uniti ed aperti a idee e persone affinchè il giorno in cui vi stancherete ci possa essere continuità legata al giusto ricambio.
Ciao e buon lavoro a tutti e riposo a chi è in ferie
Giacomo Spadacini