Stavolta un sassolino dalla scarpa voglio proprio togliermelo, alla faccia di chi non crede che Opol possa essere un grande progetto concreto, alla faccia di chi pensa che il successo di Arici e Camossi sia dato esclusivamente dall’immagine del territorio.
Con Enrico in un territorio che, di fatto, non esiste o come dice Morichetti “un posto che a spanne pare in culo al mondo del vino di qualità”– abbiamo dato concretezza alle nostre idee nel più classico degli schemi: prima fare, poi comunicare e poi sperare(perché oggi serve pure quello). 😉
La stessa cosa si sta portando avanti (da più tempo)anche con le Aziende franciacortine, con il medesimo schema.
Un sistema dove tutti ci poniamo sullo stesso piano e mettiamo in discussione i nostri sogni, le nostre idee, le nostre competenze e i nostri ideali, non può più essere qualcosa che passa inosservato. Provate cosa abbiamo fatto, venite a visitare le aziende e provate a sedervi a un tavolo con i Contadini a parlare di agricoltura, di natura, di boschi e della vite. Ogni volta che li sento discutere mi gonfio come un pavone e sono l’uomo più orgoglioso del mondo ad averli incontrati e a poter lavorare con loro.
Grazie Andrea, Claudio, Dario ed Enrico e a tutte le persone che credono in noi.
Per gli altri, parlano i risultati(che non arrivano), a dimostrazione che il territorio lo fanno gli uomini e non le storielle.
gtazie a te Gio, e grazie anche a Nico.
ormai che siamo anche un team di pronto intervento, siamo completi