Bruno Paillard sulla data di Degorgement (sboccatura)

Beh, devo dire che quando Axell mi ha scritto per propormi un inaspettato -quanto gradito- incontro con Bruno Paillard, mi sono emozionato. Così, pettinato come Moira Orfei appena alzata dal letto, giovedì ho lasciato il Palaexpo e mi sono recato da Monsieur Paillard, impeccabile nel suo doppio petto blu. 

L’oggetto dell’incontro è stato il mio post in merito alla fondamentale importanza che ricopre la data di sboccatura, nell’approccio gustativo dei vini prodotti con il “metodo classico”. Paillard, è stato precursore (o tra i precursori) nell’indicare la data di degorgement in etichetta e devo dire che la sua visione in merito è precisa e non può essere non compresa.

“Un intervento chirurgico, più precisamente un trapianto, che necessità di un periodo di degenza prima che il vino possa tornare al suo pieno stato di forma, questo rappresenta il degorgement” .

Mi parla di come oggi il degorgement sia indicato quasi come se fosse una moda, tralasciando il vero significato di tale operazione. I suoi vini escono in commercio dopo un periodo che varia dai cinque mesi ai due anni, a seconda dell’età del “degente”. Se l’intervento viene effettuato su vini mediamente giovani, il tempo di recupero sarà breve, al contrario per quelli più vecchi come il suo 1999, un Blanc de Blanc che non è ancora in commercio nonostante sia sboccato da diversi mesi e che ho potuto degustare con lui. Un concetto che si rifà facilmente ai “tempi di ripresa” dopo una medesima operazione chirurgica, tra un ragazzo di vent’anni e un uomo di settanta.

Un paragone che non lascia adito a dubbi e che può essere utilizzato per far comprendere come questo dato non debba essere –come tante altre chiacchiere che si sentono sul vino- qualcosa da strumentalizzare, ma da comprendere per migliorare uomini e vini. La storia, la cultura e l’esperienza insegnano.

Non mi voglio dilungare troppo rischiando di non trasmettere l’importanza del pensiero di Paillard, ma ci tengo a ribadire soprattutto a chi nei giorni scorsi ha dialogato con me in merito alla questione, che noi italiani sosteniamo (loro, non io)che il consumatore non capisce certe cose e quindi sarebbe meglio non indicarle, invece che mettersi d’impegno per educare e formare il consumatore. Io sono per educare. Riflettiamo…

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6 risposte a "Bruno Paillard sulla data di Degorgement (sboccatura)"

  1. …”un intervento chirurgico”…
    questa è una chiave di lettura efficace,sintetica, straordinariamente intuitiva.
    Ciò che mi piace dei veri tecnici è la passione e soprattutto il rispetto con cui parlano del mestiere di cui han padronanza.

    Ripeto, alla luce del post di qualche settimana fa, le etichette devono essere sempre più determinanti nell’esaudire la richiesta di informazioni del consumatore.
    La passione, inizia anche dall’indagine, dalla curiosità di approfondire, dalla volontà di conoscere ciò che ingeriamo. Dopotutto, siamo ciò che mangiamo, no?
    Buon rientro dal vinitaly
    Davide

  2. Ciao Giovanni, approfitto del mio intervento per rinnovarti i complimenti per il modo che hai di SPIEGARE i vini del progetto: ho avuto la buona sorte di conoscerti sabato mattina al Vinitaly e ci siamo sofferrmati a parlarne a lungo. Per cui ti ringrazio anche per avermi aperto il mondo di Camossi e Colline della Stella (nonchè per OPOL e il “vino del mistero”)…
    Ma questo è un altro discorso…

    Ti segnalo questo post:
    http://www.debateabubble.com/2011/03/how-old-is-my-champagne.html

    Per la serie mal comune…niente gaudio…

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