Un successivo passo verso il nostro progetto maturato in questi anni, nei quali abbiamo sperimentato e capito molto di più di quello che possiamo ottenere dalle nostre terre, è certamente identificato in questo vino.

La nostra marcia che ci porterà in futuro a Millesimare una parte sempre crescente di Dosaggio Zero “base”, è evidenziata da una partita di 4000 bottiglie che riportano la data di sboccatura in colore rosso e che sono in commercio dallo scorso trenta gennaio. Ogni anno dalla vendemmia 2007, complice l’invecchiamento dei vigneti e il taglio di Pinot Nero introdotto, abbiamo deciso di allungare il tempo di permanenza sui lieviti del Dosaggio Zero.
Queste bottiglie indicano un punto di partenza, più che per le stesse(quelle con la scritta rossa sono vendemmia 2007 con oltre 30 mesi sui lieviti), per quelle della vendemmia 2008 per le quali abbiamo innalzato la media dei mesi in catasta, dai soliti 18-22 agli oltre 24.
Un passo obbligato per questo vino, che rappresenta la più profonda identità di Andrea Arici e delle sue terre calcaree.
Pas Dosè non fa sconti, non avendo la liquer con cui “raddrizzare” eventuali mancanze, carenze o peggio difetti.
Per questo è il mio preferito (oltre a trovarlo anche più digeribile).
Assaggeremo….
Ciao Andrea
Gp
Caro Gian Paolo,
permettimi una puntualizzazione senza spocchia alcuna.
Pas Dosè, Dosaggio Zero, ecc. tecnicamente sta a significare che il vino in questione non supera i 3 grammi di zucchero per litro.
Questo sta a significare che anche un vino di questa tipologia può essere addizionato con qual si voglia liquer, basta che la totalità del vino non superi i 3 grammi. Non è il nostro caso.
Da Andrea produciamo solo questa tipologia di vini perché riteniamo che la struttura possente di quelle basi, non necessiti di zucchero per potersi esprimere e per avere un prodotto equilibrato e piacevole. Vanno bene così come sono.
In altre zone riteniamo non sia possibile fare lo stesso e allora abbiamo bisogno di qualche grammo di zucchero in più, per raggiungere l’equilibrio necessario per la beva.
Poi dipende da cosa ci si mette in quelle liquer. Noi abbiamo già tutto quello che vogliamo dalle basi prima del tiraggio, quindi dobbiamo solo stare attenti di non toccarle. 🙂
Il fondale della foto è un allevamento di ostriche a Cap Ferret nel Bacino di Arcachon.
Ostriche e Franciacorta mi sembrava una bella suggestione.
Sulle spiaggie di Cap Ferret Gabriele D’Annunzio portava i suoi Levrieri a correre, mi sembrava anche questa una suggestione degna del vino di Andrea Arici.
Un vino più simile ad un levriero che a un pit bull.
La foto in realtà è di Stefania Giardina, mia moglie ed è stata scattata a Marzo 2004.
Mi ha fatto molto piacere che Giovanni l’abbia usata per il suo post.