Non posso che essere orgoglioso di aver abitato per quattro anni nel virtuoso comune di Corte Franca. Già, perché come sta tutelando il territorio questa giunta, è un esempio da seguire con grande attenzione. Come ho sostenuto più volte, è solo dalla tutela del territorio che lo stesso può acquisire valore, e con lui tutto ciò che viene creato all’interno del suo “confine politico”.
Ed è così che scopro che il comune di Corte Franca dimostra di capire il valore naturale della sua terra, fatta di vigne, colline di roccia, boschi e le fantastiche Torbiere del Sebino, che condivide con i comuni di Provaglio d’Iseo e Iseo.
Proprio alle ultime, è stato dedicato un nuovo e intelligente progetto a fronte di un’emergenza che deve rientrare in fretta, ossia il pericolo di una deforestazione e di un impoverimento faunistico che sta mettendo a serio rischio questo patrimonio naturale della Franciacorta ma non solo. Una zona straordinaria, che arricchisce l’unicità del territorio bresciano. Un patrimonio di tutti.
Il Comune di Corte Franca ha rinunciato a un progetto che avrebbe divorato circa tre ettari di parco e ha deciso di utilizzare le risorse che erano destinate al vecchio progetto per finanziarne uno nuovo e concretamente intelligente. I soldi, infatti, saranno investiti nella piantumazione di uno spazio dietro il quale, in passato, è stato permesso di costruire un centro commerciale (che trovo orribile). La piantumazione difenderà le torbiere dall’inquinamento luminoso di quella zona e renderà spazio alla natura definitivamente.
Questo significa guardare avanti, progettare per un futuro che non svolge la sua funzione in cinque anni ma che sa creare dando valore alle cose uniche e non replicabili altrove.
Oltre a questo, il Consorzio di gestione delle Torbiere, presenterà il progetto “Life” per ottenere un contributo per far fronte alle problematiche di vegetazione infestante e moria di pesci. Un problema che coinvolge tutti, dai comuni che ne delimitano l’area, alla Provincia. Un progetto che tutti coloro che del territorio (e del suo nome)vivono, respirano, calpestano, devono sostenere con forza e coesione.
La fotografia l’ho scattate da un posto, dove spesso, mi fermavo(e mi fermerò ancora!) per consumare un aperitivo e una piada. “Andata e Ritorno” ossia la stazione di Provaglio d’Iseo(QUI la pagina facebook).