Laghetto del Sala: Atto primo

Ne avevo parlato ed è quindi giusto che vi informi su come stia procedendo la questione del Laghetto. Vi riporto di seguito l’articolo apparso su Bresciaoggi, lo scorso 13 novembre.

G.A.

Il Centro al laghetto del sala
incappa nel «rosso» del Tar

Giancarlo Chiari

Accolto il ricorso del Comune di Erbusco: «Adro doveva coinvolgere anche il paese vicino». Ordinata una conferenza dei servizi per cercare un accordo

Semaforo rosso del Tar al progetto della struttura socio-riabilitativa-culturale di Isparo in località laghetto del sala a Torbiato di Adro, al confine con Erbusco. I giudici amministrativi hanno infatti accolto il ricorso del sindaco di Erbusco richiamando le parti ad una maggiore collaborazione alle luce dell’impatto dell’opera, imponendo entro 30 giorni una conferenza dei servizi per cercare un accordo prima dell’udienza di merito del 25 maggio.

La sospensiva valuta le motivazioni del ricorso di Erbusco – scattato dopo la bocciatura del consiglio comunale di Adro delle sue osservazioni – sottolineando che «il limite geografico non comporta difetto di legittimazione in quanto il Comune confinante, destinatario di aggravi derivanti dalla presenza della nuova struttura, ha un corrispondente diritto di interloquire nella procedura».

IL TAR ORDINA al Comune di Adro «di riaprire la procedura tramite conferenza di servizi con il Comune di Erbusco e la Provincia per rivedere e definire, nel rispetto del principio di leale collaborazione» la soluzione dei problemi provocati dalle ricadute del progetto su viabilità («le conseguenze sulla viabilità del Comune confinante sembrano di notevole rilievo»), reti tecnologiche («l’allacciamento alla rete fognaria del comune confinante è una questione che avrebbe richiesto un coordinamento tra i due enti pubblici, sia per stabilire la fattibilità e le modalità dell’operazione sia per individuare adeguate forme di compensazione»), e paesaggio («l’autorizzazione paesistica è stata rilasciata dopo la scadenza del periodo transitorio e quindi ricade nella nuova procedura. La trasformazione del bosco, qualora sia idonea a modificare il paesaggio anche nel comune confinante, legittima quest’ultimo alla presentazione di osservazioni»). La sospensiva offre un tempo adeguato per un accordo, fondamentale per l’amministrazione di Adro che ha già incassato 300mila euro dei 600mila euro di oneri, e otterrebbe un parco e una pista di atterraggio per elicotteri. Senza accordi, il Tar a maggio entrerà nel merito di altre questioni che si è riservato di approfondire ritenendole importanti.

COMMENTANDO l’ordinanza, il sindaco di Erbusco Isabella Nodari ha dichiarato: «Il dispositivo del Tar conferma la necessità di garantire la leale collaborazione tra enti, dà una possibilità di ravvedimento e recupero verso una concreta azione positiva al Comune di Adro, e si riserva di entrare nel merito delle obiezioni sollevate. La considero una conferma del dovere istituzionale di leale collaborazione tra enti di medesimo livello e di livelli differenti. È un risultato che riporta la questione nei binari della legalità e correttezza per la dovuta tutela di tutte le parti coinvolte: a volte purtroppo per ottenerlo si è costretti a rivolgersi a un tribunale».

Soddisfatta Legambiente, tra i firmatari del ricorso: «Mi sembra una decisione di grande buonsenso – ha commentato l’avvocato Pietro Garbarino – Legambiente ha fornito una documentazione che ha dimostrato la necessità di proteggere l’area, di particolare interesse naturalistico oltre che paesistico, per cui saremo presenti alla conferenza dei servizi».


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