Nei prossimi mesi, in Valténesi, si svolgeranno le elezioni per il nuovo consiglio e quindi per la presidenza del Consorzio di tutela del Garda Classico. Tre anni passati come un lampo, nei quali tanto è stato fatto, molto di più è stato detto e mai concretizzato e altro ancora è stato solo abbozzato e mai ripreso. A prescindere dai tempi biblici con i quali affrontano ogni argomento, bisogna ammettere che quest’ultima giunta qualcosa ha fatto, o almeno questa è la sensazione. Uscire dall’immobilismo imperante degli anni precedenti era di certo la priorità. Si è “dato vita” ad un progetto di comunicazione, si è cercato di mettere le basi per creare un vino che sia in grado di rappresentare il territorio tutto (oggi più che mai frammentato da una serie infinita di denominazioni) ma che, a quanto pare, a distanza di tre anni non trova ancora il consenso unanime di tutti i produttori.
Rumori insistenti, voci, danno per certa la candidatura di un gruppo di produttori capitanata da un “veterano”, con l’intento di stravolgere o cancellare il lavoro fatto finora dall’attuale consiglio. Altre, danno per certa la ricandidatura di Bonomo nel segno della continuità.
Francamente non mi preoccupo troppo di chi e come si vorrà affrontare l’intricato e poco chiaro caso Valténesi, ma spero che si possano fare avanti giovani con il giusto senso del territorio e con una regolare visione della realtà delle cose.
Si farà avanti qualcuno? Me lo auguro davvero.