Le Iene a Brescia e l’informazione locale altrove.

Beh, se consideriamo da dove è nata la notizia, in altre parole da un piccolo blog di provincia, direi che ne ha percorsa di strada il “caso” Cascina Lenga. Dopo le “riprese” di diversi quotidiani, il caso è passato al giornalismo d’inchiesta, mimetizzato da intrattenimento, de “Le Iene”. In un servizio che ha messo in luce quanto precedentemente raccontato dalle varie testate giornalistiche, Andrea Pellizzari ha saputo raccontare con la giusta dose d’ironia l’accaduto. La troupe si è spinta fino San Gallo per accertarsi che il ristorante fosse effettivamente andato in fiamme, per poi recarsi a Roma e intervistare il direttore del Gambero Rosso (al secolo Daniele Cernilli) purtroppo fuori città, “accontentandosi” del direttore esecutivo Carlo Ottaviano, il quale ha dato la sua spiegazione dell’accaduto.

Ora, senza dover a tutti i costi imbastire l’ennesima polemica sulle dichiarazioni di Ottaviano e ripetendo il concetto che non si è voluto attaccare il Gambero Rosso, ma bensì segnalare una falla in un sistema che fa acqua da tutte le parti, vorrei soffermarmi sull’importanza della visita in città di Pellizzari e sull’incapacità di valorizzare una notizia d’inchiesta locale, da parte dell’informazione di Provincia.

Non una fonte citata, non un nome né una netta presa di posizione da parte di nessuno.

Il “Bresciaoggi” ha riportato il comunicato ansa senza approfondire nulla, fino a questo articolo di domenica scorsa nel quale non si riesce a capire bene cosa voglia sottintendere l’autore, oltre al nome del ristorante errato. Mi chiedo perché non vi sia stato interesse per una cosa che, alla fine, ha coinvolto molte persone ma soprattutto per un fatto che si è svolto nella nostra Provincia. Mi rendo conto che per chi non faccia parte del mondo della ristorazione un fatto simile possa non destare stupore, ma è necessario approfondire ogni aspetto per renderlo di facile comprensione per tutti.

In Italia la ristorazione è direttamente collegata al comparto vino che a sua volta è allacciato al turismo, all’ambiente, alla storia, alla cultura e alle tradizioni di un Territorio, creando un indotto di grande rilevanza. Per far sì che tutti questi rami possano risultare fruttuosi per il Territorio è necessario che vi sia consapevolezza da parte di tutti gli “attori” preposti in ogni ruolo.

E’ necessario vi sia consapevolezza da parte di tutti gli abitanti del territorio.

E’ indispensabile vi sia coesione tra le persone e la realtà circostante.

E’ necessario che la stampa locale –riducendo, in questo caso, il Territorio al confine geo-politico di una provincia- svolga il ruolo di informare, consapevole di tutti gli aspetti che possono interagire con il Territorio e nel Territorio.

Per lo Stesso deve essere critica, trasparente e consapevole che la Provincia di Brescia non è solo un confine, ma un contenitore nel quale l’uomo crea con intelligenza e rispetto.

In attesa di un forte cambiamento, di una sorta di “rivoluzione” che possa portare il sistema della valutazione e dell’informazione alimentare quantomeno a interrogarsi sulle dinamiche che lo ordinano, colgo l’occasione per ringraziare Andrea Pellizzari e il giornalismo d’inchiesta de “Le Iene”. Un’informazione trasparente e depoliticizzata, capace di far emergere e approfondire temi d’interesse comune. Un modo di fare informazione ormai desueto, in un’Italia anestetizzata dal mito dell’apparire, ma oggi più che mai indispensabile per il futuro di tutti.

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13 risposte a "Le Iene a Brescia e l’informazione locale altrove."

  1. e non lo so … a me l’impostazione Iene un po’ mi urta … spesso ho la sensazione che dovrebbero fermarsi un attimo prima, l’esagerazione non mi piace … anche in questo caso che sensa aveva insistere con Ottaviano per fargli mangiare il carbone ?

  2. Caro Mauro, non discuto sui gusti (ognuno ha i suoi) ma al di la di questo non si può negare come il giornalismo d’inchiesta delle Iene abbia portato alla luce un sacco di magagne dell’italietta dei furbi. Il far mangiare il carbone a Ottaviano -a mio avviso- non è altro che la maschera ironica della notizia, che a me personalmente piace.

  3. Ciao Giovanni,
    Pure per il mio gusto l’ironia usata è stata giusta, purtroppo la cosa che mi spaventa di più è che ci vogliano Le Iene o Striscia la Notizia per smascherare o far notare al popolo Italiano ciò che succede alle nostre spalle.
    Putroppo sarebbe stato bello pure Rintracciare il proprietario chissa che saltava fuori altre belle storielle.

    Saluti Andrea

  4. Chiaro,
    la prossima volta non limitarti ad un commento sul forum del Gambero stesso. Quando hai altre notizie simili, questo blog è a tua disposizione per lasciarti esprimere, naturalmente con nome e cognome. Dopo la notizia farai un ANSA, riceverai un paio di minacce(come è successo a chi l’ha fatto, che non sono io) ti accorgerai che gli amici che credevi “rivoluzionari” non si fanno vivi perchè devono salvaguardare i loro “centesimi” o i loro “bicchieri. Poi magari ti prendi pure una querela(non è questo il caso). Ecco, a quel punto avrai dato una notizia. Ma hai ragione, ridiamo per non piangere. 😉

  5. mentre vi leggevo mi e’ sovvenuto quel che non mi piace dell’impostazione “iene” … e’ quel “ricciolo” morale che mettono alla fine

    per il resto sn d’accordo che un certo giornalismo d’inkiesta lo portano avanti solo quel tipo di trasmissioni

    ciao !

  6. di tutta questa storia ,la cosa che più mi ha dato fastidio è la mancanza di umiltà dei redattori della guida i quali anche nel servizo si barricano dietro al fatto che “anche questa settimana siamo la guida più venduta d’italia” e hanno il coraggio di affermare che dell’errore “informatico” se ne sono “accorti in tempo”: uno ” scusateci può capitare. non due volte di seguito ma può capitare, abbiamo sbagliato provvedermo al più presto e saremo più attenti in futuro” poteva bastare, no?!
    Come dice Arrigo Sacchi, umiltè, c’è bisogno di umiltè!

  7. Caro Giovanni,
    eccomi qui!
    Innanzitutto grazie per le tue segnalazioni e per il tuo aiuto nel reperire informazioni che serviranno per altri servizi sull’argomento…
    Vorrei rispondere però ai commenti che ho letto nel tuo blog, a chi dice del piglio moralistico e del fatto che non c’era bisogno di far mangiare del carbone…
    Anche se a volte capita che alcuni di noi (Iene) abbiano preso una piega moralista (capita a volte in servizi in cui abbiamo a che fare con truffatori o gente di malaffare e il piglio moralistico è una buona “chiusa” in mancanza di un finale ad effetto), nel servizio in questione c’era solo ironia tanto è vero che alla fine il direttore del Gambero, il carbone non lo ha certo mangiato. Infatti Ottaviano si è limitato a dare dei micro morsi e solo dopo lunghe insistenze da parte nostra!!!! Quello che mi preme far notare invece è che alla fine nessuno dice mai le cose come stanno. Nessuno ha il coraggio di dire che ha sbagliato o che si assuma le sue responsabilità. Viviamo nel paese delle frottole e del tanto nessun colpevole paga mai per le sue colpe e sono d’accordo con Andrea che dice che “…la cosa che mi spaventa di più è che ci vogliano Le Iene o Striscia la Notizia per smascherare o far notare al popolo Italiano ciò che succede alle nostre spalle”.
    Vorrei solo ricordarvi, che noi (IENE) non siamo giornalisti (Enrico Lucci a parte), ma un gruppo di persone che fanno un programma tv, uno show e non un TG o un programma di approfondimento giornalistico e questo non va dimenticato…
    Grazie ancora Giovanni e speriamo di conoscerci presto di persona per bere insieme un buon bicchiere

    Andrea Pellizzari

    1. @Andrea Pellizzari:
      ho usato appositamente una espressione come “ricciolo” perche’ non e’ una “piega” generale, ma giustappunto un ricciolo finale

      non si discute poi sul tema in se’:
      hanno fatto un errore madornale e ripetuto ed e’ buono che qualcuno lo tiri fuori … nema problema su questo 🙂

      capita anche a me di prendere fregature e non vado certo per il sottile

      d’altra parte fate una trasmissione con notevoli spunti … lasciami qualcosa che non mi piace, oltre al montaggio frenetico 😉

      ciao,
      mauro

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