Terre di Vite: cronistoria (a due) di un bellissimo evento

Nella mia vita ho dormito ovunque; in spiaggia, in un prato, in treno, in camion, su un furgone, sull’asfalto e sul marmo quando è nato Tiziano. Ho testato una quantità abnorme di divani, ma non ho mai vissuto il concetto Camper. Mai fino alla scorsa estate e mai in movimento come nell’ultimo fine settimana. Infatti, con il buon Orini, a bordo del suo Camper, abbiamo raggiunto Maggiora, in provincia di Novara, per Terre di Vite.

Visione surreale ma interessante, il Camper, certamente da analizzare in ogni suo aspetto. La mia cultura mi porta a pensare che quando dico “esco da casa”, vuol dire che raccolgo le cose necessarie per vivere qualche ora all’esterno e vuol dire che salgo su un mezzo a motore e mi sposto fisicamente dalla tana. Con il Camper devi ragionare in maniera diversa. Tu e la tua tana vi muovete simultaneamente, nel tempo e nello spazio. Non si deve uscire da nessuna casa per vedere il mondo e tutto quello che ti serve è lì.

Viste le dimensioni il termine tana sta proprio bene e a quanto pare ad Arcari è piaciuto molto, visto che ha deciso di occupare “lo stato libero di Orini e Nina”. Ricordo solo il complimento più bello: allora! Non toccare la radio pensa a fare quello che sai fare, quindi guida, l’addetto alle stazioni sono io. J

Non insistere con la storia delle stazioni radio! Sarabanda certifica la mia supremazia.

Arrivati a Maggiora, con un quasi imbarazzante anticipo, ci accoglie Marco Arturi, che fa gli onori di casa presentandoci tutta la squadra organizzativa di Terre di Vite.

Nella cantina delle sorelle Conti si è sviluppato una rappresentazione eno-poetica nella quale Sandro Sangiorgi ha dato vita ad un dialogo poetico con il pubblico, insieme ad un preparatissimo Luigi Metropoli, altra metà con Barbara Brandoli dell’associazione Divinoscrivere.

Giusto perché sei smemorato ti ricordo che c’era anche l’amico Marco Arturi assieme a Sandro Sangiorgi e a Luigi metropoli. Scommetto che il sonetto che ti è piaciuto di più è “ Le cose create” di Giuseppe Giochino Belli, invito i lettori a cercarla su google.

Sì, e tu impara a mettere le maiuscole ai nomi. Non ambisco certo a farti da correttore di bozze per tutta la vita!

La serata è poi continuata con un -inizialmente caotico- banco d’assaggio. Le persone affluite sono state davvero molte a dimostrazione del grande interesse suscitato dall’evento. Non appena attenuato il “movimento” mi sono inoltrato nelle degustazioni dovute.

Si ricordo soprattutto il tuo caotico incitamento “andiamo dai prosciutti, andiamo dai prosciutti!” dopo di che ti sei impadronito della macchina fotografica e, nonostante abbia tentato di sabotarti in post-produzione, hai fatto delle belle foto.

Guarda che i prosciutti sono stati degustati con ognuno dei vini presenti, tutti di gran stoffa e assoluta identità, ma a darmi uno scossone al cuore la Barbera 1999 di Cappellano e la Sassella Superiore 2004 di Ar.Pe.Pe. Vini di grandissimo livello, in grado di esprimere ancora giovane irruenza il primo e armonioso equilibrio il nebbiolo di montagna.

Vedi (!) il prosciutto è servito per provare gli abbinamenti.

La serata è proseguita e conclusa benissimo all’agriturismo La Capuccina dove produttori e amici hanno tirato tardi tra tentativi bulgari e divagazioni sui pensieri dei piccoli produttori…

Ti prego; i tentativi bulgari e i piccoli produttori ridotti al rango di squadristi della resistenza, mi hanno lesionato il polmone della sopportabilità.

Poi io e Arcari abbiamo tirato le 4.30, Mac di fronte a Mac, giocando a Sarabanda, ormai nostra principale attività quando siamo in camper.

Una giornata da incorniciare fatta di tante nuove conoscenze, quelle belle, quelle che ti arricchiscono la vita e non ti fanno smettere di sorridere. Un grazie a Barbara Brandoli per averci invitati e per essere stata artefice di un’iniziativa talmente bella, che vorrei vedere realizzata anche nei territori della mia Provincia.

Francesco Orini

Giovanni Arcari


9 risposte a "Terre di Vite: cronistoria (a due) di un bellissimo evento"

  1. Il buon Orini ieri sera all’una di notte dopo una nebbiosa seratina seguita da una verticale di vino (cena), una di birra (post-cena) e una ancora di distillati (post-post cena) ha cercato di iniziare il suo nuovo passatempo con il suo Mac….ma i Rancorosi non hanno ceduto al lavoro che avevano davanti….

  2. Carissimi, grazie per le vostre parole, siamo stati felicissimi di aver condiviso l’evento Terre di Vite anche con voi!
    Per Giovanni: ribadisco il desiderio di tutto lo staff di far vivere terre di vite anche nel bresciano-franciacorta, tieniti pronto! :o)
    Vi abbraccio e ancora grazie,
    Barbara.

  3. Cara Barbara, colgo nuovamente l’occasione per ribadirti che Brescia sarà felice di ospitare un evento simile. Ti ricordo inoltre che Brescia non è solo Franciacorta ma anche Valtènesi, Lugana, Botticino, Vallecamonica, Capriano ecc… Dobbiamo (dovrete) organizzare qualcosa che possa coinvolgere anche in piccola misura tutti quanti…
    Pensiamoci…

  4. veramente i ” tentativi bulgari” e la storia dei “piccoli produttori” erano semplicemente un simpatico e innocuo gioco per rompere il ghiaccio, sdramattizzare e passare un’ allegra serata…
    …forse però non è stata ben percepita la loro essenza e natura..

  5. Questo blog mi sta stupendo!
    Cara Nia, ho capito benissimo il tuo simpatico tentativo solo che alle due della mattina con le pupille che andavano per conto loro e nel corpo svariati bicchieri di ottimo nettare, non potevi pretendere che lucidità e voglia fossero al top.
    In ogni modo no, evidentemente non ho percepito l’essenza e la natura di tutto questo, ma mi sento assolutamente giustificato.
    Per il resto solo sana ed essenziale ironia che mi piace tanto…

  6. la sana ironia è una cosa essenziale nella vita…
    perciò…continueremo con i tentavi alla prossima occasione d’incontro 😉

  7. ..e l’autorionia è ancora più essenziale…
    Giovanni, senti un pò, ma quei PICCOLI PRODUTTORI cosa…….
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    ciao, neh! 🙂
    alla prossima,
    Nia

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