Arti e mestieri che devono sopravvivere.

Venerdì scorso si è svolta la quarta edizione di “Erbusco in tavola”. DSCN0559Una bella serata, nella quale ho potuto abbracciare alcuni amici che non vedevo da qualche tempo, altri che credevo lo fossero (ma evidentemente mi sbagliavo), mi sono bevuto qualche bicchiere di Franciacorta, sempre ottimi, degli amici Bruno, Aldo ed Enzo e Lorenzo (oltre naturalmente all’incetta del Brut di Camossi) e mi sono poi imbattuto in un banco profumatissimo e colorato, di fronte al quale si facevano “saltare” delle mirabili salamelle su di un barbecue a gas, uno di quelli modernissimi. La signora dietro al banco mi chiede se mi va qualcosa, io gentilmente rispondo che il colore dei tagliandi a mia disposizione non è quello che mi consente di consumare da Lei. Con un sorriso ha esordito dicendomi che a quell’ora, autonomamente, ha scelto di offrire i loro prodotti a chiunque, anche se sprovvisto di tagliando. Ho trovato la cosa davvero intelligente ma insolita e in controtendenza rispetto a chi, appena finito il flusso di gente, ha sparecchiato la propria postazione in fretta e furia, forse anche per aver terminato anzitempo i viveri… Un piatto di salumi ottimi per me e per i miei amici, seguiti da un panino con una di quelle salamelle. Gusti di un tempo, dei quali è difficile  descrivere la bontà davvero superlativa.  Stupito e incuriosito moltissimo dall’atteggiamento gentile della signora, ho chiesto di poter fare una fotografia e di raccontarmi qualcosa. La “Macelleria Roberto” della famiglia Pagani è una di quelle cose straordinarie che i nostri tempi, ci stanno facendo perdere. Il signor Roberto con la moglie e i due figli gestiscono, a Erbusco, due punti vendita, hanno un macello tutto loro e acquistano solo bestie femmine allevate sempre nel comune di Erbusco o lì vicino. Un”chilometro zero” a cinque minuti da casa mia. Queste cose mi entusiasmano davvero! Mi entusiasma il modo, figlio di una cultura considerevole, derivante da lavoro, con il quale queste persone si sono espresse per offrire i frutti del loro mestiere. Mi piace che sia una famiglia intera a occuparsi dell’attività e che i figli continuino nell’opera iniziata dai genitori, anche se mi rendo conto non sia facile. A loro, infatti, vorrei ricordare che la strada che hanno intrapreso non li vede “solo” come dei macellai, bensì come custodi e divulgatori di una cultura che deve resistere anche sotto gli incessanti colpi di un mercato che non ha più rispetto di nulla se non del denaro. A loro (e alle rispettive fidanzate che non si sono volute far immortalare) va il mio più grande augurio.

A volte abbiamo bisogno che ci vengano portati all’attenzione questi mestieri che spesso dimentichiamo e che non si limitano ad essere mere attività produttive.Fanno di più. Portano dentro di sè la tradizione culturale e sociale di un territorio. Mi rivolgo ai giornalisti che si interessano di usi e costumi vari nel mondo enogastronomico variegato che abbiamo, per nostra grande fortuna, in Italia. Raccontateci più cose che hanno questo sapore. Fateci sentire il profumo delle tradizioni.

Macelleria Roberto

Via Verdi, 24

Erbusco (BS)

Tel. 0307267206-0307267500

Mail: macell.roberto@tiscalinet.it

P.S.

Purtroppo non sono solito cenare a casa, ma non appena Nico m’inviterà nuovamente per pranzare la domenica da lui, (adoro quei pranzi )saprò dove comprare qualcosa con cui stupire, da abbinare a grandi a vini.

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5 risposte a "Arti e mestieri che devono sopravvivere."

  1. da anni la carne la compro solo alla Macelleria Roberto, qualità superiore, certezza della provenienza, protocolli seri affinchè le bestie vivano in maniera dignitosa e moltro altro ancora.
    Bravo Giovanni che l’hai notato…

  2. Ciao Giulia, entusiasta di sapere che tu mi legga!
    La mia “utopia” è che di certe cose si accorga anche l’autorevole stampa del territorio (parlo dei nostri due quotidiani) in modo da poter informare il consumatore attento, e, allo stesso modo sarebbe bello che il consumatore, segnalasse queste preziose attività a me, o a chi crede che tale informazione debba essere fatta… anche nel proprio piccolo.

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