Svegliato di buon ora dal frastuono di un bambino iperattivo, che ha deciso di sostituirsi al canto del gallo, decido di radunare armi e bagagli e di rimettermi in marcia. Giunto a Pisa imbocco l’Aurelia fino a Lido di Camaiore per poi farmi un pezzo di costa fino Sarzana, per poi riprenderla e giungere a La Spezia. Da li, tutto cambia. L’ho percorsa tutta fino Varazze, l’Aurelia, poco prima si Savona. Un “sali scendi” meraviglioso spesso con il mare negli occhi e nel naso. L’aria fresca e asciutta e il traffico praticamente nullo, prima di giungere e attraversare Genova. Ho valicato il Passo del Bracco per poi discendere verso Chiavari, Rapallo, giretto a Portofino poi Genova, Varazze per poi continuare per ventitré chilometri verso nord, verso Sassello. Una strada davvero splendida che potrei paragonare solo alla statale 113, ovvero, quella che collega Messina a Palermo che ho percorso, sempre in vespa, quattro estati fa’. Mi sono fermato per un caffè dalle parti di Deiva e ho conosciuto un gruppo di vespisti di Genova, diretti in Toscana, con i quali ho scambiato quattro parole sull’entusiasmante percorso. Giunto a Sassello dopo ben 2250 chilometri in una settimana, decido di fermarmi per qualche giorno prima di giungere a casa. Un viaggiare davvero stupendo questo mio “tappeggiare” per l’Italia.
E’ un paese ricco di fascino il nostro, pieno di posti da scoprire, di tradizioni e culture tanto diverse quanto curiose. Bellissimo è perdersi in ore solitarie di un viaggio nel quale la cosa che conta non è dove andare, ma semplicemente andare. La barba è lunga e la faccia bruciata dal sole con l’inevitabile segno degli occhiali, ma lo spirito è lieto e presto vi racconterò di Sassello.
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CIAO
Andre, domattina vengo a darti il ritmo!!!