Ecco il primo “Majorana” della storia del vino bresciano

Non mi aspettavo certo che aprendo questo blog, tutti quanti mi portassero in palmo di mano. Infatti ieri ho ricevuto una lettera da parte di un produttore, il quale mi ha esortato ad essere più gentile nei confronti dei produttori bresciani. Letteralmente mi ha scritto: < se il suo modo di aiutare i produttori bresciani è quello di criticarne l’operato e le idee, non riesco a capire di che diavolo di aiuto si tratti >.

majorana

Mi spiego meglio: rincasando ho trovato nella cassetta delle lettere una busta bianca la quale conteneva una lettera in forma anonima, con uno scarabocchio in fondo a simulare una firma e con caratteri cubitali la scritta “Produttore Bresciano”. Non so come abbia fatto ad avere l’indirizzo di casa mia, anche se mi rendo conto non sia poi così difficile procurarselo… pazienza. L’anonimo genio ha voluto sparare a zero sia sulla questione da me sollevata sulla Valtènesi, che sulle critiche mosse alla Franciacorta relative ai prezzi di vendita dei prodotti. Probabilmente ha voluto parlare di entrambe le cose per non far capire da quale territorio provenga. Ma il nostro “Majorana” si è scordato che l’ufficio postale dal quale ha spedito la lettera, applica alla stessa un timbro di riferimento. In sostanza allo stesso, e anche ad altri, vorrei ricordare un paio di cose. La prima è che io non sono un giornalista e nemmeno un pubblicista, ma un consumatore che oltre a consumare, lavora da anni nel settore del vino. La seconda è che la storiella di come lui fa a fare il vino, di cosa il territorio dia alle sue uve ecc. la può tranquillamente riservare alle signore del mercato del sabato in San Faustino (con tutto il rispetto per le stesse naturalmente) in quanto esistono dati tecnici oggettivi e uomini che come lui lavorano la stessa terra (magari da più tempo) , ma che a differenza sua hanno l’onestà intellettuale di riconoscerne i limiti e non solo i pregi. Queste infatti sono le persone che in questi giorni mi hanno rivolto bellissimi complimenti e incoraggiamenti per quello che sto facendo. Per concludere vorrei dire a “Capitan Coraggio” che ognuno affronta il mercato come vuole, oppure se lo crea, ma certamente non saranno le mie parole a spostare l’ago della bilancia. Ho dato e continuerò a dare a chiunque diritto di replica e possibilità di esporsi in prima persona in questo spazio, ma non posso farci nulla se per ora a rispondermi sono stati solo in due. Evidentemente gli altri non hanno le idee così chiare! Oppure hanno paura ad esporsi. Io a mia volta continuerò a scrivere ciò che credo sia giusto. Chi capirà saprà “sfruttare” la cosa per far valere le proprie idee con umiltà ed intelligenza, chi non capirà rimarrà al palo facendo la solita figura da pirla, oppure potrà fare il fenomeno alla prossima sagra del paesello. Caro il mio “Majorana”, di qualunque cosa tu voglia parlare, discutere o semplicemente raccontare puoi farlo qui, in maniera che tutti possano sapere. Compreso le critiche al sottoscritto.

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10 risposte a "Ecco il primo “Majorana” della storia del vino bresciano"

  1. Gentile Arcari
    io produco vino da quando sono nata e trovo questa sua iniziativa davvero lodevole. Non se la prenda per queste cose, come non se la deve prendere se i produttori della sua terra non voglino capire l’essenza di quello che dovrebbe essere il loro lavoro che non è solo commercio di un prodotto ma quello di custodi di un patrimonio da salvaguardare anche per le generazioni che verranno.

    Complimenti ancora.

  2. La ringrazio per il bellissimo complimento. Però non vorrei che lei facesse di tutta l’erba un fascio. Molti produttori conoscono il valore di quello che stanno facendo, nel mio territorio così come nella sua bellissima Toscana. Ne sono certo.

  3. Salve Arcari
    Non possiamo certamente dire di avere, almeno sin qui, avuto molto in comune, noi due. Anzi.
    Tuttavia, quanto racconta – e non dubito che corrisponda al vero – non può che vedermi idealmente a suo fianco: non è con le lettere anonime che si costruisce il futuro.
    Realizzando questo blog, mi pare lei abbia adottato un importante, significativo cambio di passo, aprendosi pubblicamente al confronto, e questo lo ritengo assolutamente positivo.
    Certo, si potranno non condividere le sue affermazioni, ma nessuno potrà dire che lei non esprima chiaramente il suo parere. E se questo aiuta a ragionare, a riflettere, ad approfondire, ben venga.
    Dunque, se non le crea problema, mi unisco al suo invito: i produttori bresciani che se la sentono (non tutti hanno la passione dello scrivere, non tutti sono dei grafomani incalliti come me e come lei) utilizzino questo suo blog, e di sicuro non l’anonimato di una lettera, per dibattere i temi del territorio. Per confrontarsi. Per crescere.
    Da parte mia, da uomo del lago di Garda, da persona che crede nel valore del territorio, la ringrazio per quel che sta facendo, e chi ci conosce sa bene che non lo dico per personale amicizia.
    Cordialmente.
    Angelo Peretti

  4. Ha ragione Peretti, non possiamo di certo dire che tra noi, fin ora, sia stata una passeggiata, ma la ringrazio per la condivisione di questa mia idea e per i complimenti. I produttori hanno la possibilità di utilizzare questo spazio non solo per confrontarsi, ma anche per raccontarsi, per farsi conoscere senza che venga alleggerito loro il portafogli. Adesso sta ai produttori decidere ciò che vogliono fare.
    Grazie ancora.

  5. Giovanni, chi ricorre ad una lettera anonima, per “confrontarsi” con te o per contestare quello che, da uomo libero, hai scritto, é non solo un vigliacco, ma una persona che non merita considerazione. Apprezzo invece Peretti, con il quale diciamo che sino ad ora non hai avuto un “grande feeling” e con il quale ora é in corso una discussione che onora entrambi, che ha scelto di intervenire qui per ringraziarti, come dovrebbe fare ogni persona dotata di raziocinio e priva di spirito servile, per quello che stai facendo. Bravo!

  6. Grazie Franco,
    ho apprezzato molto anche le parole di Peretti nonostante appunto, la mancanza di feeling che ha contrassegnato il nostro incontro. Non sono persona che serba rancore (e lui nemmeno a quanto pare) almeno non di fronte a persone che sanno dimostrarsi obiettive e sincere, come lui mi è parso in questo suo intervento. Per quanto concerne la lettera, nelle prime ore dal ricevimento ho pensato si trattasse di uno scherzo architettato da Nico, ma poi di fronte al suo silenzio… In ogni caso si tratta di uno stronzo, ignorante come un bue, che non ha capito veramente nulla.

  7. Questo troppo “colorito” non ti dona spesso….rientra e accetta che il mondo sia variopinto! Se questo Signore non ha voluto presentarsi pubblicamente probabilmente non è così convinto in ciò che dice.
    Certo che tu Arcari metti un pò di paura…

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