Splendida giornata quella di venerdì caratterizzata dall’incontro con Francesco Orini, giovane fotografo freelance già collaboratore di Porthos, nonche spirito libero nell’immortalare volti e pensieri di vignaioli in tutta Italia. L’incontro tra me e Francesco sarebbe dovuto avvenire a marzo,ma poi un’influenza pestilenziale aveva colpito Francesco e tutto era saltato. A distanza di un paio di mesi ci siamo risentiti via mail e quando mi ha detto che sarebbe ripartito per un tour che lo avrebbe coinvolto, per oltre un mese, nei luoghi del vino di mezza Italia a bordo di un camper, non ho resistito. Così abbiamo organizzato nell’ultimo giorno utile prima della mia partenza per il Belgio. Purtroppo venerdì il tempo non era certo dei migliori per scattare delle fotografia alle vigne, ma ho capito subito che Francesco volesse più che altro immortalare le storie e i volti di chi il vino lo vive in prima persona. I produttori, i contadini.
Ci siamo dati appuntamento alle 10e30 da Cantrina. Appena concluse le “formalità di rito”, il mio entusiasmo e la mia scarsa sensibilità per certe cose, mi hanno portato immediatamente a scalpitare per aprire una bottiglia. Alla domanda <da cosa partiamo?> il buon Orini è stato quasi lapidario:<vediamo cosa mi racconta di lei Cristina e in base a quello deciderò>. Ho apprezzato subito la sua schiettezza priva di arroganza. Dopo mezz’ora abbiamo stappato un “Libero esercizio di stile” bianco d’entusiasmo nato dalla vendemmia 2008 così come il Groppello degustato subito dopo. A seguire Nepomuceno 2004 e siccome si è dichiarato amante del Pinot Nero, abbiamo concluso le nostre due ore con un Eretico 2007. Salutata la Valtènesi e Cristina, abbiamo imboccato la strada per la Franciacorta. Tappa di rito alle 13 da Colline della Stella per la famosa tagliatella fatta in casa della signora Piera. Variante sul secondo:costate. Da Andrea abbiamo degustato Dosaggio Zero sboccatura 20 gennaio 2009, Dosaggio Zero sboccatura 4 febbraio 2008 (era una delle ultime) e Dosaggio Zero Rosè sboccatura 22 ottobre 2008. Il cielo aveva smesso di grondare acqua, così “abbiamo” potuto fare qualche scatto anche in vigna, alle terrazze della Cudola. Da li, a bordo della smart, io Francesco e Nina(la straordinaria micro-cagnetta sua compagna di viaggio) abbiamo preso la rotta di Paratico per raggiungere Dario Camossi per l’ultimo aperitivo della giornata. Brut con sboccature 12 gennaio 2009 e 18 marzo 2008, Saten 16 marzo 2009 e Rosè 16 febbraio 2009 per quelli che credevamo essere gli ultimi bicchieri di quel meteorologicamente strano venerdì, prima che mi ricordassi che la sera avrei avuto una cena in quel di Salò,precisamente all’hotel Benaco, ultima acquisizione del coriaceo Briarava. Così ho sboccato una bottiglia di Rosè, in punta per l’occasione. Questa volta con meno danni della precedente. Alla fine a cena,non sarei potuto andare senza Francesco, ormai eravamo in perfetta sintonia per stappare un altro paio di bottiglie che poi si son rivelate quattro. Commensali al tavolo di un pazzo(io!), oltre a Francesco, Cristina Inganni accompagnata da Monika Kellerman, brava e competente giornalista tedesca e Rita Bonucchi di Bonucchi&Associati, agenzia che si occupa di comunicazione e marketing. Una splendida serata!
E’ stato per me un incontro davvero importante, quello con Francesco. Una inaspettata sintonia da subito, un identico modo di apprezzare e rispettare il vino, ancor prima delle parole, ancor prima di testare se i nostri gusti fossero i medesimi. Un ragazzo che nella vita ha scelto di fare ciò che gli piace, rinunciando ai compromessi e fedele alla propria passione. Un professionista della fotografia, uno che entra in punta di piedi con rispettoso silenzio e grande umiltà nei luoghi del vino, con le genti che di vino vivono, nelle storie di Uomini e Donne, che conservano del vino la storia e la cultura e la vogliono raccontare.
Grazie per il tempo dedicatoci e spero a presto.
Ho passato una bella mattinata in compagnia di Francesco e Giovanni . Mi associo a ciò che dice Giovanni riguardo a Francesco , bellissimi anche gli scatti che ho potuto ammirare sul suo sito , nei piccoli particolari impressi in una immagine si possono raccontare le storie degli uomini ed altro ancora…Originale e funny il modo di Francesco di metterti a tuo agio mentre cerca di scattare alcune photo assolutamente spontanee . Lui ti guarda fisso negli occhi cercando di captare qualche sfumatura nell’espressione sul volto mentre ,con la mano sulla macchina appoggiata al tavolo, clik , clik , clik …mi sono sentita subito a mio agio e non ho avuto nessun problema a raccontare anche le cose più “particolari”.
Francesco mi ha fatto notare che durante il mio racconto ricorro spesso alla parola “Libera – libertà” , mmmh , si , è vero adoro questa parola che esprime un concetto che inseguo da tutta la vita.
Giovanni ogni tanto mi ha fatto delle “cazziate” riguardo la terminologia da me usata nella descrizione della personalità di alcuni vini. Se mai qualcuno dovesse trovarsi in una degustazione con Giovanni Arcari se ne guardi bene dall’usare il termine “elegante ” !!!!!!Chissà perchè ma Francesco ha colto tranquillamente questo termine più astratto che non tecnico.
A parte tutto grazie a Giovanni ,per averci portato sul nostro territorio Francesco, che spero di rivedere presto e magari con l’occasione assaggiare un’altra delle mie sperimentazioni sempre in linea con il mio “libero esercizio di stile ”
cristina
Ah , dimenticavo , carina la serata anche con Monika Kellermann e Rita Bonucchi . Sorrido pensando alla povera Rita provata da tutti i vini che abbiamo assaggiato , ovviamente non poteva immaginare che questo mondo non è fatto di sole parole ma anche da tanta pratica ! hi hi hi !Brava Rita hai retto egregiamente. Monika è ovviamente una eccellente degustatrice . Bella , bella serata. Ne rifacciamo un’altra ?
cristina