Il 16 aprile mi sono recato in quel patrimonio dell’Unesco che risponde al nome di Mantova. Nella città dei Gonzaga, per un giro di visite in compagnia dell’amico, non che ottimo comunicatore, Carlo Gola. Una città splendida, figlia del rinascimento, nella quale mi sono potuto addentrare per la prima volta. Infatti,pur non essendo distante da casa, in questa piccola città non vi ero mai stato se non una volta, ai tempi di una gita scolastica. L’obiettivo della giornata è stato quello di visitare qualche amico e qualche cliente, in quanto a Mantova l’interesse e la cultura enoica espressa fin ora è stata davvero stupefacente.
Un’attenzione realmente importante per il progetto e per i vini dello stesso in locali splendidi, come il Bar Venezia di Marco Gialdi, uno dei locali storici della città, l’Antica Osteria La Fragoletta dell’eclettico oste e artista Giuseppe o come l’Aquila Nigra e Osteria della Porta Accanto gestiti dalla famiglia Bini con Andrea (nella foto) entusiasta ed appassionato interprete della cucina mantovana, non che il primo a dirmi “io credo in te e nel tuo progetto”. Il mio contatto con questa città e con la sua provincia è proseguito, sempre con Carlo, anche la scorsa settimana. Infatti lo scorso mercoledì, sono giunti per una visita-degustazione Pietro (ottimo naso e palato) dell’Osteria da Pietro in quel di Castiglione delle Stiviere, non che Chiara e Massimo del ristorante Caput Mundi di Castelluccio. Una giornata suddivisa in tre tappe, con arrivo a Cantrina alle 10 del mattino per una colazione a base Rinè (sia 2006 che 2007 in anteprima) e salame nostrano, per poi spostarsi sui formaggi del Mercato Coperto di Gavardo con Groppello, Zerdì e Nepomuceno, per poi virare su un erborinato con Eretico e Sole di Dario. La tappa seguente ci vede inevitabilmente (come consuetudine) commensali alla tavola di casa Arici. Tagliatelle fatte in casa in due varianti, pomodoro o salmone, hanno accompagnato la degustazione dei Dosaggio Zero di Colline della Stella, dove per altro si sono degustate anche un paio di vecchie sboccature.
Dall’estremo est all’estremo ovest della Franciacorta, per concludere la nostra giornata a Paratico nella cantina di vinificazione dei fratelli Camossi. Un portone aperto a tre metri dal vigneto con un tavolo ben allestito, per l’ultima merenda della giornata. Oltre ai franciacorta attualmente in commercio e qualche vecchia sboccatura (come il rosè degorgiato nell’ottobre del 2007) mi sono dilettato in un paio di “sboccature al volo” di bottiglie, messe in punta per l’occasione. Un rosè del 2006 e quello che il prossimo anno sarà il millesimato Extra Brut sempre 2006. Come al solito a farne le spese la mia camicia, mentre il buon Gola non aspettava altro che immortalarne l’attimo con il suo telefono… Una giornata bellissima, con un sole splendido a farne da sfondo. Adesso aspetto per il prossimo tour un altro mantovano: Claudio, appassionato e competente “Omone” dell’Osteria del Teatro in quel di Castiglione delle Stiviere.
Grazie a tutti per il tempo dedicatomi!
Sono davvero felice che il tuo progetto incontri tanta “bella” gente e di certo non è l’ingratitudine a dettarmi questo appunto … Che ci dici di Brescia e della sua provincia? Intendo persone, locali, magari ancora poco conosciuti dai più che, a diverso titolo, sono venuti a contatto con TerraUomoCielo. Un sasso nello stagno lo getto io citando
Lo Scultore che ritengo un’oasi nel non felicissimo panorama del centro cittadino. Attendo tuoi commenti.
Caro Carlos,proprio nel giorno in cui io e Jonah Lomu(http://www.jonahlomu.com/)compiamo 34 anni,mi fai ste domande??Sai quanto apprezzi la cucina di Federico,ma credo che il problema di base sia la cultura, espressa a tavola,del bresciano.Anche nuove realtà stanno cercando di esprimersi in questa provincia:da “Officina Cucina”, all’interno dei Monaci sotto le Stelle,dove un solo tavolo viene servito da uno chef che cucina davanti agli occhi dei commensali,fino a locali storici come “il Rigoletto” oppure “la Trattoria” in via Milano.Ma sono davvero pochi.E’ una città la nostra,nella quale il fare cultura in questo settore,si riduce alle solite “sagre di paese”(con tutto il rispetto per le stesse)davvero inefficaci e troppo chiuse in se stesse per portare l’interesse lontano dai soliti luoghi comuni.La provincia del “tondino” è ancora troppo legata a stereotipi e nel caso del vino,ad etichette d’immagine che spesso celano poca sostanza.E’ davvero un problema di cultura generalizzato dove un territorio non sa investire nel territorio.
Dopo avermi dato questa notizia come posso replicare? Alla prossima volta … Intanto …
“Quando l’amico vi confida il suo pensiero, non negategli la vostra approvazione, né abbiate paura di contraddirlo.
E quando tace, il vostro cuore non smetta di ascoltare il suo cuore:
Nell’amicizia ogni pensiero, ogni desiderio, ogni attesa nasce in silenzio e viene condiviso con inesprimibile gioia.”
Kalihl Gibran da Il Profeta
Buon compleanno Giovanni
Grazio Carlos,grazie di cuore.Ma ti prego di replicare se ne senti la necessità o il dovere.Questo blog vuole essere,per tutti,ciò di più libero e leggero possa esistere.Fantastico Gibran…
Gentilissimo Giovanni,
scusa (permettimi il tu, siamo praticamente coetanei) se ti rubo questo spazio sul blog: vorrei chiederti un’informazione su come riuscire a reperire il vino di una delle Aziende che rappresenti… ma non riesco a trovare sul sito il tuo indirizzo e-mail!
Se vuoi contattarmi: rikke@interfree.it
Ti ringrazio in anticipo della tua disponibilità